Pari opportunità in casa Idv

Fidest – Agenzia giornalistica/press agency

Quotidiano di informazione – Anno 23 n° 154 Pubblicato da fidest su venerdì, 27 maggio 2011 – Giunge a conclusione il procedimento contro Antonio Di Pietro avviato tre anni fa presso il Tribunale di Milano dalla ex coordinatrice nazionale donne Idv Wanda Montanelli per discriminazione femminile. La giudice Orietta Miccichè ha stamani trattenuto la causa in decisione sulle questioni preliminari concedendo alle parti un breve termine per la comparsa conclusionale. “E’ ragionevole ritenere che in un breve volgere di tempo, verosimilmente entro l’autunno, il procedimento arriverà a sentenza – ha affermato l’avv. Maddalena Claudia del Re che coordina il team legale che difende Montanelli, spiegando anche di aver chiesto, nell’udienza odierna “il rigetto di tutte le istanze, domande ed eccezioni di controparte Idv. Ciò che abbiamo da stabilire – ha aggiunto la coordinatrice del team legale, di cui fanno parte anche il prof. Michele del Re e l’avv. Gianmarco Cesari – è l’approfondimento di tutti gli elementi processuali non ancora emersi al momento dell’avvio della causa, come le dichiarazioni dei legali di controparte nella vertenza promossa presso il Tribunale di Roma contro l’Italia dei Valori da Elio Veltri, palesemente confliggenti con le eccezioni preliminari avanzate nella comparsa di costituzione e risposta del procedimento milanese. Mentre nella causa di Roma si è infatti dichiarato che l’associazione a tre ed il partito Italia dei Valori sono la stessa cosa, a Milano si è tentato di dimostrare che si tratta di soggetti distinti e separati”. “Sebbene i recenti accadimenti politici abbiano certificato che la condotta di Antonio Di Pietro tesa a privilegiare le cooptazioni in fase di definizione delle candidature sia stata largamente improduttiva – ha dichiarato Wanda Montanelli – non mi pare di aver ancora ravvisato in lui alcun segnale di ravvedimento verso questo criterio anti meritocratico che in primo luogo ha penalizzato le donne del partito. La discriminazione femminile ostinatamente perpetrata e le scelte errate di nomine-candidature blindate hanno premiato, salvo pochi soggetti di qualità, personaggi di squallore esistenziale e politico che alla prima occasione hanno fatto fagotto per andarsene, approfittando di campagne acquisti della controparte politica. Il nostro obiettivo – ha concluso Montanelli – è solo quello di ottenere il rispetto di quanto previsto dagli art. 2,3 e 51 della Costituzione. La nostra è una causa pilota che dovrà stabilire per sentenza ciò che il partito Idv non ha messo in atto come dovere sociale e politico” . Il Giornale del Lazio

Rieti

QUOTIDIANO TELEMATICO DI INFORMAZIONE E ATTUALITA’ DI RIETI E PROVINCE

Tribunale Milano : Entro autunno la sentenza al procedimento Montanelli / Di Pietro per discriminazione femminile Idv 26 Maggio 2011 Giunge a conclusione il procedimento contro Antonio Di Pietro avviato tre anni fa presso il Tribunale di Milano dalla ex coordinatrice nazionale donne Idv Wanda Montanelli per discriminazione femminile. La giudice Orietta Miccichè ha stamani trattenuto la causa in decisione sulle questioni preliminari . Il tribuno L’ULTIMA UDIENZA. IN AUTUNNO LA SENTENZA DELLA CAUSA DI WANDA MONTANELLI CONTRO DI PIETRO. PRESTO SAPREMO SE IL LEADER DELL’IDV HA DANNEGGIATO MORALMENTE LA EX RESPONSABILE DONNE DEL SUO PARTITO NEGANDOLE I FONDI CHE PER LEGGE AVREBBE DOVUTO EROGARE ALLE ATTIVITA’ FEMMINILI. FONDI CHE NEI BILANCI DEL PARTITO SONO STATI INDICATI COME EROGATI. I legali della Montanelli si sono accorti che il difensore di Di Pietro, Sergio Scicchitano, nel respingere le richieste della ex responsabile donne, ha sostenuto nella sua memoria esattamente il contrario di quello che l’ex pm ha sostenuto a Roma, ovvero che il partito e l’associazione familiare a tre, quella che gestisce i finanziamenti pubblici, sono due cose diverse. E che per questo motivo, la Montanelli non avendo fatto parte dell’associazione a tre non ha alcun diritto a reclamare quei soldi. C’è qualcuno che ha ancora intenzione di credere ad Antonio Di Pietro? . Tutto il resto è noia
TRIBUNALE MILANO : ENTRO AUTUNNO LA SENTENZA AL PROCEDIMENTO MONTANELLI / DI PIETRO PER DISCRIMINAZIONE FEMMINILE IDV
Milano, 26 mag – Giunge a conclusione il procedimento contro Antonio Di Pietro avviato tre anni fa presso il Tribunale di Milano dalla ex coordinatrice nazionale donne Idv Wanda Montanelli per discriminazione femminile. La giudice Orietta Miccichè ha stamani trattenuto la causa in decisione sulle questioni preliminari concedendo alle parti un breve termine per la comparsa conclusionale. “E’ ragionevole ritenere che in un breve volgere di tempo, verosimilmente entro l’autunno, il procedimento arriverà a sentenza – ha affermato l’avv. Maddalena Claudia del Re che coordina il team legale che difende Montanelli, spiegando anche di aver chiesto, nell’udienza odierna “il rigetto di tutte le istanze, domande ed eccezioni di controparte Idv. Ciò che abbiamo da stabilire – ha aggiunto la coordinatrice del team legale, di cui fanno parte anche il prof. Michele del Re e l’avv. Gianmarco Cesari – è l’approfondimento di tutti gli elementi processuali non ancora emersi al momento dell’avvio della causa, come le dichiarazioni dei legali di controparte nella vertenza promossa presso il Tribunale di Roma contro l’Italia dei Valori da Elio Veltri, palesemente confliggenti con le eccezioni preliminari avanzate nella comparsa di costituzione e risposta del procedimento milanese. Mentre nella causa di Roma si è infatti dichiarato che l’associazione a tre ed il partito Italia dei Valori sono la stessa cosa, a Milano si è tentato di dimostrare che si tratta di soggetti distinti e separati”. “Sebbene i recenti accadimenti politici abbiano certificato che la condotta di Antonio Di Pietro tesa a privilegiare le cooptazioni in fase di definizione delle candidature sia stata largamente improduttiva – ha dichiarato Wanda Montanelli – non mi pare di aver ancora ravvisato in lui alcun segnale di ravvedimento verso questo criterio anti meritocratico che in primo luogo ha penalizzato le donne del partito. La discriminazione femminile ostinatamente perpetrata e le scelte errate di nomine-candidature blindate hanno premiato, salvo pochi soggetti di qualità, personaggi di squallore esistenziale e politico che alla prima occasione hanno fatto fagotto per andarsene, approfittando di campagne acquisti della controparte politica. Il nostro obiettivo – ha concluso Montanelli – è solo quello di ottenere il rispetto di quanto previsto dagli art. 2,3 e 51 della Costituzione. La nostra è una causa pilota che dovrà stabilire per sentenza ciò che il partito Idv non ha messo in atto come dovere sociale e politico”. http://tuttoilresto-noia.blogspot.com/2011/05/tribunale-milano-entro-autunno-la.html . Altre pubblicazioni . . DONNE IN PIAZZA: MONTANELLI (ONERPO), NE’ SANTE NE’ SQUILLO MA ATTENTE A DIFESA DEL RUOLO SOCIALE da Il Giornale del Lazio, 12 Febbraio 2011 “La contrapposizione tra donne virtuose e peccatrici giova solo a misogini e retrogadiI” Ogni volta che viene calpestata la loro dignità nel lavoro, nella politica, nella società, con azioni violente e con discriminazioni, le donne non possono non esserci e non far sentire la propria voce”. E’ quanto dichiara Wanda Montanelli, vicepresidente Onerpo, (Osservatorio Nazionale ed Europeo per il Rispetto delle Pari Opportunità) confermando l’adesione dell’Osservatorio alla manifestazione del 13 febbraio.“Quella di domani – spiega Montanelli – non è certo la prima manifestazione di protesta delle donne, ma in tutte le altre occasioni se n’è parlato poco perché le iniziative di segno femminile vengono spesso e volentieri sottaciute. Le donne continuano a venir silenziate dai mass media anche quando manifestano perché è in gioco il loro ruolo sociale. Aderiamo a una protesta doverosa a tutela di tutte le donne. Né sante né squillo, solo persone concrete e consapevoli di dover esprimere e rinnovare un dissenso verso un sistema che le mortifica. Piace a molti retrogradi – aggiunge l’ex leader delle donne Idv – l’immagine astratta di donne col mattarello in piazza contro le lucciole. E piace ai misogini raffigurarsi mentalmente schiere di donne virtuose contro altre indicate come peccatrici. Il gioco torna a favore del maschilismo, dei retrivi antifemministi, dei paurosi del confronto paritario. La realtà è invece diversa da tutta la rappresentazione grottesca che se ne vuol dare. La forza delle donne è costante in piazza come nel lavoro, a casa come a scuola, nelle università come nelle fabbriche”.

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Articolo di “left” – Dicembre 2010  (click sull’immagine per ingrandire)

Left - Dicembre 2010

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RIMBORSI ELETTORALI IDV: TRIBUNALE MILANO FISSA NEL 2011 NUOVA UDIENZA PER CAUSA MONTANELLI SU DISCRIMINAZIONE FEMMINILE Milano, 30 giu – Il Tribunale di Milano ha rinviato al 25 maggio 2011 la causa civile contro Antonio Di Pietro per discriminazione femminile. Promosso due anni fa dalla dott.ssa Montanelli, responsabile donne Idv, il procedimento è stato assegnato per la riorganizzazione dei ruoli tribunalizi al giudice Orietta Miccichè che sarà ora chiamata a decidere sulla complessa vicenda, implicante anche elementi relativi ai rimborsi elettorali assegnati dalla legge alle componenti femminili dei partiti. Il team legale della Montanelli, coordinato dall’Avv. Maddalena Claudia del Re, dal Prof. Michele del Re e dall’Avv. Gianmarco Cesari, approfitterà del nuovo lasso temporale concesso per approfondire tutti gli elementi processuali non ancora emersi al momento dell’avvio della causa, come le dichiarazioni dei legali di controparte nella vertenza promossa a Roma contro l’Idv da Elio Veltri, palesemente confliggenti con le eccezioni preliminari avanzate nella comparsa di costituzione e risposta del procedimento milanese, relativamente al difetto di legittimazione attiva e difetto di giurisdizione. Nella causa penale presso il Tribunale di Roma si è infatti dichiarato che l’associazione a tre ed il partito Italia dei Valori sono la stessa cosa, laddove a Milano si è tentato di dimostrare che trattasi di due soggetti distinti e separati. IDV: EX RESPONSABILE DONNE, DOVE SONO FINITI FONDI PER NOI? (ANSA) – ROMA, 26 GIU – ”Dai documenti contabili dell’Italia dei Valori relativi al periodo 2000/2006 risulta che il partito abbia investito per la promozione delle donne oltre 600 mila euro. Di questi fondi noi donne dell’Italia dei Valori non abbiamo avuto contezza alcuna. E’ lecito chiedersi dove siano finiti o come siano stati impiegati?”. Lo ha detto l’ex responsabile pari opportunita’ del partito, Wanda Montanelli, che ha fatto causa all’Idv nel corso di un incontro stampa. ”Siamo alla vigilia dell’udienza di una causa civile – ha spiegato Montanelli nel corso di una conferenza alla casa internazionale delle donne di Roma – promossa da me e da chi come me all’interno dell’Idv ha potuto toccare con mano quanto la partecipazione attiva alla politica da parte delle donne sia inframmezzata da ostacoli, a volte invisibili, a volte manifesti, quasi sempre insormontabili. Cio’ che chiediamo e’ se esista un organo che possa accertare che i fondi assegnati dalla legge 157/99 (art. 3) ai partiti per la promozione della partecipazione delle donne alla politica siano impiegati davvero per questo fine”. ”L’udienza, iniziata nel 2007 e’ ancora in corso presso il tribunale di Milano – aggiunge il legale Maddalena Claudia Del Re -. Non riguarda solo l’Idv, che ha ostacolato e boicottato la partecipazione delle donne nel partito, ma tutta la societa’: ci chiediamo se esista una via legale per difendere le donne anche nella vita pubblica”.(ANSA). 26-GIU-10 … BLIZ QUOTIDIANO Nuovi guai per Antonio Di Pietro, leader dell’Idv, e li porta una donna. Per la precisione Wanda Montanelli, responsabile Pari Opportunità dell’Italia dei Valori. La Montanelli ha portato in tribunale Di Pietro per il mancato versamento dei rimborsi elettorali, come ricostruiscono Gian Marco Chiocci e Paolo Bracalini sul Giornale di oggi, 24 giugno. A breve, il 30 giugno prossimo, i legali delle parti dovranno comparire davanti al giudice Paola Gandolfi del Tribunale di Milano. La questione riguarda il bilancio dell’Idv tra il 2000 e il 2006: risulta infatti dalle carte che il partito abbia versato 600mila euro per “la promozione della partecipazione delle donne alla politica”, soldi che sarebbero spettati al Dipartimento guidato dalla Montanelli. Ma nessuno li ha visti quei soldi, né la Montanelli, né le responsabili regionali e provinciali del Dipartimento. La domanda quindi è: come sono stati spesi quei 600mila euro? La Montanelli ha qualcosa da obiettare anche riguardo la linea difensiva scelta dai legali dell’Idv. “Sostengono esattamente-racconta la Montanelli- il contrario di quanto sostenuto nella causa di Elio Veltri (il co-fondatore dell’Idv che ha chiamato in causa Di Pietro sempre in relazione ai rimborsi elettorali, ndr). Avendo noi chiamato in causa Antonio Di Pietro come reponsabile Idv, loro hanno eccepito che avremmo dovuto chiamare in giudizio l’associazione, che è cosa ben diversa. Quindi, mentre nella causa di Veltri affermano che Idv e associazione sono la stessa identica cosa, con noi affermano che sono cose ben distinte”. I bilanci dei partiti, e quindi anche quello dell’Idv, sono sottoposti al controllo del Collegio dei revisori presso la Presidenza della Camera dei deputati. Ma ilcollegio non può verificare se e quando determinate somme siano state spese. Nessuno può chiedere ricevute o documenti, insomma, neanche la Corte dei Conti. “Per questo-conclude la Montanelli-chiediamo al Tribunale almeno di appurare l’avvenuta discriminazione femminile e in seguito a questo formulare una sentenza per danno esistenziale”. 24 giugno 2010 http://www.blitzquotidiano.it/ COLLEGAMENTI AD ALTRE PAGINE: IRIS PRESS: Iris Press – IDV: DISCRIMINAZIONE FEMMINILE, SE NE DISCUTE ALLA … ALESSANDRA MARIA FONTANA (PDL – EX CO-CONDUTTRICE “TANDEM” CON FRIZZI) http://alessandramariafontana.blogspot.com/2010/06/di-pietro-e-le-donne-dell-idv.html KONTROINFORMAZIONE http://kontroinformazione.splinder.com/post/22926938/di-pietro-mi-compro-con-4-rose-e-una-lettera AFFARI ITALIANI http://www.affaritaliani.it/politica/donne_idv_discriminazione250610.html POLITICA OGGI http://www.politicaoggi.it/2010/06/alessandra-maria-fontana-di-pietro-e-le-donne-dell-idv/ PRATO REPORTER http://www.pratoreporter.it/giornale/nazionale/altre-cose-poco-chiare-nella-vita-di-di-pietro ITALIA OGGI E ora pure le donne si scatenano contro Di Pietro e l’Italia dei … Si tratta di Wanda Montanelli, che è stata responsabile nazionale donne dell’Italia dei nella Casa internazionale delle donne di via della Lungara. www.italiaoggi.it/giornali/dettaglio_giornali.asp?id...Copia cache POLITICAMENTE CORRETTO politicamentecorretto.com – RIMBORSI ELETTORALI IDV: IL 30 GIUGNO 31 mag 2010 … Tosi della Casa Internazionale delle Donne (via della Lungara, 19), … “La nostra è una causa pilota – spiega la Montanelli che prima … www.politicamentecorretto.com/index.php?mode...Copia cache BLIZ QUOTIDIANO http://www.blitzquotidiano.it/politica-italiana/idv-di-pietro-rimborsi-elettorali-440847/ GIULIANOVA NEWS Casa Internazionale delle Donne. Via della Lungara 19, Roma dott.ssa Wanda Montanelli, responsabile nazionale donne Idv al momento dell’avvio – due anni www.giulianovanews.it/…/roma-la-verita-su-di-pietro-i-fondi-negati-della-legge-15799-art-3-“la-discriminazione-femminile-in-idv…Copia cache LAURA TUSSI 22 giu 2010 Casa Internazionale delle Donne Via della Lungara 19, Roma dott.ssa Wanda Montanelli, responsabile nazionale donne Idv al momento perbeno.myblog.it/…/laura-tussi-la-verita-su-di-pietro.htmlCopia cache PANORAMA Silvana Mura: la donna che conosce i segreti di Di Pietro non … Panorama – 14 giu 2010 http://www.affaritaliani.it/politica/dipietro_discriminazione_femminile_idv220610.html IMPRONTALAQUILA Rimborsi elettorali IDV: Il 30 giugno Tribunale decide su 23 giu 2010 sala Simonetta Tosi della Casa Internazionale delle Donne (via della Lungara, dott.ssa Wanda Montanelli, responsabile nazionale donne Idv al momento La nostra è una causa pilota spiega la Montanelli che prima www.improntalaquila.org/2010/06/23/articolo6865 Affaritaliani

La verità su Di Pietro: “La discriminazione femminile in Idv”

Martedí 22.06.2010 15:56 Chi può davvero accertare che i fondi assegnati dalla legge ai partiti per la promozione della partecipazione delle donne alla politica siano realmente impiegati per questo fine? Esiste una via legale per appurare che le donne all’interno dei partiti non vengano discriminate, oppure l’operato dei leader politici è totalmente sottratto da ogni forma di controllo che non sia il generico (auto)accertamento di revisione contabile del Parlamento? Leggi specifiche come la 157/99 sui fondi elettorali – al cui adempimento i partiti paiono inderogabilmente tenuti – hanno una cogenza effettiva o solo virtuale? Questi i temi della conferenza stampa che si terrà sabato prossimo, 26 giugno, alle ore 11 presso la sala Simonetta Tosi della Casa Internazionale delle Donne (via della Lungara, 19 Roma), alla vigilia della causa per discriminazione femminile promossa dalla vice presidente dell’osservatorio Onerpo, dott.ssa Wanda Montanelli, responsabile nazionale donne Idv al momento dell’avvio – due anni fa – del procedimento legale presso il Tribunale di Milano contro il leader dell’Italia dei Valori, Antonio Di Pietro. “La nostra è una causa pilota – spiega la Montanelli che prima dell’avvio della azione legale ha fatto anche un lunghissimo sciopero della fame di 42 giorni, interrotto su richiesta del presidente della Repubblica Giorgio Napolitano – intrapresa soltanto dopo aver seguito tutti gli adempimenti formali previsti dalle normative parlamentari e partitiche, come il ricorso al Collegio dei Revisori della Camera dei Deputati che tuttavia ha poteri limitati, potendo operare un mero controllo contabile sulla regolarità dei bilanci e non anche esprimersi nel merito dell’effettivo utilizzo dei fondi per le finalità previste dalla legge. Alla conferenza, che precede di quattro giorni l’udienza del Tribunale di Milano (mercoledì 30 giugno 2010, ruolo generale n. 13773/2008), prenderanno parte l’avv. Maddalena Claudia del Re, l’avv. Gianmarco Cesari, presidente dell’Osservatorio Vittime L.I.D.U, la dott.ssa Aura Nobolo, presidente dell’osservatorio Onerpo per il rispetto delle pari opportunità, la giornalista Daniela Brancati, già direttrice del Tg3 e prima donna a dirigere un telegiornale nazionale, Milena Carone dell’UDI, Unione Donne in Italia, la prof. Anna Rossi, docente universitaria già componente Consulta Donne Idv, e la presidente di Eudonna, Giovanna Sorbelli. http://www.affaritaliani.it/politica/dipietro_discriminazione_femminile_idv220610.html . ItaliaOggi

