.A gran voce si chiede una giustizia tempestiva e il primo requisito di giustizia giusta è proprio la celerità dell’esito finale perché se la sentenza arriva quando i contendenti sono passati a miglior vita o sono troppo anziani e rincitrulliti per capire che il giudice gli ha dato ragione non ha più senso.
La macchina farraginosa che porta avanti lentamente le istanze dei cittadini derubati di un diritto deve modernizzarsi e su questo si può essere tutti d’accordo.
Serve perciò “uno scatto d’efficienza” e servono “scelte coraggiose” ha detto di recente il nostro presidente della Repubblica Giorgio Napolitano.
Pier Camillo D’Avigo, Consigliere della Corte di Cassazione i cui interventi sui mali della giustizia sono di una concisione e un’arguzia pregevoli, dichiara che in tema di giustizia il reato più odioso è quello che offende i più deboli.
Alla domanda: “Allora sei di sinistra?” risponde: “L’etica del cavaliere medioevale di soccorrere i deboli e gli orfani, era di sinistra?”.
La confusione che si crea nell’etichettare soggetti pubblici che svolgono la loro funzione con bravura e correttezza in “azioni di destra” o “di sinistra” non porta giovamento a Davide.
Davide è l’uomo onesto che si affida, quando non riesce a trovare affermati i propri diritti, ad una magistratura che non intende colorare di rosso, di bianco o di nero. Un’istituzione super partes proprio in virtù dell’art.3 della Costituzione.
E allora siccome Davide non ha altri mezzi per trovare conforto e ristoro se non l’affidarsi ad un soggetto “terzo”, superiore a se stesso e al proprio antagonista riguardo alla questione che ostacola il suo pieno diritto di cittadinanza, risulta di fondamentale importanza mantenere la sua fiducia nella magistratura.
L’eccessiva lunghezza delle cause fa perdere tasselli importanti nello spazio vitale di ognuno. Il che si può riferire a procedimenti civili, ma ancor più a reati penali che incidono in maniera devastante nell’esistenza umana. Quindi non c’è maggior danno in tema di giustizia che il perdersi in diatribe politiche, o in inseguimenti su norme che riguardano pochi. Specie se questi pochi hanno nulla a che fare con Davide, ma piuttosto sono dei “super Golia” con un multistrato di protezione dato dal proprio status, che spesso è economico, sociale, politico, istituzionale, e di “potere” manifesto o occulto in quantità enormi di intrecci pubblici.
“Leggi ad personam” è la locuzione più inflazionata di questi tempi. Se vogliamo dirla semplicemente si tratta di leggi personalizzate a proprio uso e consumo. Come se tutto l’imponente apparato dei due Parlamenti, le 945 cariche istituzionali di Camera e Senato, le Commissioni, il Sistema civile li abbia architettati e Iddio li tenga in vita per una o poche persone.
“Tutti travagghiarono e ficero a iggio” dice un vecchio motto siciliano per schernire la pretesa di mobilitare l’intesse generale a favore di un solo soggetto. Il che è evidentemente al fuori a ogni buon senso, talmente avulso dalla saggezza da apparire poco intelligente. Ma c’è invece un’intelligenza scellerata, o un bisogno estremo di autotutela che muove e concentra certe azioni. Certo il permetterle non si addebita solo a chi le compie, semmai anche a chi certi codici di sistema ha inventato. Poiché abusare del privilegio non è novità di moderna realizzazione, ma esisteva, come esistevano gli spazi “vuoti”, talvolta predisposti, in cui s’è annidata la sfrontata crescita del beneficio personale. Alla faccia di Davide che sta in fila ad attender il suo turno, e non vede l’ora di essere chiamato dal suo giudice per dire, magari con un piccolo inchino e il cappello in mano: “Chiedo giustizia”.
Ma la patologia del caso italiano da che dipende? I giudici sono fannulloni?
Risponde sul tema D’Avigo per dire “Abbiamo la più alta produttività d’Europa, probabilmente del mondo. La giustizia è lenta per molte ragioni, ma la più importante di tutti è che ci sono troppi processi”. E ancora: “L’Italia spende per la giustizia quello che spende la Gran Bretagna, dove fanno 300 mila processi penali l’anno. Noi ne facciamo tre milioni. Abbiamo ogni anno più cause civili nuove di Francia, Spagna, Gran Bretagna messe insieme”.
Spesso reati piccoli portano le cause fino alla Cassazione, come il mancato pagamento di un biglietto del tram o la banale lite tra condomini per chi debba pagare le spese d’elettricità dell’ascensore.
Uno dei motivi che induce al ricorrere in Appello in materia penale è la inesistenza del rischio di vedersi aumentata la pena. Si dilungano le cause all’infinito anche per la volontà dell’avvocato di non arrivare a conclusione. Ad alcuni soggetti conviene perdere tempo per una serie di motivi, tra cui la prescrizione, e il legale può trovare decine di escamotage per far rimandare l’udienza. Per esempio l’assenza del legale di parte in udienza è pretesto di rinvio, mentre sarebbe facile stabilire che chi non si presenta deve mandare un sostituto in grado di seguire la causa perché comunque il procedimento non può avere rinvii per motivi artificiosi.