E ora pure le donne si scatenano contro Di Pietro e l’Italia dei valori

I COMMENTI Di Sebastiano Luciani Il caso del giorno Ora contro Antonio Di Pietro ci si mette anche una Montanelli, che lotta contro la discriminazione femminile all’interno dei movimenti politici. Si tratta di Wanda Montanelli, che è stata responsabile nazionale donne dell’Italia dei valori al momento dell’avvio, due anni fa, del procedimento legale presso il tribunale di Milano contro il leader dell’Idv Di Pietro sui temi della presenza femminile nel partito, e non solo. L’ex dipietrina si chiede: chi può davvero accertare che i fondi assegnati dalla legge ai partiti per la promozione della partecipazione delle donne alla politica siano realmente impiegati per questo fine? Esiste una via legale per appurare che le donne all’interno dei partiti non vengano discriminate, oppure l’operato dei leader politici è totalmente sottratto da ogni forma di controllo che non sia il generico (auto) accertamento di revisione contabile del parlamento? Argomenti scottanti, che saranno al centro di un incontro che si svolgerà sabato prossimo a Roma, nella Casa internazionale delle donne di via della Lungara. «La nostra è una causa pilota», spiega la Montanelli che prima dell’avvio della azione legale ha fatto anche un lungo sciopero della fame durato quarantadue giorni, interrotto su richiesta del presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, intrapresa soltanto dopo aver seguito tutti gli adempimenti formali previsti dalle normative parlamentari e partitiche, come il ricorso al collegio dei revisori della Camera dei deputati che tuttavia ha poteri limitati, potendo operare un mero controllo contabile sulla regolarità dei bilanci e non anche esprimersi nel merito dell’effettivo utilizzo dei fondi per le finalità previste dalla legge. Alla conferenza, che precederà di quattro giorni l’udienza del tribunale di Milano (mercoledì 30 giugno 2010, ruolo generale n. 13773/2008), prenderà parte anche Daniela Brancati, già direttore del Tg3 e prima donna a dirigere un telegiornale nazionale. Per il «maschilista» Di Pietro si annuncia un sabato davvero di fuoco_ © Riproduzione riservata . BINDI IN DIFESA DONNE, IN POLITICA CORPO E’ MEZZO CORRUZIONE INCONTRO A STAMPA ESTERA, MAI STATA FEMMINISTA MA SERVE RISCATTO (ANSA) – ROMA, 5 NOV – La risposta al premier Silvio Berlusconi (‘ non sono una donna a sua disposizione’) ha fatto il giro del mondo. Ed e’ proprio per questa battuta che oggi il vicepresidente della Camera Rosy Bindi ha incontrato la stampa estera, a Roma, sul tema dei diritti femminili in Italia. ” Mentre la politica ignora i problemi delle donne, nella vita politica il corpo delle donne e’ diventato un mezzo di piacere e corruzione politica”, e’ la contraddizione individuata dal dirigente Pd dopo aver premesso di ” non essere mai stata femminista”. Il ” silenzio” delle donne italiane rispetto ad una certa cultura dominante, che fa diventare le veline il sogno di molte adolescenti, e’ il tema del dibattito, al quale partecipano Lorella Zanardo, autrice del documentario ‘ Il corpo delle donne’ molto cliccato sul web, Wanda Montanelli, che in nome delle pari opportunita’ ha fatto piu’ scioperi della fame, e Rosy Bindi. Tutte attente a non apparire come nuove femministe ma non meno determinate a denunciare che in Italia ” le donne, piu’ che zitte sono zittite”. Bindi si definisce la ” scintilla” che, con la sua reazione al premier, ha rotto il silenzio ma sostiene sia necessario ” creare un movimento culturale per dare una diffusione popolare a questa necessita’ di riscatto”. Riscatto che, per l’ esponente Pd, e’ prima di tutto culturale e politico perche’ ” Berlusconi e’ premier perche’ e’ interprete ma in qualche modo facitore di una certa cultura che considera le donne un corpo”. Una cultura, incalza, alla quale ” ci stanno alcune donne, compreso chi nega che esista una questione femminile in Italia. Ma se e’ vero che bisogna smettere con la guerra di dossier e filmini, forse e’ bene che si sappia a che punto siamo arrivati”. (ANSA). 05-NOV-09 DONNE ITALIANE Giovedì 5 novembre ore 12,30 Donne Italiane: silenziose o messe in silenzio? Incontro in sede per parlare dei segnali di una nuova ribellione contro le disuguaglianze in politica, nel mondo del lavoro e nell’immagine che i media danno delle donne con: l’on. Rosy Bindi, Concita De Gregorio, Direttore dell’Unità, Lorella Zanardo, autrice e co-regista del documentario “Il Corpo delle Donne”grande successo su internet con 85.000 spettatori, Wanda Montanelli, Responsabile Osservatorio Nazionale Europeo Rispetto Pari Opportunità, che ha fatto uno sciopero della fame per le pari opportunità nel partito L’Italia dei Valori. Modera Megan Williams. ROMA, DOMANI INCONTRO SU DONNE E SOCIETA’ (9Colonne) Roma, 4 nov – Si svolgerà domani, alle ore 12.30m l’ incontro “Le donne italiane: rompere il silenzio”, presso l’ Associazione della Stampa estera, in Via dell’ Umiltà 83, Roma. parteciperanno: Rosy Bindi, vicepresidente della Camera dei deputati, Concita de Gregorio, direttore dell’ Unità, Lorella Zanardo, autrice e co-regista del documentario “il Corpo delle Donne”, Wanda Montanelli, responsabile Osservatorio Nazionale europeo Rispetto Pari Opportunità. 04 NOV 09 Domani a Roma convegno “Le donne italiane” con Rosy Bindi Roma, 04 NOV (Velino) – Domani, giovedi’ 5 novembre, alle 12.30, incontro “Le donne italiane: rompere il silenzio” all’ associazione della Stampa estera, in via dell’ Umilta’ 83 a Roma. Interverrano: Rosy Bindi, vicepresidente della Camera dei deputati, Concita de Gregorio, direttore dell’ Unita’, Lorella Zanardo, Autrice e co-regista del documentario “il Corpo delle Donne”, Wanda Montanelli, responsabile Osservatorio nazionale europeo Rispetto Pari Opportunita’. 04NOV 09 Europee/ ‘Farefuturo’ a convegno: Ma non criminalizziamo veline Lanzillotta (Pd): E gli uomini? Montanelli: Di Pietro maschilista APCOM – Il giorno dopo, la fondazione Farefuturo continua il dibattito e aggiusta il tiro. Ieri era stato Gianfranco Fini a prendere le distanze da un articolo del ‘web magazine’ della sua fondazione che prendeva di mira, con toni accesi, il “velinismo” nelle scelte di Berlusconi per alcune candidate alle europee. “Valutazioni comprensibili ma eccessive”, aveva detto il presidente della Camera. E oggi, ad un workshop su ‘Donne e politica’, il tono della discussione è più pacato. “Avere fatto spettacolo – spiega all’apertura dei lavori Sofia Ventura, autrice dell’articolo in questione – non è di per sé qualcosa di negativo. La riflessione, piuttosto, è su quali sono i percorsi che devono portare alla selezione di chi poi rappresenta i cittadini in Parlamento”. “Non andrei a sottilizzare se una donna ha avuto la ‘colpa’ di aver lambito il mondo dello spettacolo”, afferma da parte sua Catia Polidori (Pdl). “Si tratta, magari, di persone che hanno due lauree e sono poliglotte. La bellezza non può essere un motivo di discriminazione. La Carfagna o la Prestigiacomo? Vorrei essere bella come loro”. Le fa eco Barbara Saltamartini (Pdl). “Anche Franceschini ha ammesso che aveva sottovalutato la Carfagna per la sua bellezza. Se fossero tutte come Mara, avremmo persone che, oltre alla bellezza, sono capaci di portare avanti con competenza e determinazione il progetto politico del Pdl”. Certo, per l’ex esponente di An “la bellezza non può essere elemento di discriminazione, ma al tempo stesso non può essere l’unico criterio di selezione”. Alla tavola rotonda interviene anche l’ex ministro Linda Lanzillotta del Pd. “Anche nel centro-destra le donne si sono ribellate a una visione arcaica delle donne, che le vuole valorizzare non per i meriti professionali ma solo per l’aspetto fisico o per la notorietà conquistata grazie ad un reality”. La Carfagna? “Si è dimostrata competente e brava. Ma il problema è un altro: è che Berlusconi vuole selezionare le candidate solo in base all’aspetto fisico”. E poi aggiunge: “La bellezza in sé non è né un male, né un bene. Anzi, se migliorasse anche l’aspetto estetico dei nostri colleghi non sarebbe male…”. Alessia Mosca, sempre del Pd, allarga il dibattito. “Sicuramente il processo di selezione è ancora molto debole, ma in generale: non solo per le donne, anche per i giovani. La cosa è molto più grave quando si perpetua un metodo di selezione che considera il corpo femminile l’unico criterio”. Wanda Montanelli, già responsabile della consulta delle donne dell’Italia dei valori, sposta l’attenzione sul problema della “mancanza di donne tra coloro che nelle segreterie di partito scelgono i candidati”. Gli uomini, sostiene, scelgono donne “rassicuranti” e, se sono “competenti”, non le vogliono perché “non li rassicurano”. Poi affonda: “Ho iniziato una causa contro il presidente del mio partito con richiesta di risarcimento di danni esistenziali. Di Pietro – scandisce – è un maschilista assoluto. Brinderò se verranno elette in gran quantità le donne che ha candidato. Ma sono un palliativo e una finzione”. EUROPEE: VELINE IN POLITICA ‘ASSOLTE’ DA DONNE BIPARTISAN A ‘FAREFUTURO’ BERNINI, NO A PROCESSI A INTENZIONI; LANZILLOTTA, NO SOLO BELLE (ANSA) – ROMA 28 APR – ”Farefuturo e’ aperta ad ogni contributo, anche quando non del tutto condivisibile”. Dopo le polemiche per l’articolo critico sulle candidature europee femminili del Pdl, apparso sulla rivista della fondazione, le deputate del Popolo della Liberta’ buttano acqua sul fuoco. La fondazione, presieduta dal presidente della Camera Gianfranco Fini, ha ospitato un workshop su ‘Donne e politica’ con Anna Maria Bernini, Barbara Saltamartini e Catia Polidori per la maggioranza e Alessia Mosca, Linda Lanzillotta e Wanda Montanelli per l’opposizione. Tutte hanno ribadito la necessita’ di ampliare la partecipazione delle donne alla vita politica italiana ma non hanno nascosto le differenze di vedute sull’effetto ‘velinismo’ nelle liste del Pdl alle europee. ”Non sono giusti i processi alle intenzioni – afferma Anna Maria Bernini, vice portavoce del Pdl – Aspettiamo di conoscere queste persone e di vedere quali saranno candidate. Non vedo perche’ dobbiamo preferire a priori altre candidature provenienti per esempio dal mondo del calcio o qualche rampollo del mondo intellettuale. In ogni caso la rivista di Farefuturo e’ aperta ai contributi per aprire un dibattito ma questo non significa che sia una voce ufficiale”. ”Attenzione, la bellezza e l’avvenenza non possono essere motivo di discriminazione ma neanche l’unico criterio di selezione delle candidature”, le fa eco Barbara Saltamartini, responsabile pari opportunita’ del partito. Secondo Catia Polidori, sempre del Pdl, ”La bellezza e’ un dono, vorrei essere bella come la Carfagna o la Prestigiacomo. Il premier sta facendo un tentativo di rinnovare la classe politica con le donne e soprattutto con i giovani. Alle donne dico: ma che facciamo ci discriminiamo tra di noi? Anche la gavetta in tv e’ dura, all’inizio conta la bellezza ma poi devi farti valere”. Di parere diverso Linda Lanzillotta, ex ministro del governo Prodi: ”Le donne anche del centrodestra si sono ribellate all’idea che siano valorizzate non per meriti o competenze ma solo per l’aspetto fisico o per la notorieta’ conquistata con un reality. La bellezza in se’ non e’ ne’ un male, ne’ un bene. Anzi, se migliorasse anche l’aspetto estetico dei nostri colleghi non sarebbe male”. ”Berlusconi – aggiunge – sta reclutando donne solo in quanto belle e questo non va, manca di rispetto alle donne”. La Lanzillotta avverte pero’ anche i colleghi di partito del Pd: ”Il numero di donne candidate nel partito e’ coerente con le norme statutarie – afferma – ma dobbiamo vedere quante saranno elette e dopo giudicheremo se il partito avra’ sostenuto abbastanza le donne o le avra’ soltanto inserite nelle liste”. Per Alessia Mosca del Pd, ”e’ sbagliato utilizzare il corpo femminile come primo, se non unico, elemento di valutazione nele processo di selezione delle candidature. Le donne di destra e di sinistra devono lavorare insieme per questo”. Idea condivisa da Wanda Montanelli dell’Idv che attacca anche il proprio leader sulle candidature del partito: ”Di Pietro – dice – e’ un maschilista assoluto”.(ANSA). 28-APR-09 LANZILLOTTA (PD), MASCHI MIGLIORINO ASPETTO – MONTANELLI, ‘DI PIETRO MASCHILISTA’ (Adnkronos) – In sala la professoressa Donata Francescato parla di teoria della differenza culturale, si citano saggi e statistiche, questionari che confermano la tendenza “cooperativa-comunitaria” delle donne e quella “aggressiva-assertiva” degli uomini, come uno dei presupposti del “soffitto di cristallo” che sembra precludere alle donne la scalata ai posti di potere, politico e non. Ma la polemica sulle “veline” appassiona inevitabilmente anche le parlamentari dell’opposizione. Linda Lanzillotta (Pd), rileva che “anche nel centrodestra c’e’ la rivolta contro la visione arcaica delle donne che valorizza solo l’aspetto fisico di chi e’ noto per aver partecipato ai reality. Per il resto, e’ ovvio: la bellezza non e’ una colpa, anzi: se anche i maschi migliorassero il loro aspetto non sarebbe male. Comunque, il ministro Mara Carfagna ha dimostrato di saper fare bene il suo mestiere”. E la compagna di partito Alessia Mosca aggiunge: “Spettera’ agli elettori giudicare. Il problema e’ che il processo di selezione delle candidature e’ debole in generale, non solo per le donne ma anche per i giovani. E diventa grave quando il corpo femminile diventa l’unico elemento di valutazione”. Alza il tono della polemica Wanda Montanelli, di Italia dei valori ma in rotta -anche processuale- con Antonio Di Pietro per vicende legate ai rimborsi elettorali. Si qualifica come già responsabile della Consulta Donne Idv e attacca: “Il problema non e’ ‘attrici si’, veline no’ ma riguarda il fatto che dovrebbero essere le donne a scegliere i candidati. Quando lo fa un uomo, sara’ una scelta di comodo e rassicurante per lui…”. Quanto alle candidature femminili di Idv, non e’ ottimista: “Di Pietro? Un maschilista assoluto”. 28-APR-09 ONERPO 8 MARZO: SCELTA LA PERIFERIA ROMANA PER SIT-IN CONTRO … politicamentecorretto.com – Roma,Lazio,Italy Erano presenti le presidenti e portavoci delle diverse associazioni, tra cui Pina Nuzzo, Wanda Montanelli, Irene Giacobbe, Laura De Micheli, Maria La Porta . 8 MARZO: UDI-ONERPO, A ROMA STAFFETTA ANTI-VIOLENZA (9Colonne) Roma, 8 mar – L’Unione donne in Italia ha organizzato questa mattina una manifestazione per l’8 Marzo nella periferia romana di via Andersen, al Quartaccio, dove il 21 gennaio scorso una madre di famiglia di 41 anni fu brutalmente aggredita e violentata da due uomini al capolinea di un autobus. Oggi lo stesso tratto di strada dell’autobus è stato percorso dalle donne della “Staffetta contro la violenza” che salite sul mezzo pubblico con bandiere striscioni e mimose hanno raggiunto il capolinea luogo del sit-in e del rito ufficiale della consegna dell’Anfora simbolica, partita da Niscemi in Sicilia il 25 novembre 2008, con tappe in ogni città d’Italia che chiuderà la missione il 25 novembre prossimo a Brescia, città in cui Nina Bahar Pars, la ragazza islamica fu uccisa dai suoi familiari. Con la manifestazione, organizzata insieme all’Osservatorio Nazionale ed Europeo per il Rispetto delle Pari Opportunità, all’Associazione Federativa Femminista Internazionale, al Centro Antiviolenzadonna e Sindacato Attori Italiano, “si è voluto dare un segnale preciso alle istituzioni affinché si tenga conto che tra i primi interventi da compiere vi è quello di assicurare giusta sorveglianza e illuminazione alle periferie in cui si fa più elevato in rischio di aggressioni per le donne. L’Udi, ha organizzato una serie di interventi di sensibilizzazione presso le scuole medie e superiori, con docenti che compiono attività gratuita di formazione e con l’istituzione della “bacheca rosa”, un contenitore di missive da apporre presso gli istituti scolastici in cui gli allievi possono scrivere e chiedere consiglio o aiuto per affrontare casi di pericolo. 081711 MAR 09

Intervista di Megan Wiliams a Wanda Montanelli sulla politica attuale in Italia

Rights groups fear the effects of Italian PM’s ill-chosen words

SPECIAL TO THE STAR Megan Williams Feb 26, 2009 Toronto Star – Toronto, Ontario,Canada ROME-Italian Prime Minister Silvio Berlusconi is renowned for his immense wealth, his knack for political resurrection and his deftness at dodging an unremitting onslaught of corruption charges. Since entering politics 15 years ago, the billionaire has lost power twice, dodged a constant volley of corruption charges and – with his infamous tendency toward gaffes – ruffled diplomatic feathers in foreign capitals. But his Teflon ability to slough off his blunders and his seeming inattention to the reeling economy has caused growing alarm among Italians who worry about individual rights and freedoms. In fact, Berlusconi seems to be leading a charmed life despite a huge government debt – one of the largest in Europe – and a drop in GDP of 2.6 per cent. In a key regional election in Sardinia on Feb. 16, Berlusconi’s People of Freedom party swept to victory. The win proved to be a political tsunami for the already floundering centre-left opposition coalition. Walter Veltroni, its latest leader, who had attempted an Obama-style re-vitalization of the renamed Democratic Party, acknowledged failure and resigned. His replacement, Dario Franceschini, is a rather bland lawyer who inspires little widespread hope for uniting and galvanizing an opposition that has essentially imploded. Wanda Montanelli, a member of the opposition coalition and spokesperson of the National and European Observatory of Equal Rights, says where there was once a weak political opposition in Italy, there is now a vacuum. “It has failed miserably in curbing Berlusconi’s power,” said Montanelli, “and now we’re starting to see the consequences.” What’s especially worrisome, she says, is that Berlusconi’s supposed gaffes – often ill-informed comments – now seem to be forecasting policy that is curbing liberty. Italy expert and author Philip Willan cites an off-the-cuff remark Berlusconi made last month after several rapes in Rome, in which the leader lamented the fact there were not enough soldiers to protect “beautiful girls.” “It was typical Berlusconi attempt at being gallant,” said Willan, “but when decisions spring from these kinds of comments, it’s troubling.” Berlusconi subsequently announced that Italy would increase to 30,000 the number of soldiers helping police patrol city streets. When three more rapes occurred this month, allegedly by immigrants, his party advanced new rules for civilian street patrols, many of them made up of ex-militia members. Similar bands of men already exist in the north of Italy – with ties to the extreme right – and have human rights activists concerned that these groups could target immigrants. The Italian leader has long had it in for the country’s independent judiciary, where many of the cases against him have initiated, and which he has referred to in the past as “the cancer” of Italy. Last week, in his usual provocative style, he tried to overrule a high court decision granting a father the right to take his long-vegetative daughter off life support. Berlusconi went on national television, saying: “This is murder.” He then vowed to pass a law banning the removal of people from life support. That failed when the woman died, but Berlusconi’s party has now drafted a living will bill that, if passed, would effectively remove an individual’s right to choose not to remain indefinitely on life support if incapacitated. http://www.thestar.com/News/World/article/593243

IL MONDO COSi’ COM’E’ NON CI PIACE

Intervista di Fausta Genziana Le Piane Roma, 14 gennaio 2009 “Il mondo così com’è non ci piace, i risultati consegnati nelle mani di chi resta sono cattivi risultati”: è quanto ha sostenuto Wanda Montanelli, vicepresidente ONERPO da anni in lotta per i diritti delle donne, nel suo intervento al Consiglio Generale del Partito Radicale Nonviolento Transnazionale e Transpartito che si è aperto al Parlamento europeo di Bruxelles, dall’11 al 13 dicembre 2008, sotto il patrocinio del Gruppo Liberale e democratico (ALDE) (segue su : http://www.faustartepoesia.org/interviste.htm http://www.onerpo.it/tutte-le-notizie/82-il-mondo-cosi-come-non-ci-piace.html )