Insomma occorre raziocinio e volontà. Leggi adeguate, che non sono fatte dai magistrati, ma talvolta “malfatte” dai legislatori. Servono leggi di facile lettura e interpretazione. Servono mezzi, ma soprattutto l’impegno verso la semplificazione e l’uso del digitale; la notifica e la firma elettronica; la mediazione obbligatoria e veloce delle controversie minimali; nuovi modelli organizzativi del lavoro; misure alternative alla detenzione di chi con comportamenti asociali non può che giovarsi del suo impegno rieducativo nei confronti dei bisogni altrui.
Le carceri scoppiano. I radicali che con Rita Bernardini seguono la questione con puntualità e visite ripetute negli istituti di pena fanno sapere che dal 1o gennaio 2000 ad oggi nelle carceri italiane sono morti 1.688 detenuti, di cui 586 per suicidio.
Ma anche su questo grave problema sembra che si sia fatto poco o nulla. Alcune nuove carceri sono state edificate ma non sono mai state aperte.
Quanto alle semplificazione delle procedure alcune regioni italiane in accordo con il Cnipa (Centro Nazionale per l’Informatica nella Pubblica Amministrazione) e il Ministero della Giustizia, hanno attivato un protocollo d’intesa per l’erogazione di servizi on line a uffici giudiziari, come la cancelleria telematica, la rete dei giudici di pace, la gestione trasparente dei beni sequestrati alla criminalità organizzata. Per ridurre il carico burocratico, risparmiare tempo e denaro, semplificare le procedure e dare giustizia. Una giustizia che funziona per tutti alla stessa maniera, come l’art. 3 prevede:
“Tutti i cittadini hanno pari dignità sociale e sono uguali dinnanzi alla legge, senza distinzione di sesso, di razza, di lingua, di religione, di opinioni politiche, di condizioni personali e sociali“.
Il Presidente Napolitano, convinto del contenuto di democrazia di tale articolo, esprimendo le sue perplessità sul “lodo Alfano” che lo coinvolge nell’edificare uno scudo per le alte cariche dello Stato, rinvia in alcune dichiarazioni al contrasto che si creerebbe tra il lodo e l’art.90 che già prevede da sessant’anni:
“Il Presidente della Repubblica non è responsabile degli atti compiuti nell’esercizio delle sue funzioni, tranne che per alto tradimento o per attentato alla Costituzione”.
Il che per lui può bastare, ma anche per tutti gli italiani che confidano nella democrazia. “…nell’esercizio delle sue funzioni”, è lì la differenza.Roma 24 ottobre 2010 Wanda Montanelli
20 thoughts on “LA GIUSTIZIA GIUSTA CHE SERVE A DAVIDE”
marta chiverri
l’amministrazione della giustizia è anche nel rapporto tra chi governa e la popolazione Come si vede nelle manifestazioni di Napoli i poliziotti sono mandati, anche loro malgrado, contro cittadini stanchi di vivere in un ambiente inquinato. Sono state fatte analisi e il latte delle madri del Vesuvio contiene diossina. E’ impossibile per chi vive in un ambiente salubre e ricco mettersi nei panni di quella povera gente? Non c’è altro posto per mettere delle discariche? Spesso gli incapaci sono più ingiusti dei prepotenti.
marta
C’è gente che ha aspettato 9 anni per una causa civile, ma quelle che riguardano fallimenti sono nel record di 11-12 anni. La mia che è una bega di condominio ha già superato i tre anni. Chi sta in Parlamento e al Governo si deve impegnare a legiferare per abolire gli orpelli e i cavilli e dare tempi europei alle cause italiane.
Se si chiede alla gente che cosa li riguiarda di più del malfunzionamento della giustizia, a grande maggioranza risponderebbero che si aspettano efficienza e certezza della pena.
Nessuno si strappa i capelli per i problemi del premier.
Nicoletta
In un paese che si autoproclama civile non ci devono essere “…” al di sopra di ogni sospetto. La nostra sarà anche la Costituzione “più bella del mondo”, ma permette a pochi di “tenere in pungo” tanti. Non c’è equilibrio e non si parla mai della “certezza” del diritto, ma solo della pena. Troppi luoghi comuni, frasi e cose scontate. La verità, come sempre, è altrove. Nessuno, nemmeno le persone con la più fervida immaginazione possono “addentrarsi” nei meandri della “giustizia italiana” o “vedere” cosa si può “fare” in nome del Popolo italiano.
La Costituzione stabilisce i principi. Prendiamo l’articolo 51 sulle pari opportunità: “Tutti i cittadini dell’uno o dell’altro sesso possono accedere agli uffici pubblici e alle cariche elettive in condizioni di eguaglianza, secondo i requisiti stabiliti dalla legge – A tale fine la Repubblica promuove con appositi provvedimenti le pari opportunità tra donne e uomini” .La seconda parte è stata aggiunta nel 2003 e più di così una legge costituzionale non prescrive. Sta al Parlamento fare leggi e regolamenti per applicare i principi costituzionali. Cosa che sembrano fare ma guardando al sodo dei cambiamenti si tratta di benefici privati in atti anche urgenti che centinaia di deputati inseguono perchè costretti per salvare le loro poltrone e prenotare future candidature.
lory
Dopo inchiesta decennale sulle differenze fra Italia ed Europa, sono in grado di spiegar perché la giustizia ital. non potrà mai funzionare, se non……..
E tutti i nodi (vecchi e nuovi) stanno venendo al pettine.
Semplice sciogierli, o sarà dura ?
FINZIONI E SENTIERI INFIORATI
Emergenze di quà, emergenze di là, in progressione. Siamo in Italia !
Il territorio di alcune regioni è a rischio idro-geologico. Non pare che ci si preoccupi della manutenzione/sorveglianza delle zone a rischio.
Manifestazioni di cittadini frustrati, arrabbiati, scontentati : ne nascono facilmente oggi in Calabria, domani in Campania, per l’assenza dello stato….
Mi chiedo se a tante notizie negative corrispondono anche altrettante notizie italiane positive. Mi chiedo, ma non ci spero…..
In tanto, mentre molti espatriati, che vivono in Paesi ben gestiti, sbuffano, imprecano, vedendo tante emergenze, gli Italiani d’Italia non si chiedono (complici i media) se qualcosa di folle sta succedendo, per malasorte o per punizione delle ripetute sconcezze di un popolo che non ha avuto educazione, ma solo istruzione. Perché chiedersi ? Ma se sono decenni che la società italiana non funziona ! Tutto come prima…., normale ! Si, ma forse adesso è un po’ peggio ? !
Se il livello di mitridizzazione del cittadino italiano è elevatissimo…. , allora come andrà a finire nei prossimi anni ? Aumenteranno gli abusi, vista la bassa qualità del lavoro nelle istituzioni, gonfie di lottizzati, imbucati, non formati ?
A questo punto propongo l’avviso di un osservatore attento del degrado e delle evoluzioni sociali negative (partito dal Paese ingestibile 25 anni fa) :
– le emergenze aumenteranno, diverranno anche più pericolose, finché diverrà necessario riconoscere (e lo faranno gli Europei, non credo gli Italiani) che si tratta di un disastro sociale ! Di fronte a tanto scempio, di fronte alla bassa qualità delle gestioni sociali italiane, si sveglieranno gli Italiani ? Accuseranno i politici ? Quelli di destra o quelli di sinistra ? O capiranno che è una questione di incapacità gestionale, di qualità del lavoro dell’Italiano sociale ? Di lottizzazioni, di raccomandazioni, di strafalcioni ?
– è questo che è da sperare : che gli Italiani, in preda ad un’allucinazione diffusa, si sveglino e capiscano il problema sociale (P.S.I.) ! Quel problema sociale che esiste da almeno 20 anni e che non è stato ancora affrontato ……, nemmeno dal parlamento, pur tanto impegnato (in tornaconti di parte….).
– l’Italiano sociale è infatti un sonnambulo, il quale cammina in un giardino di fiori (lui crede). Non si avvede che le sue scarpe affondano nella melma fangosa (o nella merda ?).
Se l’Italiano continua ad accettare, a sopportare, a incassare (salvo qualche manifestazione o qualche sciopero), a credere che il politico da lui votato lavori per il Paese e sia capace di gestione accorta….., allora non c’è speranza ! Si andrà alla Caporetto, al fallimento di un Paese che crede di aver realizzato l’Unità (mentre invece la ha lasciata incompiuta) !
Purtroppo la società italiana (non società coesa di Nazione, ma finta società, per manco di fondamenta) non ha ancora scoperto cio’ che molti espatriati hanno capito da tempo :
– negli altri Paesi della U.E. occid. (quasi tutti) i diritti dei cittadini non restano sulla carta, sono realizzati, per regola di coerenza e per istituzioni ben gestite ! Le emergenze sociali sono eccezioni, non regola !
– che i gestori delle istituzioni sono scelti per servire i cittadini, non per fingere di servirli, per abusarne…. Gli uomini pubblici sono selezionati per professionalità, formati per il ruolo che viene loro affidato, dunque sanno cosa è la gestione accorta. E conoscono l’imperativo del proprio dovere, la gestione di qualità, e non come in Italia, il Doppio Scenario (fingo di lavorare per il Paese, lavoro per il mio clan).
– inoltre i cittadini, nel resto della U.E., conoscono i propri diritti, i quali sono consegnati in leggi scritte da professionisti del diritto, non da avvocaticchi italiani !
E intanto l’allucinazione collettiva fa credere che in Italia ci siano tutti gli strumenti per gestire un Paese….. Eccola, la grande menzogna di base, nel Paese del Doppio Scenario…..