«A bilancio 600mila euro che non ci ha mai versato»

di Emanuela Fontana Il Giornale 4 gennaio 2009 Roma, Wanda Montanelli, lei presiede la consulta delle donne dell’Italia dei Valori e il dipartimento pari opportunità. Perché ha deciso di portare il presidente del suo partito, Antonio Di Pietro, in tribunale? «Per la mancata erogazione dei fondi alle donne del partito, previsti dalla legge 157 del ’99 sui rimborsi elettorali. La legge prevede che il 5% sia destinato alle attività delle donne. Di Pietro ha messo in atto una vera e propria discriminazione nei nostri confronti». A che punto è la causa? «Il 17 dicembre si è svolta la seconda udienza a Milano, e nonostante la prossima sia stata fissata nel 2010, il giudice, una donna, ha detto che approfondirà l’aspetto dei mancati finanziamenti. Abbiamo portato nove dossier e 170 testimoni». Di quale documentazione si tratta? «A noi non è arrivato mai nulla, di contro negli ultimi bilanci risultano come spesi 600mila euro per le donne». Una voce di bilancio che non ha avuto conferma nella realtà? «Sono 600mila euro sommando i vari bilanci, fondi che a me non risulta siano mai stati rimborsati. E nessuna delle donne della nostra rete ha mai visto un centesimo». In quanti bilanci compaiono questi fondi per le donne che le donne non avrebbero visto? «Sei bilanci, dal 2000 al 2006, abbiamo portato tutto in tribunale». Lei quindi ipotizza un falso in bilancio dell’Italia dei Valori? «Non arrivo a dire questo, ma dico, come responsabile di due strutture del partito e avendo contatto con tutte le donne dell’Italia dei Valori, che nessuna ha mai ricevuto rimborsi. Ci sono 170 testimoni. Sfido qualsiasi parlamentare dell’Italia dei Valori a dire che abbia mai avuto notizia di questi versamenti». Quindi chi ha pagato le vostre attività? «Tutto di tasca nostra, dal 1998. Ma all’inizio lo abbiamo fatto volentieri perché il partito non aveva fondi. Noi facciamo politica per un’ideale, per passione. Nel momento, però, in cui abbiamo visto che il denaro entrava, ci siamo chieste come mai dovessimo continuare ad autotassarci: spese di viaggi, gazebo, sportelli contro la violenza alle donne…». Cosa ha pensato dopo aver letto le intercettazioni sull’inchiesta di Napoli in cui compaiono i nomi di Cristiano e Antonio Di Pietro? «Se dicessi che mi ha fatto piacere sarei una bugiarda: è la delusione di una vita intera. Gli attivisti dell’Italia dei Valori sono persone che hanno creduto nell’idea di una pulizia morale, ora molti sono delusi». E le dispiace aver letto quelle cose? «Se rispondessi di sì sarei altrettanto bugiarda». Fonte: http://www.ilgiornale.it/a.pic1?ID=318425 —————————————————– Approfondimenti:

Così Di Pietro sistema le mogli e i parenti nel partito-famiglia

di Paolo Bracalini Il Giornale 4 gennaio 2009 Le persone fidate Antonio Di Pietro se le è scelte oculatamente: i suoi parenti. Più fidati di così. Diretti o acquisiti, i congiunti del leader-fondatore hanno trovato una corsia preferenziale per accedere alle cariche nei consigli dei vari enti, in Parlamento o nelle strutture del partito. Se la cura parentale è fenomeno ampiamente diffuso tra i nostri politici, l’attenzione di Di Pietro per consorti, figli, cognati e affini batte tutti. Tonino è a memoria d’uomo l’unico leader dell’arco costituzionale che è riuscito a sistemare nel suo partito due mogli, l’attuale e la prima. Quest’ultima, Isabella Ferrara, madre di Cristiano Di Pietro, figura nell’organico dell’Idv in Lombardia, regione in cui il molisano Di Pietro abita dal 1974, quando ci si trasferì con lei e il figlio dopo aver vinto un concorso. Isabella Ferrara, da cui Di Pietro divorziò dopo qualche anno per sposare Susanna Mazzoleni, non ha un posto qualsiasi nell’Idv lombardo. È la tesoriera regionale, in sostanza la figura che amministra e rendiconta i trasferimenti (i soldi) in arrivo dalla struttura centrale e che nel 2007 – si evince dal bilancio pubblicato dall’Idv – sono stati di circa 60mila euro. Occupa quel posto da tre anni, quando nel primo congresso regionale del partito dipietrista, a novembre 2005, si votò il coordinamento regionale dell’Idv anche in Lombardia. Si dice non siano buoni i suoi rapporti con la Mazzoleni, avvocato figlia d’arte, conosciuta a Bergamo dall’allora giovane magistrato Di Pietro che la portò all’altare nel 1994, dopo 9 anni di convivenza. Attualmente la Mazzoleni, oltre allo studio legale e alla cattedra all’Università Bicocca di Milano (dove tra l’altro studia uno dei due figli avuti con Tonino), è una dei tre unici soci dell’Associazione Italia dei Valori, struttura parallela al partito e a cui vengono versati i milioni del rimborso elettorale. Di Pietro è il presidente dell’associazione, la Mazzoleni socia e tesoriera è invece Silvana Mura, amica di vecchia data di Di Pietro. La Dynasty di Montenero di Bisaccia però procede e si dirama nell’Idv. Anche per vie traverse. La prima moglie di Di Pietro ha per compagno Armando Guaiana. Mai sentito? Controllate i nomi del coordinamento regionale dell’Idv Lombardia e ce lo troverete. La Mazzoleni risulta anche intestataria del dominio a cui è registrato www.italiadeivalori.it, il sito ufficiale del partito, pur non avendo lei – formalmente – nessuna carica nel partito, bensì una seggiola nell’Associazione Idv. Internet è peraltro un’attività su cui l’Idv investe molto. Nel bilancio si legge che «nel 2007 sono stati sostenuti investimenti per sviluppare la relazione e la comunicazione via Internet pari a 469.173,36 euro». Parte di questi nel sito del partito. Perché è intestato alla moglie? Mistero. Nella famiglia (allargata) Di Pietro, è tutto un incrocio di sentimenti e di poltrone, di affetti e cariche. Che si moltiplicano a seconda di matrimoni e dei nuovi congiunti. La Mazzoleni, per esempio, ha una sorella. È successo che la Mazzoleni sorella in quel di Bergamo abbia conosciuto Gabriele Cimadoro e che si siano sposati. Ne risulta che Cimadoro è cognato di Antonio Di Pietro. Sarà allora un caso se Cimadoro è diventato in questa legislatura deputato e membro della commissione Industria di Montecitorio? Cimadoro, a sua volta, si dà il caso abbia una sorella. E che sorella Cimadoro abbia incontrato sulla sua strada, sempre a Bergamo, Ivan Rota, apprezzato imprenditore e golfista. Ebbene Ivan Rota ha sposato la sorella di Cimadoro, da cui ne viene che Rota è cognato di Cimadoro, che è cognato di Di Pietro. Ora, Ivan Rota è deputato dell’Idv e anche responsabile organizzativo nazionale del partito, un posto di grande rilievo che soprintende a tutta l’attività dell’Idv sul territorio. Cristiano Di Pietro, 35 anni, primogenito di Antonio, è consigliere provinciale a Campobasso, non più nell’Idv (dopo le dimissioni dal partito per l’affaire Mautone) ma nel gruppo misto, di cui al momento è unico rappresentante. Ma Di Pietro jr è anche consigliere comunale a Montenero di Bisaccia, il piccolo comune molisano che ha dato i natali a Tonino e dove Cristiano è tornato ad abitare dopo la parentesi di poliziotto a Bergamo. Del suo matrimonio nel 1998 con Lara, insegnante di educazione fisica di Montenero di Bisaccia (e che di cognome, destino, fa Di Pietro), le cronache di allora ricordano la presenza della mamma Isabella e della seconda moglie Susanna Mazzoleni. L’esclusiva delle foto fu venduta ad un noto settimanale, mentre fotografi e giornalisti furono respinti da Tonino in malo modo, «e lasciateci in pace!», riportano le agenzie di quel giorno. In Molise Di Pietro è come De Mita ad Avellino, comanda lui, forte di percentuali che lo hanno portato al 31%. Strano che non ci siano parenti ai vertici dell’Idv molisano. Bè, a dire il vero per un certo periodo la regola valeva anche lì. La responsabile provinciale dell’Idv a Campobasso è stata fino a poco tempo fa Valentina Bozzelli, giovane avvocato. Chi è? È la figlia di una delle due sorelle di Antonio Di Pietro. Amore di zio. Fonte: http://www.ilgiornale.it/a.pic1?ID=318429

Di Pietro, è giallo sui rimborsi elettorali

di Gian Marco Chiocci

Massimo Malpica Ma cosa diavolo combina Antonio Di Pietro con i rimborsi elettorali? Perché tante persone, formazioni politiche, partiti più o meno grandi, dopo essersi alleati con lui per il voto amministrativo, politico o europeo, alla fine lo trascinano in tribunale accusandolo di non aver diviso equamente i soldi? È normale che vecchi e nuovi amici, compagni d’armi, gente che l’ha seguito ovunque e comunque, siano tutti in malafede? Proviamo a scoprirlo andando a leggere le ultimissime carte processuali rese pubbliche con l’accesso agli atti del ministero dell’Interno e delle Corti d’appello di Roma, Bologna e Perugia, depositate nel procedimento contro Tonino. Processo intentato nella capitale, seconda sezione tribunale civile, per l’appunto, dal movimento politico del «Cantiere» ideato dall’ex amico Elio Veltri per ottenere legittimamente parte dei rimborsi incassati, come risarcimento delle elezioni europee del 2004, dalla formazione denominata «Lista Di Pietro-Occhetto». A scanso di equivoci va rammentato subito che i «rimborsi elettorali» altro non sono che fondi pubblici che hanno assolutamente uno scopo pubblico, un vincolo di destinazione ben preciso: quello – per dirla con un insigne costituzionalista – di consentire lo sviluppo della dialettica democratica. Ne consegue che sono «naturalmente» destinati ai partiti, solo ed esclusivamente a quelli. Eppure la documentazione processuale visionata dal Giornale sembra andare in una direzione drammaticamente opposta. Vediamo perché: Antonio Di Pietro, oltre al partito che lui chiama Movimento politico, ha costituito un’Associazione composta da lui stesso, dalla moglie Susanna Mazzoleni e dall’onorevole Silvana Mura, tenuta celata sino a poco tempo fa. Il 26 luglio 2004, un giorno prima dell’approvazione del piano di ripartizione dei rimborsi da parte della Camera, questa Associazione nomina quale rappresentante legale la stessa Mura. La particolarità di questo soggetto associativo è che, nella sua intestazione, ricalca alla lettera il nome del partito-movimento: c’è dunque l’«Associazione Italia dei valori» e c’è il «Movimento Italia dei valori». I due soggetti sulla carta hanno organi sociali e rappresentanti legali diversi: la Mura rappresenta legalmente l’Associazione, il presidente Tonino rappresenta legalmente il Movimento (tant’è che è proprio l’ex pm a depositare simbolo e liste). A forza di spulciare tra gli incartamenti del processo civile si scopre un suggestivo gioco degli specchi, che in mancanza di controlli da parte della Camera dei deputati, sembrerebbe far confluire i risarcimenti elettorali in conti correnti che con lo sviluppo della dialettica democratica sembrano «azzeccarci» davvero poco. A richiedere, incassare e gestire i rimborsi del «Movimento politico» (e sostituendosi a esso) sarebbe in via di fatto l’«Associazione» di famiglia, attraverso la deputata-rappresentante legale Silvana Mura. Il che trova un riscontro persino nello Statuto laddove si specifica – caso mai qualcuno nutrisse dubbi – che gli organi sociali dell’Associazione sono diversi dagli «organi» e dalle «strutture nazionali del partito», i quali «non limitano in alcun modo i diritti dei soci dell’Associazione». La patente di «socio» – sentenzia all’articolo 7 comma 4 – è subordinata ad accettazione notarile da parte del presidente fondatore (Di Pietro) nel mentre, al contrario, «l’adesione al partito (…) non comporta l’assunzione della qualità di soci dell’Associazione». Ma adesso viene il bello. Il «tesoriere» dell’associazione di famiglia, sempre per statuto, richiede i rimborsi elettorali e «li introita (…) per conto dell’Associazione» e cura la tenuta dei registri contabili «dell’Associazione e del Partito». Un rompicapo, all’apparenza. Un gioco delle tre carte, in realtà. Avendo a disposizione i documenti dell’Ufficio tesoreria della Camera si possono ricostruire i diversi passaggi, non solo di denaro. Ai primi di agosto del 2004, pochi giorni dopo la «delibera» del 26 luglio stesso anno, Antonio e Silvana depositano una dichiarazione congiunta con la quale precisano che «la rappresentanza legale del Movimento è rivestita, ai senso di statuto di detto Movimento, nella persona di Silvana Mura», dunque non più nella persona legale di Tonino. Sulla base di questa autodichiarazione, la Mura chiede alla Camera che si proceda al pagamento dei rimborsi elettorali su un conto corrente intestato «Italia dei Valori-Lista di Pietro» acceso preso il Credito Bergamasco, filiale di Bergamo Porta Nuova. Che documenti allega Silvana Mura per comprovare la sua qualità di rappresentante legale del Partito? Nessuno. E la Camera, che non effettua il benché minimo controllo, nemmeno se lo pone il problema. Paga senza batter ciglio. Quello che emerge dalle carte processuali è invece che la Mura è «solo» la rappresentante legale e il tesoriere dell’associazione di famiglia di Antonio Di Pietro, avendo ottenuto un plebiscito: il voto di Tonino e il voto della moglie. Non esiste alcun verbale di assemblea del Partito-Movimento che nomini quale proprio rappresentante legale Silvana Mura. Né esiste alcuna delibera dell’esecutivo nazionale del Partito-Movimento che Di Pietro definisce «il massimo organo assembleare» dello stesso. Il conto corrente su cui affluiscono i fondi pubblici dei rimborsi, poi, è formalmente intestato all’associazione di famiglia «Italia dei valori» con sede legale a Milano, in via Felice Casati 1b e al codice fiscale di questa. È perciò nella esclusiva disponibilità dell’Associazione di famiglia e non del Partito-movimento. Se sono vere tali premesse, e se non vi è alcuna delibera da parte del partito, persino Tonino ai tempi in cui indossava la toga sarebbe stato autorizzato a pensare a una falsa dichiarazione depositata alla Camera preordinata a «introitare» i fondi «per conto dell’associazione». Limitarsi a chiamare il conto corrente Lista Di Pietro-Italia dei valori non è ovviamente sufficiente – così scrivono in una memoria depositata in tribunale gli avvocati Paolo De Caterini e Francesco Paola, difensori del Cantiere – per mutarne la natura o per dimostrarne la gestione da parte del Movimento politico». Di Pietro, da parte sua, si difende sostenendo che la «rappresentante legale è Silvana Mura, non io». Purtroppo però un altro documento processuale attesta che Di Pietro, quale presidente e rappresentante legale del partito, «assume» sin dal 2002 Silvana Mura per «la gestione contabile e per l’amministrazione del personale, rapporti con fornitori, acquisto e stoccaggio materiale propagandistico, tesoreria Idv, marketing e pubbliche relazioni» eccetera. Insomma, lungi dall’essere rappresentante legale del partito, Silvana Mura è una sua dipendente, che Di Pietro fa eleggere parlamentare. E insieme, quale persona di fiducia, rappresentante legale dell’associazione di famiglia, che riscuote i fondi. Altro capitolo dolente, collegato ai rimborsi elettorali, quello dei rendiconti e dei bilanci dell’Idv. Per Tonino, checché se ne dica, è tutto pulito e regolare: «Ho pubblicato su internet il rendiconto del partito che è stato ratificato dal mio esecutivo nazionale» si legge nelle memorie consegnate ai giudici dal suo avvocato, Sergio Scicchitano. In realtà se si va un po’ più a fondo si scopre che ad approvare il rendiconto relativo alle elezioni del 2004 è stato il solo Antonio Di Pietro, il 31.3.2005, quale presidente dell’Associazione, e non del Partito. Non esiste alcun verbale di approvazione da parte dell’assemblea del Partito, né per il 2004 né per gli altri anni, precedenti e successivi. Una simile situazione, se confermata dai giudici, sarebbe contabilmente inquietante. «Questi rendiconti – osservano i difensori del Cantiere in un nuovo atto depositato – sarebbero perciò giuridicamente inesistenti e del tutto inidonei a conseguire fondi pubblici elettorali di scopo». Quanto poi all’Esecutivo nazionale – prosegue la nota – se le cose stanno così come si leggono «lungi dal configurare un atto di ratifica, quanto accaduto potrebbe solo comprovare la consapevolezza da parte dei componenti l’Esecutivo e dell’Ufficio di presidenza della evidente illiceità di tali condotte in danno degli associati al Partito (migliaia di militanti) e dei creditori, e porre le premesse per eventuali azioni di danni». Sembrerebbe, dunque, che i controlli sui fondi elettorali in Italia non esistano. La Camera paga su semplici autodichiarazioni, la Corte dei conti non ha il potere di effettuare controlli di merito, il Collegio dei revisori di Montecitorio effettua una verifica meramente formale sui rendiconti dei partiti senza pensare di acquisire la delibera assembleare di approvazione degli stessi per sapere se vengono da un partito o da un altro soggetto, magari con lo stesso nome, che si sostituisce ad esso. Per tornare all’Idv, dalla contabilità del 2004, si scopre che Di Pietro si è autoaccreditato la modica cifra di 432mila euro col generico titolo di «rimborsi spese», decine di migliaia di euro risulta essersi autoaccreditata Silvana Mura, e questo senza contare il milione e passa di euro che i partiti (e non le associazioni di famiglia che si sostituiscono) possono indicare in modo forfettario pari al 30 per cento delle spese supportate da documenti. Tutto senza nessun controllo sostanziale. E così, anche dalla lettura dei rendiconti «Italia dei valori» dal 2001 in avanti qualche legittimo interrogativo è impossibile non sollevarlo. Spiegazioni, ad esempio, sulle centinaia di migliaia di euro destinate a vari «comitati regionali»? Nessuna. Così come per altre spese, inclusi i 600mila euro formalmente iscritti come fondi per le pari opportunità, e che proprio la responsabile delle donne dell’Idv afferma non avere mai visto. In ballo ci sono non meno di 40 milioni di euro di fondi elettorali. Il problema vero è capire perché, giocando tra Movimento e Associazione, tra equivoci e omonimie, tra encomiabili dichiarazioni d’intenti e comportamenti contrari, il paladino della trasparenza rende tutto così opaco. Il Giornale 2 gennaio 2009 http://www.ilgiornale.it/a.pic1?ID=317990

Da Liberazione:

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Liberazione pag 4

IDV: TRIBUNALE MILANO, APPROFONDIRE MANCATI FONDI A DONNE (AGI) – Roma, 17 dic. – Il giudice Paola Maria Gandolfi, della I sezione del Tribunale di Milano ha espresso nell’udienza odierna della causa promossa da Wanda Montanelli sulla discriminazione femminile all’interno del partito Italia dei Valori, la volonta’ di approfondire l’aspetto della mancata erogazione di fondi spettanti in misura del 5% dei rimborsi elettorali alla componente femminile per la partecipazione attiva delle donne alla politica. E’ quanto si legge in una nota dell’Osservatorio Nazionale ed Europeo per il rispetto delle Pari Opportunita’ (Onerpo) in cui si precisa poi che “elemento necessario per accertare la fondatezza delle dinamiche di discriminazione, perpetrate secondo la Montanelli, anche attraverso l’omesso sostegno economico alle donne, la questione dei mancati rimborsi elettorali diviene dunque uno dei punti incisivi della controversia”. (AGI)  (Segue) 171518 DIC 08 IDV: TRIBUNALE MILANO, APPROFONDIRE MANCATI FONDI A DONNE (2) (AGI) – Roma, 17 dic. – Promossa dalla Montanelli quale responsabile del Coordinamento Donne dell’Idv, la causa civile contro il leader del partito Antonio Di Pietro, “vede citato in giudizio l’ex pm per discriminazione (art. 2, 3 e 51 della Costituzione) e per la mancata osservanza delle disposizioni contenute nella citata legge sui rimborsi elettorali”. La Montanelli ha sostenuto per protesta anche uno sciopero della fame di oltre 42 giorni: iniziato l’11 marzo e interrotto il 23 aprile grazie all’invito del Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano la cui lettera di solidarieta’ e’ stata pero’ “censurata” sul sito internet del partito. La giudice Gandolfi, che per i ruoli pieni del Tribunale ha dovuto rinviare la causa al 30 giugno del 2010, dovra’ anche decidere “in merito alla richiesta dei legali della Montanelli (Michele del Re, Maddalena Claudia del Re e Gianmarco Cesari) di 1.600.000 euro. Per mancata erogazione di fondi (euro 600mila) e danni esistenziali (1milione)”. “Tra le cose che oggi non vanno nella politica – ha detto la Montanelli – influisce pesantemente l’assenza dell’elemento equilibratore femminile, la saggezza e dirittura morale di donne che sanno impegnarsi nel sociale e nel politico, spesso con sacrifici personali, malgrado siano ostacolate da chi non ama il confronto nella trasparenza di obiettivi e sistemi”. “Il caso Di Pietro – ha concluso la Montanelli – e’ sintomatico di un metodo politico che lascia all’angolo le donne con testa e cuore per predominare nei propri intenti di potere anche a costo di disattendere i dettami costituzionali che prevedono la non-discriminazione femminile. Le donne non sarebbero arrivate a tanta immoralita’, alle gestioni politiche e amministrative che allontanano i cittadini dalla politica”. (AGI) 171518 DIC 08 22/10/2008, ore 07:41 PD-IDV, WANDA MONTANELLI: PER VELTRONI SCELTA OBBLIGATA La politica dell’ingratitudine non paga. A lungo andare valgono i patti di lealta’, il rispetto degli alleati e delle persone che contribuiscono alla crescita di un progetto politico“. Cosi’ Wanda Montanelli, gia’ responsabile nazionale delle donne Idv, oggi esponente Onerpo (Osservatorio nazionale ed europeo per il rispetto delle pari opportunita’) che ha citato in giudizio Antonio Di Pietro per discriminazione, commenta la decisione di Walter Veltroni di annunciare la rottura tra Pd e Italia dei Valori. “Di Pietro non ha alcuna considerazione di chi lo aiuta – spiega Montanelli – Cosi’ come negli anni ha trattato le donne del partito e tanti suoi preziosi collaboratori, non riconoscendo i loro meriti nell’aver edificato Idv e negando loro il giusto valore, si illudeva di poter fare altrettanto con Veltroni. Nonostante sia stato miracolato proprio dal segretario Pd, al quale deve l’ingresso in Parlamento di un nutrito gruppo di eletti e di se stesso. Onestamente – conclude l’ex dipietrista – credo che Veltroni sia stato sin troppo paziente e che a questo punto non potesse far a meno di rimarcare che ‘Pacta sunt servanda’ e chi non li rispetta se ne assume tutte le responsabilita’“. Da il “CORRIERE DELLA SERA” del 18.09.2008 pagina 13 L’ accusa della Montanelli, ex presidente della commissione rosa. Una componente: solo pregiudizi Poche donne, e Di Pietro creò la consulta delle mogli Nel nuovo organismo le consorti di uomini di partito. Il leader: lamentele di trombati MILANO – La consulta delle mogli. Non è un circolo in cui ci si scambiano ricette, o consigli per allevare i piccini. È una nuova tendenza del marketing politico: l’ organo di partito formato dalle consorti dei deputati e dei leader locali. Il pioniere è Antonio Di Pietro: l’ Italia dei Valori ha spazzato via la propria consulta delle donne, istituita nel 2003, per rimpiazzarla con un organo analogo ma composto per parte cospicua dalle mogli dei notabili di partito. In un caso, addirittura, la neo consigliera al femminile neppure sarebbe iscritta al Gabbiano: Rina Fara è la moglie del coordinatore provinciale di Sassari Lino Mura. Tanto per dire, il recapito email indicato sul sito dell’ Italia dei Valori è proprio quello del marito. La cosa, tra l’ altro, ha risvolti assai pratici: le forze politiche devono investire il 5% del finanziamento pubblico per favorire la partecipazione femminile alla politica. Ed è per questo che la ex presidente delle donne dipietriste Wanda Montanelli ha fatto causa al suo (ex) partito, sostenendo di non aver mai visto un euro. E ora attacca: «In Toscana sono risultate elette al primo posto Graziella Candeloro, la moglie dell’ onorevole Fabio Evangelisti, e al secondo la consorte del coordinatore Giuliano Fedeli. In Sardegna Rina Fara, la moglie del coordinatore provinciale Lino Mura, peraltro mai iscritta all’ Italia dei Valori, presentata dall’ amico parlamentare Federico Palomba. Nel Lazio idem con le persone sponsorizzate dal senatore Pedica, mentre l’ eletta in campania, Anita Sala, è la segretaria del senatore Formisano. Per non parlare della coordinatrice nazionale, la senatrice Patrizia Bugnano, moglie del coordinatore del Piemonte Andrea Buquicchio, o dei ruoli assegnati alla moglie di Di Pietro Susanna Mazzoleni e alla tesoriera del partito Silvana Mura, nota amica di famiglia». E quando non c’ è una moglie sottomano, secondo Montanelli, si rimedia con quel che si trova: «Salvo due regioni in cui ci sono donne già impegnate nel partito da antica data e un altro paio di casi gestiti con un minimo di democrazia, tutte le altre regioni sono divise equamente in propaggini degli uomini di partito». Ornella Speciale è l’ eletta in Sicilia: «Non conosco le altre realtà, ma parlare di “moglie di” mi pare un pregiudizio». Ma qualche moglie non proprio notissima in proprio non c’ è stata? «Forse in qualche altra regione c’ è stata, ma io non posso dirlo. In ogni caso dovevamo fare i coordinamenti in fretta, il momento politico è difficile e bisognava essere operativi il più presto possibile». La coordinatrice nazionale della consulta è Patrizia Bugnano. Che sarà pure la moglie del coordinatore piemontese, ma è pure parlamentare in proprio: «Trovo imbarazzante che una donna accusi altre donne di aver conquistato incarichi solo per l’ esser la moglie di questo o quello. Tra l’ altro, ricordo che tutte le coordinatrici sono state elette». Mentre la tesoriera Silvana Mura sbuffa: «Moglie di? Qui c’ è tutta gente che ha fatto un lavoro straordinario, i cui risultati si son visti alle elezioni e continuano a vedersi nell’ eccezionale interesse che Idv sta suscitando». Ma il più arrabbiato è proprio il Tonino nazionale: «Capita che qualcuno resti trombato, e se ne lamenta. E’ incredibile che una presunta rappresentante delle donne umilii così le donne». Beh, un po’ di mogli ci sono per davvero: «Ma chi? Chi? La Bugnano? Ma se è suo marito che è un principe consorte… ». Cremonesi Marco IDV: MONTANELLI, DI PIETRO EPURA E METTE MOGLI PARLAMENTARI (AGI) – Roma, 13 set. – L’ex-pm Antonio Di Pietro procede con tante epurazioni e con la sistemazione di mogli di parlamentari nella nuova Consulta Donne dell’Idv. Lo dice la responsabile delle Pari Opportunita’ Idv, Wanda Montanelli che deplora nuovi gravi casi di discriminazione delle donne. “Come da previsioni, con un sistema di riorganizzazione del partito che ricorda tanto la Bulgaria, c’e’ stata una vera e propria epurazione delle originarie componenti la Consulta Donne Idv”, spiega la Montanelli, gia’ coordinatrice nazionale delle donne del partito, messa alla porta dall’ex pm a seguito delle richieste di applicazione dei principi costituzionali dell’art. 51, 3, e 2 e per una interrogazione sui fondi conferiti alle donne dalla legge 157/99 art. 3, per la promozione attiva delle donne alla politica. Pur indicate in bilancio, “le somme non ci risultavano, a me e alle altre donne della Consulta, esser state impiegate”, ricorda la Montanelli. “Alla mia legittima richiesta di far luce sulla questione – precisa la Montanelli – Di Pietro ha risposto con una ‘Consulta Donne alternativa’ sotto il pieno controllo e gestione da parte degli uomini di potere del partito e definita con meccanismi di pressione e acquisizione di tessere sui nomi di chi dovesse essere eletta”. L’esito di operazione? “La scomparsa della Consulta Donne originaria – conclude la Montanelli – soppiantata da una Consulta fatta da affiliate, parenti, amiche, segretarie di parlamentari, coordinatori, uomini, regionali e provinciali del partito”. (AGI) 131402 SET 08 PARI OPPORTUNITA’: RINVIATA A DICEMBRE CAUSA MONTANELLI/DI PIETRO SU DISCRIMINAZIONI FEMMINILI (PRIMA) MILANO – E’ stata rinviata a dicembre la causa che la coordinatrice delle donne dell’Italia dei Valori, Wanda Montanelli, ha adito contro il presidente del partito Antonio Di Pietro per discriminazione femminile, in spregio all’art. 51 della Costituzione, e per chiedere contezza dei circa 600mila euro di fondi destinati alla componente femminile del partito ai sensi della legge 157/1999 sui rimborsi elettorali. Il Giudice Paola Maria Gandolfi, della I sezione del Tribunale di Milano, ha deciso ieri, nel corso della prima udienza, che entrerà nel merito della “querelle” il prossimo 17 dicembre quando deciderà anche riguardo all’audizione dei 170 testimoni della dott.ssa Montanelli. Numerose intanto le sostenitrici della leader politica riunitesi con cartelli e bandiere davanti alle porte del Tribunale di Milano, in Corso di Porta Vittoria, per testimoniare vicinanza all’esponente Idv. “E’ una vera e propria battaglia di civiltà, nella quale tutte le donne non possono non riconoscersi” ha dichiarato la presidente dell’ONERPO Aura Nobolo, tra le presenti insieme con le componenti la Consulta Donne Idv, le esponenti di associazioni per la parità come la Prof.ssa Carla Augelli e la dott.ssa Sorbelli del partito delle Donne Europeo, oltre ad attiviste giunte a Milano da varie regioni d’Italia, in particolar modo da Emilia, Liguria, Campania, Lazio e Lombardia. “Se Wanda otterrà giustizia – ha aggiunto Anna Rossi, componente della Consulta femminile Idv e docente universitaria – sarà una vittoria per tutte noi. Significherà aver ottenuto un balzo culturale in avanti di 20 anni: una risposta politica ad un sistema maschile chiuso che attraverso una legge elettorale di dubbia costituzionalità si autoelegge escludendo le donne”. (PRIMA)Data: 12/06/08 17:24 Corriere della Sera Politica La dipietrista fa causa a Tonino Lei: «L’Idv come un club di golf» La dipietrista fa causa a Tonino Wanda Montanelli, dopo i 50 giorni di sciopero della fame, porta in tribunale l’ex pm: «Danni esistenziali» MILANO – Non è bastato il cesto di fiori che le ha inviato «Tonino» dopo i 50 giorni di sciopero della fame, interrotti grazie all’appello del Capo dello Stato. Né le pazienti mediazioni di Leoluca Orlando. Wanda Montanelli, già animatrice del «popolo dei fax» e dipietrista antelitteram, ha deciso di fare causa al suo partito. Questa mattina sarà in tribunale per sostenere l’accusa: «discriminazione delle donne», «distrazione di 600 mila euro destinati alla componente femminile» e una sorta di «mobbing politico» nei suoi confronti. La Montanelli – vincitrice nell’83 di 50 milioni di lire nel quiz di Canale 5 «Flash» e querelante per plagio nell’85, perché sosteneva di aver scritto la canzone «Ma la notte no» – ce la metterà tutta per provare che la giustizia è la continuazione della politica con altri mezzi. Quasi un redde rationem per Di Pietro. L’Idv, spiega lei, «è ormai un club di golf», dove le donne vengono buttate via «come scarpe vecchie». Su 43 parlamentari Idv, sono quattro. Lei, naturalmente non è tra le quattro. E marcerà sul tribunale: «Abbiamo nove dossier di documenti e 170 testimoni». La Montanelli chiede anche un risarcimento di un milione di euro per «danni esistenziali»: per «la mancata gratificazione di un ruolo istituzionale», la mancata «evoluzione della carriera politica», il danno «alla serenità, al tempo perso e alla cinestesi lavorativa». Il milione di euro sarebbe un «equo ristoro». La memoria difensiva eccepisce il difetto di giurisdizione della Montanelli, «mai stata socia», che «non risulta iscritta al partito già dal 2007». L’Idv nega il suo diritto di sindacare la destinazione dei fondi e ricorda che «la seconda carica del partito è ricoperta da una donna, Silvana Mura». Al. T. 11 giugno 2008 Antonio Di Pietro? “Maschilista”/ Al via la causa di Wanda Montanelli (Donne dell’Idv) contro il numero uno del suo partito Martedí 10.06.2008 09:29 Sarà un giudice del Tribunale di Milano a decidere sulla scottante materia della parità anche in politica tra uomo e donna in base agli art. 2, 3 e 51 della Costituzione: mercoledì 11, davanti al giudice Maria Paola Gandolfi, la prima udienza della causa per il diritto di cittadinanza politica. Così Wanda Montanelli, responsabile del Coordinamento Donne dell’Idv, definisce la sua causa civile contro il leader del suo partito Antonio Di Pietro citato in giudizio per discriminazione (art.2, 3 e 51 della Costituzione) e per il ‘non rispetto’ della legge 155/99 ‘Promozione donne in politica’ e relativi fondi. E poi la richiesta di risarcimento danno esistenziale pari ad un milione di euro e i restanti 600 mila euro per mancati rimborsi secondo la 157/99. “Hillary Clinton non ce l’ha fatta – si legge sul sito della Montanelli – e che se non ci è riuscita lei in America, da noi è desolante pensare che dovremo aspettare 150 anni per avere la parità”. E rivolta a Di Pietro, la Montanelli dice “chi afferma di battersi par la Giustizia dovrebbe avere il buon senso di non compiere ingiustizie”. La Montanelli ha fatto anche lo sciopero della fame di quasi 50 giorni: iniziato l’11 marzo e interrotto il 23 aprile grazie all’invito del Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano la cui lettera di solidarietà è stata però, come denunciato dalla stessa esponente, “censurata” sul sito dell’Idv. “Se potessero – è stata poi l’accusa della Montanelli – mi cancellerebbero dalla faccia della terra, dopo avermi tolto ogni spazio vitale per operare in politica: i fondi per le donne, in base alla legge 157, non si sono mai visti; l’ufficio nazionale Pari Opportunità ce lo hanno precluso; la festa nazionale per l’anno europeo 2007 l’hanno annullata; nelle assemblee annuali non abbiamo diritto di parlare; alle elezioni politiche fanno eleggere 39 uomini su 43 parlamentari; i vertici di presidenza sono composti solo da uomini e ora si arrogano anche il diritto di sabotare il sito delle donne”. La battaglia per le pari opportunità ha smosso le acque in seno all’Idv tanto che si può leggere sul sito della Montanelli la storia di Annarita arrivata a dimettersi dall’Idv dopo molti anni di militanza e impegno soprattutto nella lotta all’usura nel Lazio. PARI OPPORTUNITA’: MONTANELLI CITA DI PIETRO L’11 VIA UDIENZA = (AGI) – Roma 9 giu. – Sara’ un giudice del Tribunale di Milano a decidere sulla scottante materia della parita’ anche in politica tra uomo e donna in base agli art. 2, 3 e 51 della Costituzione: mercoledi’ 11, avanti al giudice Maria Paola Gandolfi, la prima udienza della causa per il diritto di cittadinanza politica. Cosi’ Wanda Montanelli, responsabile del Coordinamento Donne dell’Idv, definisce la sua causa civile contro il leader del suo partito Antonio Di Pietro citato in giudizio per discriminazione (art.2, 3 e 51 della Costituzione) e per il ‘non rispetto’ della legge 155/99 ‘Promozione donne in politica’ e relativi fondi. E poi la richiesta di risarcimento danno esistenziale pari ad un milione di euro e i restanti 600 mila euro per mancati rimborsi secondo la 157/99. “Hillary Clinton non ce l’ha fatta – si legge sul sito della Montanelli – e che se non ci e’ riuscita lei in America, da noi e’ desolante pensare che dovremo aspettare 150 anni per avere la parita'”. E rivolta a Di Pietro, la Montanelli dice “chi afferma di battersi par la Giustizia dovrebbe avere il buon senso di non compiere ingiustizie”. La Montanelli ha fatto anche lo sciopero della fame di quasi 50 giorni: iniziato l’11 marzo ed interrotto il 23 aprile grazie all’invito del Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano la cui lettera di solidarieta’ e’ stata pero’, come denunciato dalla stessa esponente, “censurata” sul sito dell’Idv. “Se potessero – e’ stata poi l’accusa della Montanelli – mi cancellerebbero dalla faccia della terra, dopo avermi tolto ogni spazio vitale per operare in politica: i fondi per le donne, in base alla legge 157, non si sono mai visti; l’ufficio nazionale Pari Opportunita’ ce lo hanno precluso; la festa nazionale per l’anno europeo 2007 l’hanno annullata; nelle assemblee annuali non abbiamo diritto di parlare; alle elezioni politiche fanno eleggere 39 uomini su 43 parlamentari; i vertici di presidenza sono composti solo da uomini e ora si arrogano anche il diritto di sabotare il sito delle donne”. La battaglia per le pari opportunita’ ha smosso le acque in seno all’Idv tanto che si puo’ leggere sul sito della Montanelli la storia di Annarita arrivata a dimettersi dall’Idv dopo molti anni di militanza ed impegno soprattutto nella lotta all’usura nel Lazio. CENSURATO IL SITO INTERNET DELLE DONNE IDV, ENNESIMO ATTO DI ARROGANTE, ANACRONISTICA DISCRIMINAZIONE Roma 30 maggio 08 – Anche l’ultimo spazio di possibilità espressiva delle donne del partito è stato censurato. Con un intervento unilaterale, non preavvisato, arrogante, che mette in difficoltà tutto un mondo politico femminile che su quel sito trovava possibilità di esprimersi e alle dirigenti di pubblicare comunicati e programmi. Ciò dimostra violenza inaudita e forse è la prova che Wanda Montanelli è oltremodo temuta per la sua abitudine a scrivere e pubblicare verità. La censura partita dapprima con la rimozione dal sito della lettera di sostegno del presidente Napolitano e di un’altra di quattro pagine in cui la responsabile delle donne descriveva all’On. Orlando passi importanti del non rispetto di promesse da egli stesso formulate, oggi è giunta all’atto di totale chiusura del sito, con evidente danno per la partecipazione alla politica e il chiaro intento di voler mortificare la coordinatrice. Forse non hanno gradito i vertici di partito che nonostante il clima asfittico in cui si trova a dover svolgere l’attività politica, Wanda Montanelli è riuscita comunque a ricevere attenzione sul grave problema delle discriminazioni poste attraverso ostacoli enormi, alla politica delle donne. La il problema è più ampio perché Idv è carente di democrazia in modo più generale. Poche persone decidono per tutti e tra queste poche le donne non hanno diritto di entrare a far parte. Oggi si dimostra che le donne, secondo tale concezione, devono sparire. Con la cancellazione del sito si toglie alla battaglia per le pari opportunità anche un minimo di spazio esistenziale dopo aver, via via, abrogato l’ufficio nazionale Pari Opportunità, non aver reso disponibili i fondi della legge 157/99, aver costituito esecutivi ad altissima prevalenza maschile, aver voluto un’assemblea nazionale preclusa a interventi femminili, aver fatto eleggere appena 4 deputate su un totale di 43 parlamentari. PARI OPPORTUNITA’: MONTANELLI, IDV CENSURA NAPOLITANO (AGI) – Roma, 21 mag. – L’Italia dei Valori di Antonio Di Pietro censura il Presidente della Repubblica: e’ un intollerabile atto di fascismo mediatico, un vergognoso provvedimento oscurantista come tradizione delle peggiori dittature asiatiche. E’ quanto dice, in una nota, Wanda Montanelli, coordinatrice nazionale delle donne Idv, rivolta ai vertici del suo partito rei di aver disposto, spiega, “la rimozione” dal sito della Consulta delle Donne e del Dipartimento delle Politiche di Genere, della lettera di solidarieta’ inviatale dal Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano. “Oltre alla lettera con cui il Capo dello Stato mi esprimeva solidarieta’ scrivendo testualmente: “i valori per i quali si battono persone come lei consapevoli dei diritti delle donne e coraggiose nel rivendicarli, promuoverli e difenderli, siano tenute in primaria considerazione dalle istanze istituzionali politiche e sociali”, fa sapere la Montanelli, “e’ stata rimossa dal sito della Consulta anche una lettera circostanziata, da me inviata all’On. Leoluca Orlando per contestargli dichiarazioni denigratorie verso la mia persona e verso il ruolo di responsabile della Consulta Donne”. Dunque, per la Montanelli, “ci si accanisce ancora una volta contro i deboli e si censura la verita’ per adattarla alla propria convenienza. Se potessero mi cancellerebbero dalla faccia della terra dopo avermi tolto ogni spazio vitale per operare in politica: i fondi per le donne della legge 157/99 non si sono mai visti, l’ufficio nazionale Pari Opportunita’ ce lo hanno precluso, la festa nazionale per l’anno europeo 2007 l’hanno annullata; nelle assemblee annuali non abbiamo diritto di parlare, alle elezioni politiche fanno eleggere 39 uomini su 43 parlamentari, i vertici di presidenza sono composti soltanto da uomini ed ora si arrogano anche il diritto di sabotare il sito delle donne”. E quel che e’ ancor piu’ grave, aggiunge la Montanelli, e’ eliminare “scomode testimonianze di attivita’ e documenti come quello del Presidente della Repubblica di cui andiamo fiere e che ci ha un po’ lenito l’amarezza di tanta protervia che abbiamo dovuto subire”. Quindi, “non escludo un nuovo sciopero della fame contro questa inaccettabile ulteriore provocazione, appellandomi sin d’ora al Capo dello Stato – conclude – perche’ si restituisca diritto di cittadinanza politica e liberta’ di espressione a tutte noi”. (AGI) 211636 MAG 08