E intanto, durante una manifestazione in Campania, per la prima volta, la bandiera italiana viene calpestata da gruppi di gente abusata e frustrata da istituzioni non funzionanti….. Si tratta di una scena che è simbolo di una unità che è stata finta per decenni. La sceneggiata è stata che l’Italia sarebbe una Nazione, e non un Far West ove magliari di tutti i tipi, affabulatori con accenti e interessi diversi, arraffano, complottano, inciuciano, si scontrano, per la cassa nazionale, generando quintali di SPRECHI (il maggior prodotto nazionale, di cui non si parla). Poi perché parlarne, se il ministro dell’economia li compensa con i tagli ?
Eppure un po’ di logica farebbe pensare che, ad esempio, se l’anno prossimo ci saranno tagli del 10 %, questo vorrà dire che gli sprechi sono aumentati del 10 %…. (indifferentemente
per incapacità di dstr o di snstr). Ma cio’ non verrà ammesso dai politici…., dunque sono i cittadini che dovrebbero aprire gli occhi…. O no ?
E tutti in nodi del Doppio Scenario stanno venendo al pettine…..
Antonio Greco
(stufo di allarmare sonnambuli da un decennio) [email protected]
I parlamentari, che noi paghiamo, lavorano per il Paese ? O per una consorteria ?
VECCHIA STORIA, SEMPRE ATTUALE
La Vecchia Storia Italiana, che si ripete da decenni :
– un governo (di dstr o di snstr) vince le elezioni, sulla base di promesse molto promettenti.
– negli anni successivi una minima parte delle promesse viene mantenuta, in termini di decisioni prese.
– gli elettori, un po’ delusi, si dicono : “almeno una cosa la han decisa, speriamo”. Passano i mesi, un giornalista curioso scopre che la decisione presa non è applicabile, perché mancano i regolamenti di applicazione….
– i cittadini non si pongono dubbi sulle capacità dei politici al governo…. Forse perché i politici italiani sono tutti cosi ? Non si pongono dubbi perché in realtà il popolo italiano è cosi : assenza di realismo nella vita sociale, incapacità di scroprire la misera verità e lamentarsene nei media, incapacità di migliorare, capire, far progredire la vita sociale .
Beota e diffusa credulità nelle menzogne dei politici.
– e intanto, mentre i due contenitori esistenti nel parlamento (1) continuano a riempirsi di “decisioni”, nasce un nuovo partito, che ha nuove proposte, ma vecchie facce, accende nuove speranze… Il nuovo partito riceve abbastanza voti per prendere il potere.
– ritorna il vecchio ritornello : il nuovo governo si impantana anch’esso nelle chiacchiere, nei litigi, nei buchi nell’acqua, non attua il suo programma… , salvo qualche decisione, che pero’ non risolve il problema…..
– e gli elettori continuano a sperare, sperare, sperare…Alcuni scrivono “Speranza” sullo specchio che guardano mentre si sbarbano. Purtroppo puo’ succedere che le speranze rimangano tali, visto il pantano melmoso costituito dalle capacità modeste dei nostri politici, e dal grippaggio di parecchie istituzioni come di tanti contesti della vita civile ; istituzioni le quali sono dei contenitori di lottizzati e di funzionari non formati, ma troppo pagati ; incapaci di attuare decisioni politiche mal scritte, mal riflettute, definite in base ai vizi di nascita (le gestioni tipiche dei politici italiani).
– inoltre i giornalisti sono bravi a criticare le emergenze in accumulo, create da decisioni non prese o mal funzionanti. Ma non si trova un giornalista che va al di là, confronti le performaces dei politici italiani con quelle di altri politici europei, per poter concludere che il “tarlo sta nel manico”……. ; dove il manico sono le gestioni pubbliche italiane, ed il tarlo sono i politici !
Questo è il quadro del “solito pantano italiano”. La cui cruda realtà puo’pero’ essere scoperta da un espatriato, attento osservatore. Ma non sarà scoperta dalla “società italiana” sonnolenta : quella che crede di far parte di una “nazione”, ma è in realtà un coacervo di clans e cordate, di consorterie note o operanti nell’ombra.
Avendo l’espatriato avuto all’inizio difficoltà a capire il perché di tante “sciabolate sociali nell’acqua” o di ripetuti fallimenti, che vanno avanti da almeno trent’anni (forse da molto più), egli ha voluto cercare nella storia la forma, la durata e le cause dei ripetuti rovinosi eventi.
Ecco cosa ha trovato :
– il primo a lamentarsi dei “tornacontismi” italiani fu Dante : “”Ahi serva Italia, di dolore ostello, nave sanza nocchiere in gran tempesta, non donna di province, ma bordello!” (Purgatorio).
– nei secoli successivi Guicciardini mise bene in mostra i vizi di nascita italiani : incapacità di vita sociale per la prevalenza del “tornacontismo” e furbismo, una costellazione di litigi frequenti fra i diversi principi. Con il conseguente rosario di speranze perdute, fallimenti/delusioni sociali ripetute.
– Nitti, premier molti anni fa, fu intervistato. Alla domanda, se si poteva sperare che un
giorno il Paese avrebbe avuto solo buongoverno, ecco cosa disse a Luigi Barzini :”Gli
Italiani sono stati ubbriacati di bugie, per 100 anni”.
– De Gasperi, dopo essere stato nel parlamento austriaco, divenne deputato nel
parlamento italiano. Nelle prime settimane la moglie gli chiese come andavano le
discussioni parlamentari. De Gasperi rispose : “Il parlamento italiano sembra un
circo…. !”.
Una conclusione, dalla parte dell’Europa che sa gestirsi : o la società italiana si imbarca in una “Operazione Verità” (scoprire la vera realtà sociale, il Problema Sociale, a confronto con il resto dell’Europa), fatta con l’aiuto di espatriati qualificati, e seguita dall’apprendimento della gestione corretta (sia politica che fuori), fatto in Europa (quella senza chiacchiere ma con risultati) ; oppure si salvi chi puo’ ! ! Senza alcuna Operazione Verità (incluse le ragioni per cui la corruzione si è espansa incontrastata a tutto il Paese), lo stato non puo’ esser protetto dalle iniziative di consorterie criminali, che cercano potere……. Per ora già si vede che nel Paese, che crede di essere moderno (!), la certezza del diritto non esiste….
(1) I due grossi contenitori esistenti nel parlamento italiano : per le “decisioni necessarie, ma procrastinate” e per le “decisione prese, che non risolvono il problema”.
————————————
Niente è più distruttivo, per le istituzioni, che approvare leggi che non si possono applicare (Albert Einstein)
Per troppi Italiani pensare, su questioni sociali, è una fatica. Meglio ripetere l’ultimo commento sentito, oppure fidarsi delle apparenze.
Per il rispetto che si dà ai padrini, chi ha la schiena debole ne accetta gli abusi.
Riflettere su quanto è successo nello scenario sociale italiano ? E’ più divertente guardare una partita……
Credere a quanto dice un politico italiano, si puo’ ? Forse no, ma facciamo finta di crederci…, cosi l’incertezza resta !
Puo’ un popolo che non sa costruire vivere in una società che funzioni ? Puo’ una società che non funziona attendersi sviluppo e occupazione ?
La cultura di molti Paesi europei ha come base i due valori: Efficienza, Risultati. La cultura italiana ha scelto da tempo come sue basi i valori: Estetica, Teatro (azioni e risultati contano poco).
(un’Italiano che ha scelto l’Europa).
E LA BARCA ITALIA VA, MA FA ACQUA, ACQUA DA TUTTE LE PARTI
Un equipaggio che non sa navigare
L`aria, in Italia, é pesante. Per rendersene conto, stare un anno fuori e poi tornare. Allora si respira pesante, si cammina su terreno fangoso. E fangosa quella terra ove diventa complessa, difficile, un`azione che nel resto dell’Europa é ovvia, immediata, senza storia. In Italia invece essa puo avere una storia negativa, puo’ effettuarsi solo in tempi lunghi, o con estrema difficoltà, o con l`intervento di un padrino.
E pesante l`aria di quel Paese ove persino persone dotate di qualità eccelse stentano a emergere, a portare a termine le proprie iniziative. Ove invece le stesse persone, andando in un altro Paese europeo, di latitudine poco piu alta, emergono senza problemi, hanno successo.
In gennaio ‘98 il procuratore generale segnala che la giustizia italiana non é proprio a livelli europei. Il direttore delle F.S. ha detto poco prima qualcosa di simile delle ferrovie. In luglio ’99 il magistrato capo del pool Mani Pulite denunzia il rischio che una buona metà delle inchieste su tangentopoli cada in prescrizione, in quanto ….”la giustizia non funziona. E spiacevole, aggiunge, poiché sarebbe un segno di impunità”.. Altri responsabili di grosse strutture pubbliche italiane, nel fare paragoni cogli altri Paesi dell’Unione, potrebbero arrivare a conclusioni fallimentari di simile tipo. Non sarebbe sorprendente.
E la barca Italia va, continua a navigare, ma fa acqua da tutte le parti.
Le ultime eclatanti notizie confermano quello che sapevamo: il Paese non funziona. Se uno degli uomini chiave del vecchio centrosinistra si rifugio’ in Tunisia per sfuggire alla giustizia, se un ex-premier é stato indagato per complicità con la mafia, allora non si possono aver dubbi: il sistema Italia ha i piedi d’argilla e rischia il sottosviluppo.
Guardando fuori dalle frontiere, dove ti volti, vedi qualcosa che gli altri sanno fare, e noi no. O meglio, fingiamo di fare la stessa cosa, o proviamo a farla. O diciamo di volerla fare. Ma poi succede che ci fermiamo a metà strada. O che abbiamo un risultato che non é paragonabile a quello ottenuto negli altri Paesi dell’Unione, ma lo é a quello ottenibile in un Paese del Nord-Africa.
I media hanno parlato di due fra i tanti ospedali in sofferenza. Sigilli al Policlinico di Roma nel ’97, a seguito di un’infezione diffusa. Inoltre le notizie di luglio ’99 dallo stesso ospedale dicono: perquisite dai carabinieri le sale operatorie. Immodizia, ferri arrugginiti, provette sporche. Undici bimbi infettati da un piccolo germe, il quale si é preso il compito (due volte in 24 mesi, o forse erano due germi diversi ?) di mostrare a tutti che il grosso ospedale universitario é sporco e mal gestito. Cosa che chi lavora in esso sa da anni, ma finge di non sapere, per non essere danneggiato da un sistema mafioso che gestisce personale e risorse in base ai proprii interessi.