PARI OPPORTUNITA’: BERNARDINI, HA RAGIONE MONTANELLI SU DONNE (AGI) – Roma, 26 apr. – Ha ragione, sono d’accordo, apprezzo la sua iniziativa: le donne nelle istituzioni e nella politica sono fortemente in minoranza, nonostante siano la maggioranza della popolazione: e’ un problema molto serio che riguarda i partiti in generale ed l’Idv in particolare. Cosi’ la segretaria dei Radicali Italiani, Rita Bernardini solidarizza con la responsabile della Consulta Donne dell’Idv, Wanda Montanelli che, dopo 42 giorni e 7 ore di digiuno totale, e’ passata nella sua lotta ‘non violenta’ ad un pasto frugale di sopravvivenza contro la discriminazione delle donne in politica, nelle istituzioni e nei partiti. “Quello della presenza delle donne nelle istituzioni e nella politica e’ un gran problema, molto serio: nei partiti e’ ancora piu’ serio, qui c’e’ davvero qualcosa di patologico”, osserva la Bernardini. La composizione del prossimo Parlamento, “evidenzia come la presenza delle donne sia passata dal 17 ad appena il 20% e questo nonostante il forte apporto dato dal Pd e – aggiunge la Bernardini – da noi radicali: su 9 candidati eletti 5 sono donne e 4 uomini”. Le elette nell’Idv come nell’Udc e nella stessa Pdl “sono davvero poche – conclude la Bernardini – a dimostrazione di quanto serio sia il problema: e di quanto giusta, corretta e apprezzabile sia l’iniziativa della Montanelli”. (AGI) 261706 APR 08

SOLIDARIETA’ DELLA SENATRICE ANNAMARIA CARLONI

ELEZIONI: 17 DONNE ENTRANO IN PARLAMENTO PER LA CAMPANIA

Otto per il Partito Democratico; 9 per il Popolo delle Liberta’; sono 17 le donne elette in Campania che entreranno in Parlamento. Potrebbero diventare 19 se Berlusconi e Fini scegliessero – come e’ presumibile – di rappresentare un’altra circoscrizione. Al Senato per lo schieramento guidato da Walter Veltroni accanto alla riconfermata Anna Maria Carloni arrivano Maria Fortuna Incostante e Franca Chiaromonte che nella passata legislatura erano alla Camera, e la new entry Teresa Armato. Siederanno nei banchi di Montecitorio Olga D’Antona, Luisa Bossa, Pina Picierno e Luciana Pedoto. Il Popolo delle Liberta’ porta in Senato Barbara Contini e Diana de Feo e alla Camera Alessandra Mussolini, Pina Castello, Daniela Melchiorre, Mara Carfagna, Nunzia de Girolamo, Giulia Cosenza, Micaela Biancofiore. Per Giulia Cosenza, imprenditrice nel settore turistico, storia politica in Alleanza Nazionale, riconfermata a Montecitorio nel collegio Campania 2, la priorita’ e’ l’emergenza rifiuti ”il ciclo completo dei rifiuti senza il quale non puo’ partire il piano dei termovalorizzatori” contraria ad una proroga del mandato al commissariamento di Gianni de Gennaro, ritiene che la gestione dell’emergenza ambientale debba ritornare alla Regione e alle Province. In agenda poi, l’introduzione del quoziente familiare per aiutare le coppie: piu’ figli hanno, meno tasse dovranno pagare; inoltre vi sono misure per diminuire la pressione fiscale anche su lavoratori dipendenti, pensionati e imprese. A proposito della formazione del governo dice ”piu’ donne ci sono meglio e”. Varchera’ per la prima volta da senatrice il portone di Palazzo Madama Diana de Feo, giornalista del Tg1 specializzata in arte e cultura, impegnata a favore dei diritti civili e tra i fondatori di Amnesty International Italia e napoletana di origine per ramo paterno. A Napoli ha una casa, e qui torna spesso. ”A Natale ero qui – racconta – e ho visto la citta’ invasa e mortificata dai rifiuti; mi sono chiesta cosa potesso fare io per la citta’, ero indignata e mortificata nel vederla cosi’ offesa dal cataclisma ambientale e la mia scelta e’ stata dettata da quest’emergenza”. ”Sono convinta che in questa fase per l’emergenza spazzatura, come per gli altri settori, occorra confrontarsi sul ‘fare’, indipendentemente dalle ideologie e dagli schieramenti, interpretero’ il mandato sempre nel segno della concretezza – sottolinea la De Feo e poi ribadisce: ”Spero di lavorare nel settore dei beni culturali che e’ un ambito che conosco e che mi appassiona”. A proposito delle donne, pur non amando la rivendicazione paritarista, sostiene che ”la condizione di lavoro e di vita delle donne va aiutata investendo sulla famiglia e sui servizi per l’infanzia” e auspica un tempo in cui la societa’ italiana non avra’ piu’ bisogno di un Ministero per le Pari Opportunita’. Sul fronte del Partito democratico torna al Senato Annamaria Carloni che sottolinea l’incremento del numero delle donne elette nel suo schieramento e sottolinea la necessita’ ”per fare un’opposizione costruttiva ed efficace organizzare le donne in un gruppo oorganizzato, cosa che e’ mancata nella passata legislatura; certo ribadisce questa volta sara’ tutto piu’ difficile, il governo di destra e’ un governo misogino, mancano le donne della Sinistra Arcobaleno che sono donne capaci e di grande valore umano e politico e per alcuni le donne e le loro specificita’ non esistono”. ”Penso ad Antonio Di Pietro – rimarca la Carloni – che in queste ore non ha detto una parola su Wanda Montanelli, coordinatrice femminile del suo partito che sta facendo lo sciopero della fame per richiamare l’attenzione sull’azzeramento del donne nell’Italia dei Valori; sta rischiando per la sua salute infatti e’ stata ricoverata in ospedale e le esprimo la mia solidarieta”. Matricola per il Pd, Teresa Armato che si appresta ad entrare al Senato: ”Con emozione e con la consapevolezza del prestigio istituzionale e dell’impegno che mi aspetta – dice – anzi che ci aspetta: perche’ sono davvero contenta di condividere questa esperienza con Annamaria Carloni, Maria Fortuna Incostante e Franca Chiaromonte. E concordo con Annamaria sulla necessita’ di organizzare un gruppo di lavoro comune per lavorare su temi condivisi”. ”Per me – conclude la Armato – sono prioritari i temi legati al Mezzogiorno, alle condizioni di vita e di lavoro delle donne da agevolare con misure come il credito di imposta”.

IDV: MONTANELLI, RICOVERATA DOPO 42 GIORNI DI SCIOPERO FAME (ANSA) – ROMA, 22 APR – La leader delle donne dell’Italia dei Valori, Wanda Montanelli, e’ stata ricoverata nel pomeriggio all’ospedale Giovanni Battista Grassi di Roma per una precipitazione dei valori ematici. Montanelli e’ stata provata dai quarantadue giorni di digiuno per protesta contro la ”desertificazione delle opportunita’ femminili in Idv come nella politica e nella societa’ italiane”. Wanda Montanelli non ha ancora accettato di tornare ad alimentarsi malgrado i molteplici inviti, tra i quali spicca quello del Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano. Ora la leader delle donne dell’Idv e’ sotto le cure necessarie per il reintegro nutritivo”. (ANSA). APR-08 20:02

PARI OPPORTUNITA’: MONTANELLI A NAPOLITANO, CONTINUO DIGIUNO (AGI) – Roma, 21 apr. – Grazie Presidente per la sua apertura ma continuo il mio digiuno: tutto il resto e’ chiuso al mio grido di dolore, la mia protesta recepita da Lei, non trova in ambiti istituzionali, politici e mediatici i diritti di cittadinanza. Cosi’ Wanda Montanelli responsabile nazionale della Consulta donne dell’Italia dei Valori (Idv), risponde al Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, con una garbata, amara lettera in cui lo ringrazia del suo interesse ma evidenzia “l’anomalia di un paese non libero di esprimersi”. Si’, proprio cosi’: “un Paese non libero di esprimersi” dice la Montanelli giunta al 41esimo giorno dello sciopero della fame contro la discriminazione delle donne nella politica. Nella sua lettera al Presidente della Repubblica, la Montanelli spiega di aver sempre apprezzato “l’attenzione” che il Capo dello Stato ha posto al problema di “deficit di democrazia paritaria” che c’e’ in Italia. Cita, quindi, la frase che Napolitano ha pronunciato in occasione della celebrazione della giornata della Donna 2008 quando ricordando l’art.3 della Costituzione disse che non si puo’ privare il nostro paese delle “formidabili risorse femminili” e che l’obiettivo e’ “rimuovere gli ostacoli” che impediscono “il pieno sviluppo della persona umana, senza distinzioni di sesso, di razza”, dei talenti e delle aspirazioni delle donne”. In quell’occasione “Napolitano ha rilevato esservi in gioco questioni di liberta’ e di democrazia – continua la Montanelli – chiamando in causa le donne a lavorare per la causa delle donne”. La Montanelli, dunque, non recede dalla sua battaglia, anzi. “Il Presidente sa bene che il problema esiste in forma seria con alte e durissime pareti di che ci confinano ed emarginano – dice ancora l’esponente Idv – e si puo’ toccare quasi con mano la segregazione femminile anche per come i mezzi di comunicazione di massa stanno trattando il mio caso”. E mette poi l’accento sul rilevante “dato di ineguaglianza” che dimostra che esiste “un vero e proprio apartheid parallelo all’aspra competizione in politica che vede soccombere anche dal punto di vista mediatico, dell’informazione, le donne indipendenti”. L’amara diagnosi della Montanelli continua: “c’e’ qualcosa che impedisce di scrivere, parlare, intervistare liberamente una donna esponente nazionale di un partito, che fa lo sciopero della fame da 40 giorni?”, si chiede la Montanelli che vorrebbe che ci fossero “segnali di cambiamento” nei confronti di una forma di “esistenza sociale e politica” che registra dati di “normalita’”, che non ci discosti troppo dalla “avanzatissima Spagna”, e dagli altri paesi europei. “Sono si’ debole per le mie condizioni fisiche – conclude la Montanelli – e in attenta riflessione sul suo autorevole invito ad interrompere il digiuno, tuttavia l’anomalia di un corpo non alimentato e’ un modo estremo per manifestare liberta’ di dissenso, e misurare contemporaneamente quanto vale un’esponente politica che mettendosi in gioco nel totale delle sue prerogative intellettuali, sociali, culturali, risulta inascoltata dal dibattito politico piu’ generale”. (AGI) 211818 APR 08

Montanelli (Idv): Grazie Napolitano, ma sola in mia protesta

Roma, 21 APR (Velino)Giunta al 41esimo giorno di sciopero della fame Wanda Montanelli, responsabile della Consulta Donne Idv e del dipartimento Politiche di Genere, ha risposto al presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, e in una garbata e amareggiata lettera di ringraziamento dichiara di “aver sempre apprezzato l’attenzione che la massima carica dello Stato ha verso il problema del deficit di democrazia paritaria in Italia. Cita, tra tante, la frase di Napolitano pronunciata in occasione della celebrazione della giornata della Donna 2008, quando ha espresso la convinzione che non si puo’ privare il nostro paese delle ‘formidabili risorse femminili’ e che l’obiettivo da perseguire e’ quello di ‘rimuovere gli ostacoli’ che impediscono il pieno sviluppo della persona umana, senza distinzioni di sesso, e di razza, e quindi dei talenti e delle aspirazioni delle donne, come e’ scritto nell’articolo 3 della Costituzione repubblicana. In quell’occasione Napolitano ha rilevato esservi in gioco questioni di liberta’ e di democrazia chiamando in causa le donne a lavorare per la causa delle donne”. (segue) 211416 APR

Montanelli (Idv): Grazie Napolitano, ma sola in mia protesta (2) Roma, 21 APR (Velino) – “Il presidente – continua Montanelli – sa bene che il problema esiste in forma seria con alte e durissime pareti che ci confinano ed emarginano e si puo’ toccare quasi con mano la segregazione femminile anche per come i mezzi di comunicazione di massa stanno trattando il mio caso – che misura oggi – in itinere con un gruppo di studio – l’importante dato di ineguaglianza dimostrando che esiste un vero e proprio apartheid parallelo all’aspra competizione in politica che vede soccombere anche dal punto di vista dell’Informazione le donne indipendenti. C’e’ qualcosa che impedisce di scrivere, parlare, intervistare liberamente una donna esponente nazionale di un partito, che fa lo sciopero della fame da 40 giorni?”. È quanto si chiede Montanelli che vorrebbe che ci fossero “segnali di cambiamento verso una forma di esistenza sociale e politica che registra dati di ‘normalita”, che non ci discosti troppo dalla avanzatissima Spagna, e dagli altri paesi europei”. (segue) 211417 APR 08

Montanelli (Idv): Grazie Napolitano, ma sola in mia protesta (3)

Roma, 21 APR (Velino) – “Sono si’ debole per le mie condizioni fisiche e in attenta riflessione sul suo autorevole invito – conclude Montanelli rivolta al capo dello Stato – ad interrompere il digiuno, tuttavia l’anomalia di un corpo non alimentato e’ un modo estremo per manifestare liberta’ di dissenso, e misurare contemporaneamente quanto vale un’esponente politica che mettendosi in gioco nel totale delle sue prerogative intellettuali, sociali, culturali risulta inascoltata dal dibattito politico piu’ generale. La mia protesta recepita da lei, illustre presidente della Repubblica, non trova in altri ambiti istituzionali, politici e mediatici i diritti di cittadinanza”. 211417 APR 08

NAPOLITANO A W.MONTANELLI, INTERROMPI QUANTO PRIMA DIGIUNO (AGI) – Roma, 18 apr. – “Interrompere quanto prima il digiuno”. E’ la richiesta che il Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, rivolge, con una lettera, a Wanda Montanelli, leader delle donne dell’Italia dei Valori, arrivata al 37esimo giorno dello sciopero della fame per protestare contro “la scarsita’” di opportunita’ date da Antonio Di Pietro alle donne del partito e per la mancanza di considerazione verso “l’impegno femminile” nella politica e nella societa’ italiane. Napolitano ricorda nella lettera i suoi pronunciamenti sul tema delle pari opportunita’ con i quali si sottolinea come, tra l’altro, “il punto non sia tanto quello di norme di legge quanto di modifiche nella vita democratica dei partiti che – precisa il Capo dello Stato – esprimono poi le candidature”. Napolitano poi riconosce che “gli esempi positivi” di donne che hanno raggiunto responsabilita’, anche di governo, sono “ancora molto limitati”. La Montanelli, che ha ripetutamente rifiutato il ricovero in ospedale consigliatole dai medici che seguono l’evoluzione delle sue condizioni di salute, spiega: “valutero’ ora con la massima attenzione e con il rispetto che si deve alla prima carica dello Stato, il parere del Presidente Napolitano”. Inoltre, “considero estremamente deficitarie le condizioni democratiche italiane e sostanzialmente immutata la situazione generale del Paese quanto a pari opportunita’”. Il Presidente della Repubblica era stato messo al corrente dell’iniziativa della Montanelli con una lettera-appello firmata da Daniela Brancati, Anna Rossi, Griselda Lagostena Bassi, Aura Nobolo e Francesca con cui si chiedeva un suo pronunciamento. Intanto, nonostante il caso Montanelli continui ad essere ignorato da parte del sistema mediatico italiano, non cessa di interessare i media stranieri: ieri in una affollata conferenza stampa presso la sede della Stampa Estera a Roma, il caso, del quale si sono gia’ occupate Cnn, Telecinco, Efe e l’emittente radiofonica di stato del Canada Cbs, e’ ora approdato in America Latina. Se ne sono occupati, infatti, la ‘Globo’ brasiliana, il sito di Yahoo Brasil e alcune testate di Argentina, Messico, Bolivia ed Ecuador. La Montanelli oltre al digiuno giunto al 37esimo giorno ha anche intrapreso una causa civile contro Di Pietro citandolo per il suo caso di discriminazione (art. 2, 3, 51 della Costituzione e delle leggi europee e delle altre) con relativa richiesta del risarcimento del danno esistenziale, pari ad un milione di euro e per i rimborsi elettorali previsti dalla legge 157 “Promozione delle Donne alla politica” e non corrisposti alle donne dell’Idv pari a 600 mila euro. “Le chiediamo di voler prendere in considerazione le nostre preoccupazioni esprimendo pubblicamente un Suo parere affinche’ cessi questo assordante silenzio e siano restituiti i diritti di cittadinanza politica e la dignita’ a tutte le donne d’Italia”, concludeva la lettera-appello e Napolitano ha risposto. (AGI) 181220 APR 08

IDV: NAPOLITANO A MONTANELLI, INTERROMPERE DIGIUNO LEADER DONNE IDV, SITUAZIONE IMMUTATA MA VALUTERO’ RICHIESTA Roma, 18 apr. – (Adnkronos) – ”Interrompere quanto prima il digiuno”. E’ la richiesta che il presidente de la Repubblica Giorgio Napolitano ha rivolto con una lettera alla leader delle donne dell’Italia dei Valori, da 37 giorni in sciopero della fame per protestare contro la scarsita’ di opportunita’ offerte da Antonio Di Pietro alle donne del partito e, in generale, per la mancanza di considerazione verso l’impegno femminile nella politica e nella societa’ italiane. La Montanelli, che ha gia’ ripetutamente rifiutato il ricovero ospedaliero consigliatole dai medici che ne seguono l’evolversi delle condizioni di salute, ha fatto sapere che valutera’ ”con la massima attenzione e con il rispetto che si deve alla prima carica dello Stato il parere del Presidente Napolitano, pur continuando a considerare estremamente deficitarie le condizioni democratiche italiane e sostanzialmente immutata la situazione generale del Paese quanto a pari opportunita”’. Il Capo dello Stato, che era stato informato del caso Montanelli da alcune sue sostenitrici, tra le quali le docenti e componenti la Consulta Donne Idv Anna Rossi e Francesca Costa, la giornalista e scrittrice Daniela Brancati, la presidente Onerpo Aura Nobolo e l’imprenditrice Griselda Lagostena Bassi, ha inoltre ricordato alla Montanelli i suoi passati pronunciamenti sul tema delle pari opportunita’ con i quali si sottolinea, tra l’altro, come ”il punto non sia tanto quello di norme di legge quanto di modifiche nella vita democratica dei partiti che poi esprimono le candidature”, riconoscendo anche che gli esempi positivi di donne che hanno raggiunto responsabilita’, anche di governo, sono ”ancora molto limitati”. (Pol/Adnkronos) 18-APR-08 11:52

PARI OPPORTUNITA’: MONTANELLI A BERLUSCONI,

FAI COME ZAPATERO = (AGI) – Roma, 16 apr. – Se il centro-sinistra ha mancato e ancor piu’ clamorosamente l’Idv, di riconoscere la presenza e il ruolo della donna in politica, nonostante l’ammirazione ‘a parole’ per il socialista Jose’ Luis Zapatero, la speranza e’ che qualcosa di ‘rosa’ venga ora da Silvio Berlusconi. “Faccia come Zapatero, segua il suo esempio e porti l’Italia a livello degli altri paesi europei”, dice la leader delle donne dell’Idv, Wanda Montanelli, in sciopero della fame da 36 giorni per protestare contro ‘la discriminazione’ subita da Antonio Di Pietro. “Spiace pero’ sentir dire al presidente Berlusconi che in Italia non e’ possibile applicare, sulle pari opportunita’, il modello Zapatero”, aggiunge la Montanelli il cui sciopero della fame continua ad esser oscurato dai media italiani e seguito da quelli d’oltralpe e d’oltreoceano. La Montanelli ha anche intrapreso una causa civile contro Di Pietro citandolo in giudizio per discriminazione (art. 2, 3, 51 della Costituzione e delle leggi europee) e con relativo danno esistenziale, un milione di euro e per i rimborsi previsti dalla legge 157 “Promozione delle Donne alla politica” non corrisposti alle donne dell’Idv pari a 600 mila euro. “E’ ora che si prenda coscienza di tale gravissima anomalia italiana – aggiunge la Montanelli – Ci si deve render conto, una volta per tutte che nel in Italia le donne sono tante competenti e preparatissime: non voglio piu’ sentire questa scusa che viene propinata da anni per giustificare l’arretratezza dell’Italia a fronte delle piu’ progredite democrazie europee”. Insomma, “non possiamo continuare a nasconderci dietro a un dito, ignorando che da noi esiste un’emergenza democratica che riguarda tutte le donne, specie quelle non sostenute da lobby di potere, da mariti o amanti, spesso emarginate anche se – osserva la Montanelli – estremamente valide e impegnate”. E soprattutto “non possiamo permetterci il lusso – avverte la Montanelli – di criticare il governo coraggioso e avanzatissimo di Zapatero che in poco tempo ha portato la Spagna avanti a noi: la realta’ come ha sostenuto la segretaria per le relazioni internazionali del Psoe, Elena Valenciano, e’ che in Italia come in Spagna ci sono fin troppe donne preparate, occorre solo credere e scommettere sull’uguaglianza”. Di qui l’invito-speranza, “Berlusconi ci ripensi – conclude la Montanelli – si accorgera’ di quante donne in gamba sono oggi tenute in ombra, confinate nel deserto delle opportunita’: segua pertanto l’esempio di Zapatero”. La Montanelli, infine, ha lanciato un messaggio di emergenza democratica su ‘You Tube’ e domani sara’ ospite dei giornalisti associati della Stampa estera, per parlare, con la ex senatrice Tana De Zulueta, della discriminazione delle donne italiane in politica. (AGI) 161444 APR 08

MONTANELLI, PLEBISCITO BERLUSCONI MERITO CENTROSINISTRA (AGI) – Roma, 15 apr. – Vi sono gravissime responsabilita’ delle classi dirigenti del centro-sinistra dietro il plebiscito per lo schieramento di Silvio Berlusconi. A 48 ore dall’incontro con la stampa estera, la leader delle donne dell’Idv, Wanda Montanelli, giunta al secondo mese del suo sciopero della fame contro la mancanza di candidate nell’Idv ed in generale nelle forze politiche italiane, mette cosi’ accusa il centro-sinistra per la vittoria ‘plebiscitaria’ del Pdl. Oscurata dai mass media italiani la drammatica vicenda della Montanelli continua pero’ a interessare i media stranieri: oggi ad occuparsene sono la radio canadese Cbc e l’agenzia di stampa spagnola Efe. “Credo sia mancato – aggiunge la Montanelli – il coraggio di investire con convinzione, come avvenuto recentemente in Francia e Spagna, sul potenziale delle donne e dei giovani”. Nell’intervista alla Efe, la leader delle donne Idv, si e’ soffermata sulla situazione politica post-elettorale, ribadendo il “forte rammarico” per l’occasione mancata dal centrosinistra di puntare “sulla parte” del Paese che in altri stati risulta essere vincente: “gli esigui risultati con poche donne elette ci fanno restare indietro di vent’anni e questa arretratezza sembra essere confermata ad ogni elezione”, ha osservato la Montanelli. Giovedi’ prossimo la Montanelli partecipera’ ad un incontro, riservato ai soci della stampa estera, presenti Tana De Zulueta, ex–Senatrice del centro-sinistra ed un drappello di donne (Anna Rossi, Daniela Brancati, Aura Nobolo, Francesca Costa, Griselda Lagostena Bassi) che ha scritto una lettera al Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, per chiedere un suo autorevole pronunciamento sul grave deficit democratico, dall’eloquente tema: “dove sono le donne nella politica italiana?”. (AGI) 151838 APR 08

Imbarazzante il divario con la Spagna, politici italiani prendano a modello Zapatero

(da Deltanews) Roma “Mentre in Spagna Zapatero presenta un governo fatto per la maggior parte di donne, in Italia, nello stesso momento, una donna che digiuna da oltre un mese a causa della desertificazione delle opportunità femminili, non trova spazio nei mezzi di comunicazione”. Lo sottolinea Wanda Montanelli, responsabile nazionale del Dipartimento Politiche di Genere e presidente della Consulta Donne dell’Italia dei Valori, da 32 giorni in sciopero della fame per protestare contro la discriminazione e il trattamento riservato da Antonio Di Pietro alle donne del partito.