IL Caldarelli, cuore dolente della sanità partenopea, non va meglio. Per cui la marcia della salute, organizzata da un partito, si chiude davanti ai suoi cancelli. Bindi, ministro della Sanità, dichiara: “…Il problema é comune alle grandi strutture. Al Caldarelli mancano le camere sterili, a Firenze chiudono le sale operatorie del Careggi, a Pesaro muoiono dieci persone. Realtà diverse, accomunate da un’emergenza.” Solo dieci mesi prima lo stesso ministro, con faccia tosta (o per ignoranza ?), aveva sostenuto nel talk-show “Porta a porta” che la Sanità italiana é al livello di quella degli altri Paesi sviluppati d’Europa !…… Ma la serietà dei politici italiani é ormai conosciuta in Europa !
Nel tratto Parigi-Roma dormire in cuccetta puo’ portare a strani confronti. Se il vagone cuccette é francese, il condizionamento é in funzione. Se la carrozza é italiana, una volta su cinque il viaggio (in inverno) sembra fatto in Siberia. In estate sembra fatto in Africa. La differenza: in Francia una carrozza che ne ha bisogno, va in manutenzione. In Italia viaggia. C’é da soprendersi del numero di incindenti ferroviari in Italia ?
Le condizioni di costruzione dell’Eurotunnel (Parigi-Londra) e del passante ferroviario Milano-aeroporto sono state elencate da Radice sul Corriere della Sera. Eurotunnel, 50 km, il passante milanese 10.5 km. Eurotunnel, 380 miliardi/km, il passante 571 miliardi/km. Eurotunnel finito in 7 anni, il passante milanese non finito in 17 anni.
Da La Repubblica (27-1-99), contenente un articolo intitolato Bassa Velocità : « Sui lavori lungo la direttrice Milano-Napoli emerge una realtà sconcertante : uno spaccato di una commedia dell’assurdo, un’inestricabile matassa di contraddizioni ed errori della quale sarà impossibile venire a capo. Cominciando dall’elemento macroscpico dei ritardi e dei rinvii …..tra un progetto bocciato e un cantiere contestato, la data di apertura dell’intera tratta é fissata al 2006. E un gap incolmabile rispetto agli standards degli altri Paesi Europei. »
« L’altro intoppo riguarda invece Napoli. La stazione terminale dei convogli ad alta velocità non sarà quella di Napoli, ma un apposito scalo ad Afragola. Un interscambio, ove i passeggeri dovranno cambiare treno per arrivare a destinazione. » Un modo come un’altro per vanificar’e il riparmio di tempo conseguito ! L’articolo conclude : « Poca Europa in tutto questo».
Panorama,nel novembre 99, tenta di ripôndere alla domanda: “Di chi la colpa del caos dei trasporti ?”con qualche rilevamento. “I tempi medi di realizzazione delle grandi infrastutture restano dalle tre alle cinque volte superiori a quelli europei. Per la direttissima ferroviaria Roma-Firenze ci sono voluti più di 30 anni. Qualsiasi persona di buon senso sa che , per liberare le strade, le merci dovrebbero viaggiarre in mare e su treno. Ma la % di merci trasportatat sui vagoni F.S. rimane inferiore al 15%.”
Le Ferrovie dello Stato hanno ammesso (lettera al Corriere del 1-11-99): “Il quadruplicamento degli assi Nord-Sud e Est-Ovest e il potenziamento dei nodi fondamentali, partiti 20 anni fa, subiscono ritardi a causa delle interrminabili procedure amministrative.”
L’indagine ISTAT sulle università (Il Corriere, 5-11-99) mette in rilievio l’alto tasso di insuccesso che non ha eguali negli altri Paesi evoluti: solo il 40 % degli iscritti raggiunge il traguardo della laurea. Inoltre, nel ’98, l’esercito dei fuori corso nelle università supera l’88 % del totale iscritti.
C’é da chiedersi come mai l’Italia sia in Europa e non in Africa !
Le Poste Italiane hanno da decenni il primato europeo per la lentezza della consegna, per la lunghezza delle code agli sportelli e per l’inaffidabilità dei servizi. Nel luglio ’99 la proposta del ministro Piazza per l’abolizione della coda agli sportelli: un coacervo di buone intenzioni, indice del livello della maturità civile italiana. In un’altro Paese il problema dalla coda si sarebbe risolto senza impegnare il parlamento, in modo più semplice: rilevamento delle cause del problema e realizzazione pratica dei correttivi necessarii ad eliminarlo. In Italia si propone una legge. La commedia dell’arte é italiana !
Sergio Bocca afferma : « Ferrovie e crimininalità. Non passa giorno o settimana senza morti o ammazzati dalla malavita organizzata o senza treni che deragliano e locomotive che s’incendiano….. Al ministro dell’interno va bene che esista una non piccola provincia italiana, la Aspromontana, in cui lo stato in cento anni non ha mai trovato uno dei sequestrati della ‘ndrangheta. ».
Nelle riunioni internazionali ove vengono discussi e definiti gli standards di trasmissione per le telecomunicazioni, o dei collegamenti internazionali, o per la costruzione di apparecchi industriali, i rappresentanti degli altri Paesi dell’Unione Europea proteggono gli interessi delle proporie economie. I rappresentanti italiani raramente ci provano, se lo fanno rischiano brutte figure.
Nel 2002 la sorpresa di Marino, re dei trapianti. Lui , che nel ’92 era il 1° direttore straniero del centro trapianti governativo USA, nel ‘99 diviene direttore dell’ISMETT di Palermo. Nel 03, stanco di combattere per poter lavorare, sbatte la porta e se ne va a dirigere la divisione trapianti a Philadelphia, dicendo: qui in Italia non posso lavorare, son costretto ad andarmene. Un’altro esempio del pantano italiano.
Vale la pena di ricordare che non c’é nessun Paese dell’Unione Europea che sia al livello italiano, cosi basso, in tutti i settori menzionati ? E quali ne sono i motivi ? E come mai nessuno li ricerca e li scopre ? L’intellighentia italiana dorme, o non esiste ?
Se vogliamo andare a fondo e scoprire le cause del sottosviluppo italiano, non c’é alternativa ad un riesame dei nostri comportamenti. Questa lettera dall’Europa é un piccolo contributo preliminare.
Il rapporto di Antigone sulle carceri è drammatico e dire da terzo mondo è dire poco o nulla. Il caso Cucchi è esemplare (in negativo alla massima potenza). La sorella Ilaria ha scritto una lettera aperta al Pm Barba per chiedere una nuova perizia che stabilisca come sono state procurate le lesioni a suo fratello, dopo la cui morte Ilaria ha scritto un libro per chiedere verità e giustizia. Ha scritto anche al Papa per avere sostegno e Giustizia, con la G maiuscola e “Giusta”come si sollecita in questo blog. Il fratello stefano è stato barbaramente ucciso un anno fa e ancora la verità non è venuta fuori. I medici sono stati pessimi e inqualificabili come categoria, dovrebbero essere cacciati perchè hanno la grande responsabilità di non aver curato Stefano e averlo lasciato morire come non si fa ad un cane; però i lividi le fratture, gli ematomi, le lesioni per le botte che il giovane ha preso e che lo hanno ridotto in fin di vita, chi gliele ha procurate?
Sul referto iniziale c’era scritto “morte naturale”(???).
Ci vogliamo decidere a essere seri?
Che vergogna!
Silvia
L’informatica sta invadendo i territori della giustizia perché il processo possa recuperare, nei tempi brevi del virtuale , un risultato di certezza utile alla economia dei rapporti sociali.
L’iter e lo schema delle procedure, alleggerite dalle sovrabbondanze di antichi rituali cartacei, è un territorio nuovo sul quale dovrebbe navigare la Giustizia.
In parallelo infatti,se fosse riequilibrato il rapporto tra queste semplificazioni(l’hard) e gli operatori del servizio (giudici,avvocati,funzionari dipendenti dall’organismo giustizia tutti) ,gli utenti e i cittadini riconoscerebbero, nello svolgimento e nell’esaurimento dei processi, la Polis.
Quella che l’opinione pubblica vorrebbe nel vivere comune rimotivato con buona salute(sanità) anche della cultura(scuola).
La società si incardina e vive in queste tre funzioni: la legge,la salute,la cultura.
Nell’induzione di queste proposizioni vorremmo ricavare la deduzione (la reductio ad unum),impossibile sino a quando la mole dei processi sarà tale da ingorgare il normale rapporto sociale della società.
In definitiva sarà sempre in evidenza, percepito come tale, solo un rapporto di informazione automatica ( informatica :quella che non riscalda il cuore) per i cittadini ostacolati nel vivere civile nella città.
Quante tonnellate di carte riemergono dal ritardo di riequilibrio che si svolge ,ad esempio,a Roma, tra le parti sociali?
Ricchi e poveri sono, su fronti opposti ma omologati dai media, nella frana delle dinamiche economiche che non torneranno umane se non riequilibrando quella bilancia che è ben figurata nelle aule del tribunale.
Così, analizzato il problema,quello della organizzazione e funzionamento della Giustizia, ed, a caduta, le connessioni possibili per un riordino della società,dobbiamo prendere atto della necessità della totale rielaborazione del quadro.
Questo è innestato nelle accelerazioni dei tempi virtuali che sconfessano gli equilibri culturali e antropologici della Polis.
L’uomo è condizione condizionato dei cambiamenti che vive nella società ed allora deve rimodellare le priorità di intervento risalendo alle radici del problema che è l’uomo sociale.
Questo è “elementare” direbbe Sherlock Holmes a Watson.