“Politici italiani – esorta l’esponente Idv – imparate dall’avanzatissima Spagna e prendete ad esempio l’illuminato José Luis Zapatero che ha il coraggio di comporre un governo di 9 donne e 8 uomini, affidando al “gentil sesso” ruoli e dicasteri-chiave, come il vicepremierato e la Difesa.

Temo che abbia ragione Beppe Grillo quando dice che noi continuiamo a guardarci i nostri piedi mentre tutto il mondo va avanti. A questo punto però – è l’amara considerazione finale di Montanelli – il divario tra noi e gli altri inizia a farsi davvero imbarazzante”.

La Spagna, presentando un esecutivo dove le donne sono più numerose degli uomini, e dove alla difesa è stata nominata una futura mamma, si conferma all’avanguardia in tutta Europa. L’anomalia, quella dell’esclusione delle donne da alcuni posti di responsabilità restiamo noi, e chissà se i vari appelli – l’ultimo riguarda un’iniziativa promossa dalla Casa Internazionale delle donne, che in occasione dell’Assemblea del 10 aprile ha invitato ad inviare al Presidente della Repubblica cartoline elettorali, per denunciare come “Con arroganza e unilateralmente siamo state “scippate” nelle ultime due tornate elettorali della possibilità di scegliere una persona da votare”. Da qui l’invito a dare un voto, “mutilato” ma a darlo, chiedendo contemporaneamente al Presidente della Repubblica che impegni tutta la sua autorevolezza affinché la situazione cambi.

Intanto, aspettando i risultati delle elezioni, guardiamo con orgoglio e forse anche con una punta d’invidia al miracolo operato da Zapatero – il secondo – rappresentato dalle donne che ha voluto in squadra e che vogliamo ricordare: oltre alla già citata Ministra della Difesa: Carme Chacon(che va ad aggiungersi allo sparuto gruppo di colleghe che attualmente risultano in Europa a capo della Difesa, Vlasta Parkanova, nella Repubblica Ceca, e Anne-Grethe Strom-Erichsen, in Norvegia, mentre il precedente più noto resta quello della francese Michele Alliot-Marie, dal 2002 al 2007), Ministra delle Infrastrutture: Magdalena Alvarez, Ministra dell’ Educazione e Sport: Mercedes Cabreara, Ministra dell’ Agricoltura e Ambiente: Elena Espinosa, Ministra della Pubblica Amministrazione: Elena Salgano, Ministro della Casa: Beatrix Corredor, Ministra dell’ Innovazione e Scienza: Cristina Garmendia, Ministra dell’Uguaglianza: Bibiana Aido

Oltre alla nomina di Chacòn, barcellonese di 37 anni, – prima donna in Spagna a guidare un ministero “pesante” – laureata in giurisprudenza, ministra della Casa nel primo governo Zapatero, un ruolo assai delicato, per l’aumento dei prezzi che ha reso anche in Spagna l’abitazione uno dei primi problemi dei cittadini e delle cittadine, a Zapatero va tutta la nostra ammirazione per la coraggiosa scelta di aver investito la 31nenne Bibiana Aldo del compito di combattere la discriminazione e la violenza di genere e a promuovere attivamente la presenza femminile nel mondo del lavoro. Come vicepremier rimane la già apprezzata Maria Teresa de la Vega. Un incarico difficile da immaginare nel nostro Paese, che, “in quanto a pari opportunità resta dietro l’Uzbechistan, con le donne – come ricorda anche Montanelli – che non vengono inserite nelle liste e quando succede vengono messe nell’angolo, a forza di mobbing, nell’ambito della sfera politica attiva, ma poi vengono anche OSCURATE se qualcuna di loro OSA fare una qualche INIZIATIVA. nessuno ne parla…….ma posti come i blog, youtube, o le nostre menti, non sono governabili”.

Info: http://www.comitatoperwandamontanelli.com/

PARI OPPORTUNITA’: SPOPOLA SU MEDIA SPAGNOLI CASO MONTANELLI = (AGI) – Roma, 14 apr. – Cresce in Spagna, su quotidiani, agenzie e siti internet, l’interesse per lo sciopero della fame iniziato l’11 marzo da Wanda Montanelli, responsabile Consulta Donne Idv, contro “la desertificazione delle opportunita’ femminili” e “la discriminazione” delle donne. E se giovedi’ se ne parlera’ anche alla stampa estera, “una donna in sciopero della fame contro il trattamento riservato alle donne dall’Idv – dice la Montanelli – non trova spazio nei mezzi di comunicazione italiani”. ‘Oscurato’ in Italia, dunque, spopola sui media spagnoli il ‘caso’ Wanda Montanelli: dopo la Cnn, Estrella Digital e Diario de Leon che ha titolato ‘El nulo papel de la mujier’ e’ la volta di Europa Press, El Eco Diario; Hispanidad, decano de la prensa digit espanola; El economista; Hispavista Noticias; Periodista Digital; Pagina de Inicio Mexico; Sigio XXI; Terra; Meneame che raccontano la storia della “miembro del pequeno partido Italia de los Valores que desde hace 32 dias esta’ realizando una huelga de hambre para protestar por la falta de oportunidades que tienen las mujeres en el mundo de la politica, pidio’ hoy a los candidatos italianos “aprender” del presidente espanol Jose’ Luis Rodriguez Zapatero, cuyo Gobierno estara’ compuesto por una mayoria femenina”, come ha scritto Europa Press. (AGI) (AGI) – Roma, 14 apr. – Europa Press in un servizio dall’Italia ha riportato alcuni passi di una dichiarazione della Montanelli sulla grande novita’ del Governo spagnolo del socialista, Jose’ Luis Zapatero: “imparino i nostri politici dall’avanzatissima Spagna e ad esempio prendino Zapatero che ha avuto il coraggio di comporre – da detto la Montanelli – un governo di 9 donne e 8 uomini dando al gentil sesso ruoli e dicasteri-chiave come il vicepremierato e la Difesa”. In Spagna Zapatero, “presenta un governo fatto a maggioranza di donne, in Italia una donna che da piu’ di un mese in sciopero della fame per protestare contro la discriminazione e il trattamento riservato dall’Idv alle donne e non trova – ha precisato la Montanelli – spazio nei mezzi di comunicazione”. Questa poi la conclusione: “temo che abbia ragione chi dice che noi continuiamo a guardarci i nostri piedi mentre tutto il mondo va avanti, il divario tra noi e gli altri si sta facendo davvero imbarazzante”. E queste affermazioni sono finite sui mass media spagnoli: “Montanelli pidio’ a los politicos de su pais tomar nota de lo que esta’ ocurriendo en la “avanzadisima Espana” cuyo recien investido presidente “ha tenido el coraje de componer un Gobierno de nueve mujeres y ocho hombres dando al gentil sexo papeles y ministerios clave como la vicepresidencia o el Ministerio de Defensa”, srive Europa Press e poi “tengo miedo” continua que “nosotros continuemos mirandonos los pies mientras todo el mundo avanza hacia adelante”. Wanda Montanelli inicio’ su huelga de habre para protestar por la falta de candidatas mujeres en su propio partido y en el mundo politico italiano en general, lo que constituye un ejemplo de la “desertificacion de las oportunidades femeninas”. (AGI) Pat (Segue) 141259 APR 08

PARI OPPORTUNITA’: SPOPOLA SU MEDIA SPAGNOLI CASO MONTANELLI (2)= (AGI) – Roma, 14 apr. – “Italia de los Valores es uno de los dos pequenos partidos que se han unido a la lista del principal partido del centro-izquierda el Partido Democratico (PD), que se presentara’ a las elecciones generales de manana – prosegue il servizio di Europa Press – Su lider es Antonio Di Pietro, que suena como posible ministro de Justicia en caso de que el PD gane las elecciones. Antes de dedicarse a la politica, trabajo’ como magistrado y lidero’ la operacion ‘Mani pulite’ (manos limpias), que a principios de los 90 desenmascaro’ – conclude – una escandalosa trama de corrupcion politica”. A fianco della Montanelli, ‘felicissima’ per come i media spagnoli stanno seguendo la sua vicenda, si e’ pero’ schierato un drappello di donne, Daniela Brancati ed-direttore del Tg3 e capolista Ps al Comune di Roma, Anna Rossi e Francesca Costa, docenti universitarie, l’imprenditrice e giornalista Griselda Lagostena Bassi e il presidente dell’Osservatorio Nazionale ed Europeo per il Rispetto delle Pari Opportunita’, Aura Nobolo, che ha scritto una lettera-appello al Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, perche’ si pronunci sulla questione. “Siamo molto preoccupate per la salute” della Montanelli che non intende interrompere ne’ recedere” si legge nella lettera da da questa protesta. “Nonostante le nostre insistenze – precisano le sostenitrici dell’esponente Idv – la Montanelli ha deciso di proseguire ad oltranza, fino a quando non rilevera’ un segnale che confermi che la sua protesta e’ stata recepita”. La Montanelli ha anche intrapreso una causa civile contro Di Pietro citandolo per il suo caso di discriminazione (art. 2, 3, 51 della Costituzione e delle leggi europee e delle altre) con relativo danno esistenziale, pari ad un milione di euro e per i rimborsi previsti dalla legge 157 “Promozione delle Donne alla politica” e non corrisposti alle donne dell’Idv pari a 600 mila euro. “Le chiediamo – conclude la lettera a Napolitano – di voler prendere in considerazione le nostre preoccupazioni esprimendo pubblicamente un Suo parere affinche’ cessi questo assordante silenzio e siano restituiti i diritti di cittadinanza politica e la dignita’ a tutte le donne d’Italia”. (AGI) 141259 APR 08

(RPT) PARI OPPORTUNITA’: SPOPOLA SU MEDIA SPAGNOLI CASO… = PARI OPPORTUNITA’: SPOPOLA SU MEDIA SPAGNOLI CASO MONTANELLI (AGI) – Roma, 14 apr. – Cresce in Spagna, su quotidiani, agenzie e siti internet, l’interesse per lo sciopero della fame iniziato l’11 marzo da Wanda Montanelli, responsabile Consulta Donne Idv, contro “la desertificazione delle opportunita’ femminili” e “la discriminazione” delle donne. E se giovedi’ se ne parlera’ anche alla stampa estera, “una donna in sciopero della fame contro il trattamento riservato alle donne dall’Idv – dice la Montanelli – non trova spazio nei mezzi di comunicazione italiani”. ‘Oscurato’ in Italia, dunque, spopola sui media spagnoli il ‘caso’ Wanda Montanelli: dopo la Cnn, Estrella Digital e Diario de Leon che ha titolato ‘El nulo papel de la mujier’ e’ la volta di Europa Press, El Eco Diario; Hispanidad, decano de la prensa digit espanola; El economista; Hispavista Noticias; Periodista Digital; Pagina de Inicio Mexico; Sigio XXI; Terra; Meneame che raccontano la storia della “miembro del pequeno partido Italia de los Valores que desde hace 32 dias esta’ realizando una huelga de hambre para protestar por la falta de oportunidades que tienen las mujeres en el mundo de la politica, pidio’ hoy a los candidatos italianos “aprender” del presidente espanol Jose’ Luis Rodriguez Zapatero, cuyo Gobierno estara’ compuesto por una mayoria femenina”, come ha scritto Europa Press. (AGI) 141310 APR 08

(RPT) PARI OPPORTUNITA’: SPOPOLA SU MEDIA SPAGNOLI CASO… (2)=(AGI) – Roma, 14 apr. – Europa Press in un servizio dall’Italia ha riportato alcuni passi di una dichiarazione della Montanelli sulla grande novita’ del Governo spagnolo del socialista, Jose’ Luis Zapatero: “imparino i nostri politici dall’avanzatissima Spagna e ad esempio prendino Zapatero che ha avuto il coraggio di comporre – da detto la Montanelli – un governo di 9 donne e 8 uomini dando al gentil sesso ruoli e dicasteri-chiave come il vicepremierato e la Difesa”. In Spagna Zapatero, “presenta un governo fatto a maggioranza di donne, in Italia una donna che da piu’ di un mese in sciopero della fame per protestare contro la discriminazione e il trattamento riservato dall’Idv alle donne e non trova – ha precisato la Montanelli – spazio nei mezzi di comunicazione”. Questa poi la conclusione: “temo che abbia ragione chi dice che noi continuiamo a guardarci i nostri piedi mentre tutto il mondo va avanti, il divario tra noi e gli altri si sta facendo davvero imbarazzante”. E queste affermazioni sono finite sui mass media spagnoli: “Montanelli pidio’ a los politicos de su pais tomar nota de lo que esta’ ocurriendo en la “avanzadisima Espana” cuyo recien investido presidente “ha tenido el coraje de componer un Gobierno de nueve mujeres y ocho hombres dando al gentil sexo papeles y ministerios clave como la vicepresidencia o el Ministerio de Defensa”, srive Europa Press e poi “tengo miedo” continua que “nosotros continuemos mirandonos los pies mientras todo el mundo avanza hacia adelante”. Wanda Montanelli inicio’ su huelga de habre para protestar por la falta de candidatas mujeres en su propio partido y en el mundo politico italiano en general, lo que constituye un ejemplo de la “desertificacion de las oportunidades femeninas”. (AGI) Pat/Clo (Segue) 141310 APR 08 (RPT) PARI OPPORTUNITA’: SPOPOLA SU MEDIA SPAGNOLI CASO… (3)=(AGI) – Roma, 14 apr. – “Italia de los Valores es uno de los dos pequenos partidos que se han unido a la lista del principal partido del centro-izquierda el Partido Democratico (PD), que se presentara’ a las elecciones generales de manana – prosegue il servizio di Europa Press – Su lider es Antonio Di Pietro, que suena como posible ministro de Justicia en caso de que el PD gane las elecciones. Antes de dedicarse a la politica, trabajo’ como magistrado y lidero’ la operacion ‘Mani pulite’ (manos limpias), que a principios de los 90 desenmascaro’ – conclude – una escandalosa trama de corrupcion politica”. A fianco della Montanelli, ‘felicissima’ per come i media spagnoli stanno seguendo la sua vicenda, si e’ pero’ schierato un drappello di donne, Daniela Brancati ed-direttore del Tg3 e capolista Ps al Comune di Roma, Anna Rossi e Francesca Costa, docenti universitarie, l’imprenditrice e giornalista Griselda Lagostena Bassi e il presidente dell’Osservatorio Nazionale ed Europeo per il Rispetto delle Pari Opportunita’, Aura Nobolo, che ha scritto una lettera-appello al Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, perche’ si pronunci sulla questione. “Siamo molto preoccupate per la salute” della Montanelli che non intende interrompere ne’ recedere” si legge nella lettera da da questa protesta. “Nonostante le nostre insistenze – precisano le sostenitrici dell’esponente Idv – la Montanelli ha deciso di proseguire ad oltranza, fino a quando non rilevera’ un segnale che confermi che la sua protesta e’ stata recepita”. La Montanelli ha anche intrapreso una causa civile contro Di Pietro citandolo per il suo caso di discriminazione (art. 2, 3, 51 della Costituzione e delle leggi europee e delle altre) con relativo danno esistenziale, pari ad un milione di euro e per i rimborsi previsti dalla legge 157 “Promozione delle Donne alla politica” e non corrisposti alle donne dell’Idv pari a 600 mila euro. “Le chiediamo – conclude la lettera a Napolitano – di voler prendere in considerazione le nostre preoccupazioni esprimendo pubblicamente un Suo parere affinche’ cessi questo assordante silenzio e siano restituiti i diritti di cittadinanza politica e la dignita’ a tutte le donne d’Italia”. (AGI)141310 APR 08

ELEZIONI: DONNE SCRIVONO A NAPOLITANO SU DIGIUNO MONTANELLI = (AGI) – Roma, 8 apr. – Nel giorno in cui la responsabile della Consulta Donne dell’Idv, Wanda Montanelli, tocca il record del 2006 di 27 giorni senza alimentarsi, un drappello di donne, da Daniela Brancati, capolista del Ps al Comune di Roma, ad Aura Nobolo, Presidente dell’Osservatorio Nazionale Europeo per il Rispetto delle Pari Opportunita’ (Onepro), a Francesca Costa e Anna Rossi, entrambe docenti della Consulta Donne Idv, chiede l’intervento del Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano perche’ “cessi questo assordante silenzio e siano restituiti i diritti di cittadinanza politica e la dignita’ a tutte le donne d’Italia”. Nella lettera-appello al Presidente della Repubblica si dice “ci rivolgiamo a Lei quale supremo garante della liberta’ democratica di espressione e dei principi costituzionali di uguaglianza e di promozione delle pari opportunita’ tra donne e uomini. Sapendo quanto ad Ella stia a cuore la questione dello squilibrio persistente in Italia a danno delle donne nella rappresentanza politica auspichiamo un Suo pronunciamento su una vicenda da troppo tempo tenuta sottaciuta dalla gran parte dei mezzi di informazione di massa”. (AGI) Pat (Segue) 081401 APR 08

ELEZIONI: DONNE SCRIVONO A NAPOLITANO SU DIGIUNO MONTANELLI (2)= (AGI) – Roma, 8 apr. – E’ dall’11 marzo che la Montanelli – si legge nella lettera-appello al Presidente della Repubblica – ha cominciato lo sciopero della fame contro “il deserto” delle opportunita’ per l’impegno femminile in politica, chiedendo il riconoscimento dei diritti di cittadinanza femminile in applicazione degli articoli 2, 3, 51 della Costituzione e delle leggi europee e delle altre tra cui la 157/99 sulla “Promozione delle Donne alla politica”. “Il blog di Wanda http://www.comitatoperwandamontanelli.com/ e’ attivissimo e riceve quotidianamente centinaia di messaggi di solidarieta’ da parte di uomini e donne che non tollerano oltre questo scarso rispetto per la componente femminile e ritengono sia giunta l’ora di colmare il colpevole ritardo che separa il nostro Paese da tutte le piu’ progredite democrazie del mondo”, recita la lettera-appello. “Lo sciopero della fame di Wanda e’ a favore della presenza femminile in politica e nei gangli vitali delle istituzioni, percio’ – scrive il drappello di donne al Presidente della Repubblica – ha ancora senso adesso, nonostante il tempo per presentare le candidature sia ormai scaduto e una volta di piu’ si e’ constatato, analizzando la composizione delle liste, lo scarsissimo peso che le donne hanno nella politica italiana”. “La Dottoressa Montanelli ha anche intrapreso una causa civile contro l’On. le ministro Antonio Di Pietro, citandolo, fra l’altro, per il suo caso di discriminazione con relativo danno esistenziale – si legge nella lettera-appello – Ma questo non e’ sufficiente a interessare la stampa, e pochi giornali dedicano attenzione allo sciopero della fame di Montanelli. Un numero di certo assai inferiore a quello che si muove quando un uomo digiuna per protesta”. Cosi’ conclude la lettera-appello a Napolitano. “Siamo molto preoccupate, dopo 24 giorni di digiuno, per la salute della Dottoressa Wanda Montanelli che, ha gia’ confermato, non intende interrompere ne’ recedere da questa sua protesta dignitosa. Nonostante le nostre insistenze, la Montanelli ha deciso di proseguire ad oltranza, fino a quando non rilevera’ un segnale che confermi che la sua protesta e’ stata recepita. Siamo preoccupate, Signor Presidente, perché la Montanelli, oltre che donna impegnata nel sociale e nella politica, e’ una donna e una mamma energica e vitale che sta rischiando la propria vita. Il disinteresse della maggior parte dei media per la sua lotta, non fa che umiliare ancora di piu’ il suo essere inteso come persona umana”. (AGI) Pat APR 08

ELEZIONI: MONTANELLI (IDV) AL VENTIQUATTRESIMO GIORNO DIGIUNO (AGI) – Roma, 4 apr. – E’ arrivata al ventiquattresimo giorno di sciopero della fame per protestare contro Antonio Di Pietro che “ha negato” a lei e ad altre donne dell’Idv “sia l’accesso al Parlamento che la disponibilita’ dei fondi previsti per legge per la promozione della politica al femminile”. Wanda Montanelli e’ dimagrita di otto chili e la sua salute e’ a rischio ma non desite dalla sua protesta. “Continuero’ a digiunare fino a quando le istituzioni non si responsabilizzeranno di fronte al problema dell’inadeguata presenza di donne nei luoghi decisionali”, fa sapere la responsabile della consulta donne dell’Italia dei valori. “Trovo indecente che in Italia la preponderante parte dei mezzi di informazione si ostini a tener sottaciuta la questione femminile come se dovessimo tutti rassegnarci – continua la Montanelli – ad avere una democrazia incompiuta e come se fosse normale che le donne non riescano a emergere”. Ormai, “tranne qualche agenzia di stampa e rare eccezioni di quotidiani, non c’e’ tra i mass media chi abbia il coraggio di dedicare una riga alla mia protesta e di affrontare il problema delle pari opportunita’ – conclude la Montanelli – e’ ora che chi puo’ intervenga, per il bene del Paese e dello stato di salute della nostra democrazia: e’ questo un processo storico che non si puo’ piu’ rimandare”. (AGI)

IDV: MEDICO CONSIGLIA A MONTANELLI DI INTERROMPERE DIGIUNO = DA 22 GIORNI SENZA ALIMENTI, PROTESTA CONTRO DI PIETRO Roma, 2 apr. (Adnkronos) – Peggiorano le condizioni di salute di Wanda Montanelli, la leader delle donne dell’Italia dei Valori che da 22 giorni ha smesso di alimentarsi per protestare contro lo ‘’scarso rispetto riservato da Antonio Di Pietro alla componente femminile del partito” e chiedere ”un impegno

concreto nella direzione del riequilibrio tra generi” .

Lo rende noto un comunicato della Consulta delle donne dell’Italia dei valori. Secondo il bollettino medico redatto stamani dal prof. Franco Mengarelli, lo specialista che segue l’evolversi dello stato di salute dell’esponente Idv ”le condizioni generali sono scadute notevolmente”, essendo stata rilevata una ”pressione arteriosa di 105/60”, ben al di sotto dei ”valori normali di 125/130”.

Il quadro complessivo include un ”grave deperimento organico” a fronte del quale il sanitario afferma che ”e’ necessario interrompere il digiuno e si prescrive il ricovero”. (Adnkronos) 02-APR-08 14:23

DONNE. PEGGIORA WANDA MONTANELLI (IDV), IN SCIOPERO FAME DA 22 GG PROTESTA CONTRO ‘SCARSO RISPETTO’ DI PIETRO PER DONNE DEL PARTITO (DIRE) Roma, 2 apr. – Peggiorano le condizioni di salute di Wanda Montanelli, la leader delle donne dell’Italia dei Valori che da 22 giorni ha smesso di mangiare per protestare contro lo “scarso rispetto riservato da Antonio Di Pietro alla componente femminile del partito”, e per chiedere “un impegno concreto nella direzione del riequilibrio tra generi”. Secondo il bollettino medico redatto stamani dal professor Franco Mengarelli, e diffuso da una nota della Consulta parita’ dell’Idv, “le condizioni generali sono scadute notevolmente”, essendo stata rilevata una “pressione arteriosa di 105/60″, ben al di sotto dei “valori normali di 125/130″. Il quadro complessivo include un “grave deperimento organico” con presenza di “edema pretibiale bilaterale, giordano positivo a manovra e organi ipocondriaci nei limiti”. Condizioni a fronte delle quali il sanitario afferma che “e’ necessario interrompere il digiuno e si prescrive il ricovero”. La paziente, si legge ancora nel referto medico, “e’ perfettamente lucida, non in terapia farmacologia di nessuna specie”. ( Dire) 14:39 02-04-08

ELEZIONI: MONTANELLI CHIEDE 1,6 MLN RISARCIMENTO A DI PIETRO (AGI) – Roma, 29 mar. – Risarcimento di 1,6 milioni di euro dei quali un milione per danno esistenziale causato dal non rispetto dei diritti di pari opportunita’ e ‘cittadinanza femminile’ in politica, previsti dagli articoli 2, 3, 51 della Costituzione e delle leggi europee e 600 mila di rimborsi elettorali evasi in base alla legge 157/99 sulla partecipazione attiva delle donne alla politica. E’ quanto chiede al Tribunale Civile di Milano nei confronti di Antonio Di Pietro, citato in giudizio, la responsabile delle Pari Opportunita’ dell’Idv, la 57enne Wanda Montanelli, al suo 18esimo giorno di sciopero della fame. Assistita dagli avvocati Michele e Maddalena Claudia del Re e da Gianmarco Cesari, Presidente dell’Osservatorio Vittime Lidu (Lega Italiana Diritti dell’Uomo), la Montanelli, come ha detto oggi in una conferenza stampa, spera dal ricorso di ottenere “il riconoscimento” del diritto di pari opportunita’ per le donne a far politica. La prima udienza l’11 giugno prossimo. “Di Pietro non ha una buona considerazione della donna, del suo ruolo e delle sue capacità – ha spiegato la Montanelli – di far politica, fino a violare i dettami della Costituzione: e’ un maschilista”. Per la Montanelli che non intende “abbandonare” l’Idv, si tratta di vedere riconosciuti diritti acquisiti. “Non ho avuto – ha notato – altra scelta che rivolgermi al giudice, cioe’ ad una terza via, per il riconoscimento dei diritti di pari opportunita’ e di cittadinanza femminile in politica”. Non solo di questi diritti si tratta ma anche dei rimborsi elettorali, previsti dalla legge 157/99, per la partecipazione attiva delle donne alla politica mai corrisposti e che dal 2001 al 2006 ammontano a 600 mila euro. “Questi rimborsi mai dati – ha aggiunto la Montanelli – andranno se riconosciuti a tutte le donne del partito che hanno lavorato e promosso iniziative nel corso degli anni sia politiche che culturali”. Da parte sua la Montanelli continuera’ lo sciopero della fame, “fino a quando non arrivera’ un segnale significativo di restituzione dei diritti di cittadinanza della donna che – ha concluso – mancano da troppo tempo”. (AGI) 291605 MAR 08

Candidature “bocciate” dalla Costa

Lista Di Pietro maschilista: la protesta delle donne sbarca anche in provincia.

Fonte: MESSAGGERO VENETO – Pordenone 26 marzo 2008

«La legge sul 40 per cento femminile nelle liste dell’election day del 13 aprile è un grande bluff, anche in Friuli. Capolista maschi, spazi mediatici maggioritari per gli uomini e non va bene per niente. Mi sono autosospesa dall’Italia dei valori». Spaccatura pre-elettorale tra i dipietrini pordenonesi: Francesca Costa, responsabile nazionale per l’inclusione nel partito di Antonio Di Pietro e regionale della Consulta delle donne, sostiene la causa femminile e il digiuno dell’amica Wanda Montanelli dell’Italia dei Valori. La catena dello sciopero della fame per le donne in lista, potrebbe sbarcare sul Noncello. «Siamo pronte a organizzare la catena dello sciopero della fame – ha affermato la coraggiosa Costa, già protagonista della petizione provinciale “50&50” sulle pari opportunità nel politico -. Wanda Montanelli, responsabile nazionale delle Politiche di genere dell’Idv è all’ottavo giorno di digiuno, per protestare contro la scarsa attenzione riservata alla componente femminile e contro le candidature imposte dal leader Antonio Di Pietro».

Le dipietrine chiedono spazi e visibilità. «Pannella fa lo sciopero della fame ed è notizia, invece sull’iniziativa di Wanda cala un silenzio assordante – accusa, la Costa -. Ci battiamo da tempo per fare crescere nella considerazione popolare il partito Idv, raccogliendo firme per i referendum, partecipando a tavoli programmatici, promuovendo iniziative come fa Wanda Montanelli. Anni di sacrifici, per nulla? Vogliamo chiedere al presidente Di Pietro se ha informato neo-deputati e senatori Idv che le mancata candidature a vantaggio di personalità rispettabilissime ma estranee, viene vissuta come la classica goccia che fa traboccare il vaso». La società duale arranca e l’altra metà del cielo chiede la parola politica. «Le donne sono scomode – sfoga l’amarezza, Francesca Costa docente liceale molto conosciuta a Pordenone -, relegate a servizio anche in politica. Ma le donne non hanno paura: come dice Wanda

(www.comitatoperwandamontanelli.com) hanno nervi saldi, spalle forti e cuore robusto. Ci battiamo con lei, anche a Pordenone». Le accuse alla pattuglia di candidature troppo “azzurre” fa polemica, in città. «Sono penosi alcuni candidati – assesta il tiro Costa – che, incalzati dalle domande dei giornalisti, non conoscono i punti del programma elettorale. Forse, non lo hanno letto». Chiara Benotti

«Ecco perché digiuno contro Tonino» di Emanuela Fontana

Wanda Montanelli al decimo giorno di sciopero della fame: «L’ex pm gestisce il partito secondo logiche maschiliste»

IL GIORNALE, n. 77 del 2008-03-30 pagina 10

da Roma Wanda Montanelli, lei è responsabile della Consulta Donne dell’Italia dei Valori ed è al decimo giorno dello sciopero della fame contro Di Pietro, come sta? «Ho un po’ di capogiri e sonnolenza, ma continuerò a oltranza, finché Di Pietro non restituisce alle donne i loro diritti. Adesso che parlo mi sento già meglio». Perché il digiuno? «Non ho altri mezzi per rendere visibile l’umiliazione a livello politico, umano e sociale mia e delle donne del partito, oltre che di alcuni uomini che per anni si sono rimboccati le maniche per costruire mattone su mattone quella casa comune che è l’Italia dei Valori. Anche se digiunassi per un anno non raggiungerei la stessa umiliazione». Cosa è successo? «Noi in questo partito ci abbiamo creduto e ora registriamo con disappunto il fatto che Di Pietro inserisca persone della società civile, esterne al partito, perché le prime persone della società civile siamo noi: facciamo questo lavoro nel partito da molti anni con lo spirito del volontariato, lavorando di notte, le domeniche, le feste comandate». Cosa risponde a chi potrebbe pensare che la sua sia un’iniziativa personale contro Di Pietro? «Io sto facendo questo sciopero perché in questo partito manca la democraticità e contro la discriminazione delle donne. Ho iniziato il digiuno dopo la pubblicazione delle liste dei candidati proprio perché la mia iniziativa non fosse strumentalizzata». Di Pietro cioè sta candidando soltanto uomini? «Ha candidato un numero esiguo di donne, ma sono in condizione di non eleggibilità nelle liste, una presa in giro. Di Pietro non ha ascoltato le proposte delle donne per seguire la logica delle candidature della società civile. I candidati mi sembrano gli iscritti ad un club del golf per soli uomini». Lei digiunò anche due anni fa per lo stesso motivo, allora Di Pietro intervenne. Ora l’ha chiamata? «No, non mi ha chiamata questa volta. Di Pietro mi ha deluso per questo atto discriminatorio nei confronti delle donne, mi ha fortemente deluso, e non solo me, ma tante donne del partito». Quante candidate volevate? «Avevo chiesto di mettere in lista sette magnifiche donne, con passione, cultura, talento politico. Niente, zero. Come si fa a sopportare un’umiliazione di questo tipo? La risposta in pratica è stata: state zitte, arrangiatevi». Lei parla di discriminazione delle donne nell’Italia dei Valori in generale, non solo per le liste, perché? «Quando ci sono le assemblee nazionali del partito noi donne non abbiamo diritto di parola. Io credo ancora nell’Italia dei Valori perché è fatta di tante persone, uomini e donne perbene, ma questo si scontra con logiche verticistiche e maschiliste». C’è chi vuole scioperare con lei per solidarietà? «Ho avuto molte offerte da persone del partito. Molte sono mamme di famiglia. Io ho detto no. Basta che io accetti e loro sono pronte a farlo. Mi hanno chiamata molte donne del centrosinistra e anche del centrodestra». Però c’è una donna candidata nell’Italia dei Valori, già deputata: Silvana Mura. «Non dimentichiamo che è la tesoriera del partito, ha un ruolo di grande responsabilità. Ed è una sola». È vero che ha recentemente citato in giudizio Di Pietro? «Sì, una causa civile, contro la sua gestione discriminatoria nei confronti delle donne e mia, per il mio ruolo, ma anche per l’umiliazione inflittami come persona». Perché dal 2006 ha continuato a credere in Di Pietro? «Perché credo sempre in un ravvedimento. Ho scritto istanze a Di Pietro, ho chiesto di mediare. Ho parlato con Leoluca Orlando». Proseguirà con lo sciopero della fame anche a Pasqua? «Sì, non gliela do vinta a Di Pietro e alle persone che mal lo consigliano, porterò ancora avanti a lungo questa battaglia».

IDV:WANDA MONTANELLI, SCIOPERO FAME

PER PIU’DONNE IN POLITICA

(ANSA) – ROMA, 26 MAR – Wanda Montanelli, presidente della Consulta Donne dell’Italia dei Valori, e’ alla seconda settimana di sciopero della fame per protestare contro un partito che ”discrimina la componente femminile”. L’esponente dell’Idv, infatti, ha aperto con il suo leader Antonio Di Pietro un contenzioso legale per denunciare una gestione del partito che non tiene conto delle pari opportunita’. ”Occorre una presa di coscienza collettiva da parte di tutte le istituzioni italiane, e a maggior ragione da parte di Antonio Di Pietro, sul problema della scarsa rappresentativita’ femminile in quasi tutti i luoghi decisionali” dichiara l’esponente dipietrista. ”Una presa di coscienza – aggiunge – che ancora non vi e’ stata, malgrado l’importante e innegabile passo in avanti fatto recentemente con l’elezione di Emma Marcegaglia al vertice di Confindustria. Dobbiamo cambiare modo di pensare e smetterla di assumere sulla questione un unico punto di vista, magari ripetendo a pappagallo frasi come: ‘Anche voi donne, pero’, datevi da fare’. Non c’e’ nulla di piu’ falso e irritante. Le donne si danno da fare. Si impegnano come e piu’ degli uomini, con competenza e intelligenza in politica come nella societa’, ma senza mai o quasi mai venir premiate. Io sono la prova provata di questo stato di cose. Ma non solo io. Il blog visitatissimo mi sostiene e presenta una realta’ Idv altrimenti invisibile”. ”E il prossimo sabato 29 marzo – annuncia Wanda Montanelli – in una conferenza stampa che avra’ luogo alle ore 11.30 presso la Casa Internazionale delle Donne di via della Lungara a Roma spieghero’ i motivi che mi hanno indotto a portare il mio caso di discriminazione nelle aule del Tribunale civile di Milano”. (ANSA). 26-MAR-08 13:26

IDV: MONTANELLI, SCIOPERO FAME ANCHE A PASQUA

(ANSA) – ROMA, 21 MAR – Continua anche a Pasqua il digiuno di

Wanda Montanelli, la responsabile nazionale del Dipartimento

Politiche di Genere e della Consulta Donne dell’Italia dei Valori

che protesta per il trattamento riservato da Antonio Di Pietro

alle donne del partito.

”Nonostante la pesante censura di parte dei mass media – dichiara

l’esponente dipietrista giunta oggi al decimo giorno di sciopero

della fame – la mia battaglia non violenta per aumentare

i livelli di democraticita’ dell’Italia dei Valori proseguira’

anche nelle festivita’ pasquali.

E’ per me un durissimo sacrificio ma lo continuero’

nello spirito di chi sa che e’ un atto quasi dovuto se

si vuole che in questo paese qualcosa davvero cambi”.

(ANSA21-MAR-08 12:20

IDV: MONTANELLI IN SCIOPERO FAME,

E’ CLUB DI SOLI UOMINI

(ANSA) – ROMA, 13 MAR – ”Il mio digiuno e’ una protesta civile e non violenta contro la concezione di Di Pietro di un’ Italia dei Valori somigliante sempre piu’ a un Club del Golf piuttosto che a un partito”. Lo afferma Wanda Montanelli, responsabile del dipartimento pari opportunita’ dell’Idv, che oggi si trova al secondo giorno di sciopero della fame contro lo ‘’scarso rispetto della componente femminile interna e le modalita’ di definizione delle liste di candidature”. Per Montanelli, ”i nuovi parlamentari dell’Idv formalmente in carica soltanto dal 13 aprile ma de facto nominati lunedi’ scorso, sembrano gli iscritti ad un club per soli uomini. Sono stati presentati al presidente, hanno fornito le loro credenziali di appartenenti all’alta societa’ e sono stati insindacabilmente selezionati per l’inserimento in Parlamento. Insomma mi pare sia stata seguita l’intera procedura per l’affiliazione a un club del Golf, nel solco della migliore tradizione ottocentesca. Le donne, ma anche gli uomini, che negli ultimi dieci anni si sono spesi per costruire il partito sono invece stati gettati via come scarpe vecchie. Ecco perche’ il sacrificio dello sciopero della fame e’ l’unica via rimasta per sensibilizzare le coscienze verso un problema la cui soluzione non e’ piu’ procrastinabile”. (ANSA). 13-MAR-08 20:06

IDV / MONTANELLI: ITALIA ANCORA IN DEFICIT DI DEMOCRAZIA, RICOMINCIO LO SCIOPERO DELLA FAME

Roma, 12 mar – Wanda Montanelli torna a fare lo sciopero della fame. A distanza di due anni dall’ultima clamorosa protesta, la leader delle donne dell’Italia dei Valori intraprende un nuovo digiuno “per sensibilizzare istituzioni e opinione pubblica sul tema delle pari opportunità”.

“Ho atteso la pubblicazione delle liste dei candidati e inizio lo sciopero oggi – fa sapere l’esponente dipietrista – per fugare ogni possibile dubbio sulle finalità dell’iniziativa che, evidentemente, non possono essere strumentali all’ottenimento di un seggio parlamentare. In Italia continua a esistere un problema grave e insoluto di diritti di cittadinanza politica e di leggi costituzionali disattese, e l’Idv ha dimostrato ancora una volta di non ritenere le eccellenti donne impegnate nella politica di partito degne di rispetto e considerazione. Le offerte in lista sono misere e senza possibilità di sbocco. Avevo chiesto che almeno sette donne fossero in testa di lista. Questo non è avvenuto, e registro l’ennesimo rifiuto di accettare legittime istanze sul diritto di tribuna.

Ricomincio questo mio sacrificio per difendere un’idea di uguaglianza e giustizia. Decisa a lottare fino in fondo perché non finisca come la prima volta, con un mazzo di fiori e una lettera piena di promesse non mantenute”. “La mia – aggiunge Montanelli – è una protesta pacifica ma anche alta e forte, per aprire le coscienze sul problema dei parlamentari ‘nominati’ dalle segreterie politiche, alla stessa stregua dei membri di un qualsiasi governo. Occorre riflettere su cosa è diventata oggi la competizione elettorale e sulla perdita dei valori e del senso logico e morale di investire sull’impegno e lavoro di persone serie dotate di talento politico, preferendo, per ragioni che non sto qui a indagare, realizzare un parlamento di ‘miracolati’ dell’ultima ora.