Allora nuovi paradigmi devono regolare il progresso delle civiltà secondo i tempi e i luoghi dell’oggi in cui ogni innovazione deve vivere nella filosofia del sapere.
La reductio ad unum degli statuti delle religioni ,delle costituzioni degli stati, può essere, pur nelle articolazioni diverse come è legge di vita, nella rifondazione di quel principio ineludibile del diritto di ogni cittadino del mondo,nel pianeta globale dell’oggi, di avere concreta giustizia nella sapienza di una nuova cultura.
Oltre la violenza degli antagonismi che ha come traguardo solo Hiroscima.
Piccoli passi di corrispondenza appaiono all’orizzonte nella attuazione di principi e leggi dove può, nello specifico ,essere fattuale la difesa dei più deboli, i menodotati,i malati,i vecchi ed anche la speranza non ci deve lasciare se vediamo tornare al sole 33 minatori persi a settecento metri di profondità.
l’intervento di Vendola ha dimostrato che la passione della politica c’è e se pure non condivido in toto la sua visione ideale ho ammirato il trasporto umano e la ricerca culturale, la correttezza che fa il paio con il rispetto della legalità e della costituzione sono notevoli. Non può essere il futuro premier perchè i centristi non lo sosterranno, ma potrei sbagliarmi, anche perchè chi altro c’è di papabile non si sa.
mario
Il processo breve è il primo passo della riforma della giustizia breve, ma breve per efficienza e non per prescrizione.
Nichi Vendola ha presentato in Puglia un progetto innovativo: “Aurora” con cui si farà un sistema di gestione documentale per le procure della repubblica della Regione Puglia, e in particolare nelle Procure di Bari e Lecce che saranno all’avanguardia. Si tratterà di dematerializzare il fascicolo del pm che da cartaceo diventa telematico, consentendo alle controparti un accesso immediato ai documenti. Dalla fase sperimentale si passerà a regime e software del ministero della Giustizia sarà utilizzato da altri uffici giudiziari italiani.
Enrico Lughini.
Se il commento su Vendola per passione civile è condivisibile, lo è anche per l’efficienza che nel governo della puglia si evince per: ambiente, pubblica amministrazione, cultura.
E. Lughini
E’ stata archiviata l’indagine per l’appartamento di Montecarlo. La Procura non ha trovato reati, anche se riconosce il valore superiore che gli interessati del partito possono far rivalere in sede civile. Non c’è stato bisogno del lodo. Il presidente della Camera Fini può continuare a fare il suo lavoro. Era una tempesta in un bicchier d’acqua.
Silvia
Lo stato italiano spende per la giustizia più o meno 4 miliardi in un anno. Una cifra esorbitante che investita bene ci dovrebbe dare risultati stabilianti. Cinquantamila leggi anche risalenti al codice fascista di inizio novecento sono d’intralcio all’iter procedurale. Noi abbiamo più avvocati che in qualsiasi altro stato d’Europa.
Temo che siamo noi italiani azzeccagarbugli di vocazione perché ci piace parlarci addosso, protrarre le questioni all’infinito, soffermarci sui dettagli senza mai andare al sodo. Il nostro modo di fare è riscontrabile nelle liti di famiglia, nelle dissertazioni, nelle circolari amministrative e nelle tavole rotonde. La televisione è specchio della mentalità da perditempo dell’italiano medio dove regolarmente si trasmettono stereotipi e preconcetti ripetuti fino allo sfinimento.
Lina
Armando Spataro procuratore di Milano ha dichiarato che la riforma per il processo breve non serve se non ad indebolire programma di protezione pentiti. Il suo libro Ne valeva la pena Storie di terrorismi e mafie, di segreti di stato e giustizia offesa e un compendio che smentisce i pretesti di chi vuol mettere le mani sull’ordinamento giudiziiarom per sfasciare.
renato
il permesso di soggiorno agli operai di brescia che stanno sulla gru da 15 giorni non è concedibile. alle donne degli uomini di governo invece sì, si dà il permesso di soggiorno in poche ore con procedura d’urgenza. due pesi e due misure che non sono un segnale di democrazia e di serietà. latifa.
gli operai asserragliati sulle gru hanno pagato la tassa per avere il permesso di soggiorno, Ruby ha ricevuto settemila euro più il permesso di soggiorno in tempo record. Questa è l’Italia di oggigiorno.
Olga
Delinquente giudice Bianchi avvocato Minudri Maria Tortona Voghera hanno preso soldi per truccare il processo e poi condannato l’innocente che non aveva dato la bustarella di soldi ( il pizzo ) per il giudice corrotto…. Perché Laura Muggiati ha preso soldi due volte?? Io sono stato rovinato e i due giudici corrotti non sono stati puniti. Tanti giudici dicono delinquente ai politici e dimenticano di dire quanti schifosi corrotti giudici sono presenti all’interno dei tribunali…. I giudici corrotti sono tanto numerosi da danneggiare i loro colleghi onesti e hanno rovinato mezza Italia!! Volete sapere di più?? Cliccate in Google:
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20 thoughts on “LA GIUSTIZIA GIUSTA CHE SERVE A DAVIDE”