Francamente – continua Montanelli – mi risulta difficile comprendere, fatta eccezione per pochi casi, quali grandi meriti sociali, umani e politici abbiano evidenziato i neoparlamentari ieri nominati, tali da far ritenere indispensabile la loro presenza in ruoli decisionali per la vita di tutti.

La verità è che l’Italia continua a pagare un deficit democratico che la discosta da tutti i più progrediti Paesi del mondo. E purtroppo non è un’opinione di Wanda Montanelli: appena otto giorni fa sono stati resi noti i dati internazionali dell’Unione Interparlamentare (Uip) sulle presenze femminili nei parlamenti di tutti gli stati. L’Italia è ancora mortificata al 68° posto, a distanza siderale dai ‘soliti’ Paesi scandinavi. Al 67° si collocano, ex-aequo, Uzbekistan e Tagikistan”.

IDV: MONTANELLI ATTACCA DI PIETRO, CANDIDATURE SCONSOLANTI

(ANSA) – ROMA, 11 MAR – E’ polemica nell’Idv per la composizione

delle liste. ”Piu’ passa il tempo – dice la responsabile donne Wanda Montanelli –

e piu’ mi domando quanto dovra’ ancora durare la battaglia all’interno

dell’Italia deiValori per aumentare i livelli di democraticita’ di questo partito”. ”Onestamente – aggiunge Montanelli – il panorama inizia a divenire sconsolante anche per chi, come me, non si lascia di solito abbattere dalle avversita’ della vita. E’ come attraversare il deserto per raggiungere una duna piu’ alta e poi scoprire che al di la’ di questa c’e’ solo altro interminabile, arido deserto”. ”Mi chiedo: ‘Ma che c’azzeccano’ con il nostro partito i candidati selezionati da Antonio Di Pietro? Perche’ continuare a mortificare chi ha creduto in questo progetto politico e si e’ speso per costruire in tutti questi anni il partito Italia dei Valori e premiare solo ed esclusivamente i cosiddetti esponenti della societa’ civile? Quale peccato dobbiamo ancora scontare? Ci si ricorda di noi solo quando c’e’ da raccogliere per strada le firme per qualche referendum o organizzare convegni o promuovere iniziative”. ”E la cosa piu’ bizzarra e’ che si tenta, un po’ goffamente, di coprire l’intera operazione facendoci passare per vecchi burocrati di partito quando invece tutti sanno, e lo stesso Di Pietro naturalmente sa, che prima di aderire all’Italia dei Valori la gran parte di noi non era mai stata iscritta ad alcun altro movimento politico”. ”Mi sembra che sia mancata – dice l’esponente Idv – una certa dose di equilibrio. Candidare, come fa Veltroni, una dozzina di ‘outsider’ in un partito che puo’ contare su un complesso di centinaia di parlamentari e’ una cosa. Altro e’ candidare lo stesso numero, o un numero addirittura maggiore, di ‘non-politici’ in un partito piccolo come il nostro che portera’ in Parlamento appena qualche decina di eletti. ”Anche perche’ – conclude la Montanelli – se non ci fosse stato il ‘Porcellum’, il presidente Di Pietro avrebbe dovuto dare oggi ampie spiegazioni a chi, come noi componenti ’strutturali’ dell’Idv, ha intessuto nodo dopo nodo il legame con il territorio e ha mantenuto vivo il contatto con il corpo elettorale permettendo al partito di esistere. Con questa legge non vi e’ neppure tenuto”.(ANSA). 11-MAR-08 12:09

IDV. MONTANELLI CONTRO DI PIETRO: LE LISTE?

PANORAMA SCONSOLANTE ‘MA CHE C’AZZECCANO QUESTI CANDIDATI CON NOI?’

(DIRE) Roma, 11 mar. – “‘Ma che c’azzeccano’ con il nostro partito i candidati selezionati da Antonio Di Pietro?”. Wanda Montanelli, responsabile donne nell’Idv, contesta le liste messe a punto dal suo leader. “Piu’ passa il tempo- polemizza Montanelli- e piu’ mi domando quanto dovra’ ancora durare la battaglia all’interno dell’Italia dei Valori per aumentare i livelli di democraticita’ di questo partito”. La responsabile donne parla di panorama “sconsolante” e chiede: “Perche’ continuare a mortificare chi ha creduto in questo progetto politico e si e’ speso per costruire in tutti questi anni il partito Italia dei valori e premiare solo ed esclusivamente i cosiddetti esponenti della societa’ civile?”. A giudizio di Montanelli, nelle liste dipietriste manca “una certa dose di equilibrio. Candidare, come fa Veltroni, una dozzina di ‘outsider’ in un partito che puo’ contare su un complesso di centinaia di parlamentari e’ una cosa. Altro e’ candidare lo stesso numero, o un numero addirittura maggiore, di ‘non-politici’ in un partito piccolo come il nostro che portera’ in Parlamento appena qualche decina di eletti”.

(Dire) 12:49 11-03-08

ELEZIONI, MONTANELLI (IDV) CITA IN GIUDIZIO DI PIETRO: SU CANDIDATURE DONNE OSTINATO A ‘PERSEVERARE DIABOLICUM’

(PRIMA) ROMA – “L’on.le ministro Antonio Di Pietro finge di non sapere che all’interno dell’Italia dei Valori è aperta da anni una questione femminile ed è a tutt’oggi irrisolta”. A lanciare il proprio monito contro il presidente dell’Idv alla vigilia della presentazione delle candidature per il Parlamento è la responsabile nazionale del Dipartimento Politiche di Genere, e della Consulta Nazione Donne del partito, Wanda Montanelli. “Nonostante l’errore commesso dal Presidente alle Elezioni Politiche del 2006, quando mi vidi costretta a ricorrere a un prolungato sciopero della fame per far rilevare che l’unica candidata donna interna al partito collocata nelle liste in condizione di reale eleggibilità era la tesoriera Silvana Mura, mi pare si sia deciso di perseverare ‘diabolicum’ in questa dissennata politica di discriminazione o di premiazione dell’ultimo/a arrivato/a a scapito di tutte quelle donne che da anni lavorano indefessamente per costruire l’Italia dei Valori. E’, invece, proprio a tutte queste donne, ai loro talenti, al loro impegno e ai loro sacrifici, che si deve la crescita del partito e non certo a chi considera Idv come un taxi su cui salire all’ultimo momento per raggiungere uno scranno parlamentare. Tra l’altro – aggiunge la Montanelli – oggi sappiamo, purtroppo, che riguardo alle ultime elezioni i fatti mi diedero poi ragione. L’on.le Mura fu effettivamente, come da me facilmente profetizzato, l’unica deputata tra le 3 donne elette in Parlamento a provenire dal partito (su un totale, si badi bene, di 25 parlamentari), mentre le “cooptate” Gasparrini e Rame, entrambe non cresciute politicamente nell’Italia dei Valori, abbandonarono poi l’on.le Di Pietro al suo destino. Io capisco che il ricorso estemporaneo, a poche ore dalle urne, a quelle che l’on.le Di Pietro chiama “donne della società civile” possa tornar utile per non impegnare i finanziamenti che il partito riceve annualmente per la promozione della componente femminile, però, allora, che si abbia almeno la coerenza di non indicare quelle somme a bilancio, visto che né a me, come responsabile nazionale delle Consulta Femminile, né alle esponenti regionali del partito da me consultate, risulta che tali cifre siano mai state rese disponibili in questi anni per alcuna delle innumerevoli iniziative da noi proposte, a livello nazionale o locale. Ecco perché – conclude Montanelli – proprio in queste ore all’on.le Antonio Di Pietro, ministro della Repubblica e presidente del mio partito, viene notificato una citazione in giudizio che, facendo riferimento a centinaia di documenti depositati al Tribunale di Milano e chiamando in causa 174 testimoni, chiede ragione delle somme accantonate negli ultimi anni ai sensi della legge 157/99, e non destinate alla la promozione delle donne. Un atto particolarmente articolato, che non si limita a richiedere una ricostruzione, mediante CTU, dei bilanci partitici ma intende, tra le altre cose, dichiarare l’on.le Di Pietro inadempiente rispetto al perseguimento degli scopi e delle finalità proprie del partito indicati nello Statuto in merito alle Pari Opportunità e richiede un indennizzo per l’insieme di attività gravemente discriminatorie, ma vorrei dire persecutorie, poste in essere dal presidente Di Pietro nei miei personali confronti nel corso di tutti questi anni e lesive della mia stessa esistenza e dignità, anche in qualità di responsabile Donne Idv”. (PRIMA) Data: 26/02/08 19:29

IDV: MONTANELLI ‘DISCRIMINATA’

CITA IN GIUDIZIO… DI PIETRO = (AGI) – Roma, 26 feb. – “Proprio in queste ore, all’on.le Antonio Di Pietro, ministro della Repubblica e presidente del mio partito, viene notificata una citazione in giudizio che, facendo riferimento a centinaia di documenti depositati al Tribunale di Milano e chiamando in causa 174 testimoni, chiede ragione delle somme accantonate negli ultimi anni ai sensi della legge 157/99, e non destinate alla la promozione delle donne”. E’ la responsabile nazionale del Dipartimento Politiche di Genere, e della Consulta Nazione Donne di Italia dei Valori, Wanda Montanelli, ad annunciarlo. “Un atto particolarmente articolato – prosegue – che non si limita a richiedere una ricostruzione, mediante CTU, dei bilanci partitici ma intende, tra le altre cose, dichiarare l’on.le Di Pietro inadempiente rispetto al perseguimento degli scopi e delle finalita’ proprie del partito indicati nello Statuto in merito alle Pari Opportunita’ e richiede un indennizzo per l’insieme di attivita’ gravemente discriminatorie, ma vorrei dire persecutorie, poste in essere dal presidente Di Pietro nei miei personali confronti nel corso di tutti questi anni e lesive della mia stessa esistenza e dignita’, anche in qualita’ di responsabile Donne Idv”. (AGI) 261804 FEB 08

IDV: MONTANELLI ‘DISCRIMINATA’

CITA IN GIUDIZIO… DI PIETRO (2)= (AGI) – Roma, 26 feb. – “L’on.le ministro Antonio Di Pietro finge di non sapere che all’interno dell’Italia dei Valori e’ aperta da anni una questione femminile ed e’ a tutt’oggi irrisolta”, prosegue Wanda Montanelli. “Nonostante l’errore commesso dal presidente alle elezioni politiche del 2006, quando mi vidi costretta a ricorrere a un prolungato sciopero della fame per far rilevare che l’unica candidata donna interna al partito collocata nelle liste in condizione di reale eleggibilita’ era la tesoriera, Silvana Mura, mi pare si sia deciso di perseverare ‘diabolicum’ in questa dissennata politica di discriminazione o di premiazione dell’ultimo/a arrivato/a a scapito di tutte quelle donne che da anni lavorano indefessamente per costruire l’Italia dei Valori”. “E’, invece, proprio a tutte queste donne, ai loro talenti, al loro impegno e ai loro sacrifici, che si deve la crescita del partito e non certo a chi considera Idv come un taxi su cui salire all’ultimo momento per raggiungere uno scranno parlamentare. Tra l’altro – aggiunge – oggi sappiamo, purtroppo, che riguardo alle ultime elezioni i fatti mi diedero poi ragione. L’on.le Mura fu effettivamente, come da me facilmente profetizzato, l’unica deputata tra le 3 donne elette in Parlamento a provenire dal partito (su un totale, si badi bene, di 25 parlamentari), mentre le ‘cooptate’ Gasparrini e Rame, entrambe non cresciute politicamente nell’Italia dei Valori, abbandonarono poi l’on.le Di Pietro al suo destino”. “Io capisco che il ricorso estemporaneo, a poche ore dalle urne, a quelle che l’on.le Di Pietro chiama ‘donne della societa’ civile’ possa tornar utile per non impegnare i finanziamenti che il partito riceve annualmente per la promozione della componente femminile, pero’, allora, che si abbia almeno la coerenza di non indicare quelle somme a bilancio, visto che ne’ a me, come responsabile nazionale delle Consulta Femminile, ne’ alle esponenti regionali del partito da me consultate, risulta che tali cifre siano mai state rese disponibili in questi anni per alcuna delle innumerevoli iniziative da noi proposte, a livello nazionale o locale”. (AGI)

MONTANELLI CITA IN GIUDIZIO IL LEADER:

VIOLA LO STATUTO (DIRE) Roma, 26 feb. – Piu’ che stracci volano querele nell’Italia dei valori tra Wanda Montanelli, responsabile Donne del partito, e il suo leader Antonio Di Pietro. Che dovra’ comparire al tribunale di Milano – stando a quanto riferisce, in una nota, Montanelli annunciando di averlo citato in giudizio- per rispondere “delle somme accantonate negli ultimi anni ai sensi della legge 157/99 e non destinate alla promozione delle donne”. Montanelli, gia’ protagonista di uno sciopero della fame contro la penuria di candidature ‘rosa’ nel 2006, ritorna dunque alla carica contro Di Pietro, che “finge di non sapere- accusa- che all’interno dell’Idv e’ aperta da anni una questione femminile ed e’ a tutt’oggi irrisolta”. La responsabile del dipartimento Politiche di genere e’ netta: l’ex pm- denuncia Montanelli- persevera ‘diabolicamente’ la sua “dissennata politica di discriminazione o di premiazione dell’ultimo/a arrivato/a a scapito di tutte quelle donne che da anni lavorano indefessamente per costruire l’Italia dei valori”. Insomma, anziche’ premiare quelle donne che si sacrificano per la crescita del partito, Di Pietro punta su “chi considera Idv come un taxi su cui salire all’ultimo momento per raggiungere uno scranno parlamentare”.(SEGUE) IDV. RESPONSABILE DONNE CONTRO DI PIETRO (DIRE) Roma, 26 feb. – Montanelli ci vede malizia da parte del leader di Idv: “Io capisco che il ricorso estemporaneo, a poche ore dalle urne, a quelle che l’onorevole Di Pietro chiama ‘donne della societa’ civile’ possa tornar utile per non impegnare i finanziamenti che il partito riceve annualmente per la promozione della componente femminile”. E pero’, se cosi’ e’, “si abbia almeno la coerenza- dice Montanelli- di non indicare quelle somme a bilancio, visto che ne’ a me, come responsabile nazionale delle Consulta femminile, ne’ alle esponenti regionali del partito da me consultate risulta che tali cifre siano mai state rese disponibili in questi anni”. E di qui la decisione di citare Di Pietro in giudizio, di chiedergli conto dei bilanci puntando a farlo dichiarare “inadempiente rispetto al perseguimento degli scopi e delle finalita’ proprie del partito indicati nello Statuto in merito alle pari opportunita’”. Con tanto di indennizzo- sintetizza Montanelli- “per l’insieme di attivita’ gravemente discriminatorie, ma vorrei dire persecutorie, poste in essere dal presidente Di Pietro nei miei personali confronti”. 15:41 26-02-08

ELEZIONI: MONTANELLI (IDV), IMPACCIATA

REPLICA MURA SU CANDIDATURA DONNE =

Roma, 26 feb. – (Adnkronos) – ”L’impacciata replica di Silvana Mura non fa che rendere visibile a tutti una verita’ tanto triste quanto innegabile. E cioe’ che il presidente Di Pietro non ha altra parlamentare donna a cui far replicare ai miei giusti e garbati rilievi, diversa dall’on Mura che, guarda caso e’ anche la tesoriera del partito”. Lo dichiara Wanda Montanelli, responsabile nazionale del dipartimento Politiche di Genere dell’Italia dei Valori in riferimento alla questione delle candidature femminili in Idv e ai fondi in bilancio per la promozione della componente femminile.

”Quella della mancata promozione e candidatura delle donne -conclude Montanelli- e’ una pagina ingloriosa che una storica sostenitrice di Di Pietro come me sin dall’epoca di Mani Pulite e del cosiddetto ‘Popolo dei fax’ di sostegno all’ex pm, avrebbe sperato di non vedere mai “ (Adnkronos) 26-FEB-08 20:40

IDV: MONTANELLI A DI PIETRO, CANDIDIAMO 7 “MAGNIFICHE DONNE” COME CAPILISTA PER NUOVA STAGIONE POLITICA

(PRIMA) ROMA – Sette ‘magnifiche’ donne. Sette personalità femminili di alto profilo attinte al bacino interno dell’Italia dei Valori, dal Trentino alla Sicilia, da candidare in condizione di concreta eleggibilità in altrettante circoscrizioni elettorali. E’ la proposta che la responsabile nazionale del Dipartimento Politiche di Genere dell’Idv, Wanda Montanelli, ha fatto all’Esecutivo del partito e al suo presidente Antonio Di Pietro in prospettiva della definizione delle liste elettorali. “Abbiamo la fortuna – ha spiegato Montanelli – di avere un partito ricco. Ricco di talenti femminili, di persone capaci, di donne meritevoli e impegnate che se elette in Parlamento possono contribuire davvero a cambiare in meglio questo Paese, a inaugurare quella nuova stagione politica che ha in mente Walter Veltroni e a cui crede il nostro presidente Di Pietro”. “Mi sembra che un po’ tutti gli analisti politici – aggiunge l’esponente dipietrista – prevedano per il nostro partito un considerevole numero di rappresentanti nel prossimo Parlamento. Ecco, io dico: apriamo alla società civile, apriamo ai giovani e a chi pur non avendo contribuito in questi anni a costruire l’Italia dei Valori, crede nei nostri stessi ideali e merita la nostra attenzione. Ma non dimentichiamo, nello stesso tempo, di prevedere e stabilire, che almeno 7-8 unità di eletti siano scelti, legittimamente, tra le donne capaci, talentuose, naturalmente rispondenti alla disciplina di partito perché più affini alla storia personale di Antonio Di Pietro e al percorso dell’Italia dei Valori, positive e propositive, leali, fattive, determinate. Sintetizzando in una parola potrei dire ‘magnifiche’, per personalità e capacità, da scegliere insieme per il bene dell’Italia dei Valori anche sulla base delle cose fatte sul territorio e nella loro esperienza politica. Credo che, anche nell’ottica della prossima confluenza in un unico gruppo parlamentare con il PD, irrobustire l’anima del partito con l’innesto dell’energia vitale delle migliori donne dell’Italia dei Valori, gratificare e dare la possibilità di operare a chi in questi anni si è dimostrato più meritevole, voglia dire dotare il partito stesso di una marcia in più, renderlo a tutti gli effetti rispondente alle nuove esigenze programmatiche e meglio attrezzato per il conseguimento degli obiettivi che ci siamo prefissi.

Data: 18/02/08 10:48

SETTE MAGNIFICHE DONNE DAL TRENTINO ALLA SICILIA

(GrNet.it) – Sette ‘magnifiche’ donne. Sette personalità femminili di alto profilo attinte al bacino interno dell’Italia dei Valori, dal Trentino alla Sicilia, da candidare in condizione di concreta eleggibilità in altrettante circoscrizioni elettorali. E’ la proposta che la responsabile nazionale del Dipartimento Politiche di Genere dell’Idv, Wanda Montanelli, ha fatto all’Esecutivo del partito e al suo presidente Antonio Di Pietro in prospettiva della definizione delle liste elettorali. “Abbiamo la fortuna – ha spiegato Montanelli – di avere un partito ricco. Ricco di talenti femminili, di persone capaci, di donne meritevoli e impegnate che se elette in Parlamento possono contribuire davvero a cambiare in meglio questo Paese, a inaugurare quella nuova stagione politica che ha in mente Walter Veltroni e a cui crede il nostro presidente Di Pietro”. “Mi sembra che un po’ tutti gli analisti politici – aggiunge l’esponente dipietrista – prevedano per il nostro partito un considerevole numero di rappresentanti nel prossimo Parlamento. Ecco, io dico: apriamo alla società civile, apriamo ai giovani e a chi pur non avendo contribuito in questi anni a costruire l’Italia dei Valori, crede nei nostri stessi ideali e merita la nostra attenzione. Ma non dimentichiamo, nello stesso tempo, di prevedere e stabilire, che almeno 7-8 unità di eletti siano scelti, legittimamente, tra le donne capaci, talentuose, naturalmente rispondenti alla disciplina di partito perché più affini alla storia personale di Antonio Di Pietro e al percorso dell’Italia dei Valori, positive e propositive, leali, fattive, determinate. Sintetizzando in una parola potrei dire ‘magnifiche’, per personalità e capacità, da scegliere insieme per il bene dell’Italia dei Valori anche sulla base delle cose fatte sul territorio e nella loro esperienza politica. Credo che, anche nell’ottica della prossima confluenza in un unico gruppo parlamentare con il PD, irrobustire l’anima del partito con l’innesto dell’energia vitale delle migliori donne dell’Italia dei Valori, gratificare e dare la possibilità di operare a chi in questi anni si è dimostrato più meritevole, voglia dire dotare il partito stesso di una marcia in più, renderlo a tutti gli effetti rispondente alle nuove esigenze programmatiche e meglio attrezzato per il conseguimento degli obiettivi che ci siamo prefissi.

Lettera Ufficiale di richiesta :

http://www.consultadonneidv.antoniodipietro.it/CdD/comunicati/2008/perco.htm