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Youth4Climate: LA PROPOSTA DEI GIOVANI PER L’AMBIENTE

 

Comincia il 17 ottobre  l’evento “Youth4Climate: Sparking Solutions 2023”, che dal 17 al 19 ottobre riunirà a Roma centotrenta giovani under 30 provenienti da sessantatré Paesi, a confronto sull’azione per il Clima.
Youth4Climate è l’iniziativa globale, gestita dal Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica con il Centro del Programma delle Nazioni Unite per lo Sviluppo (UNDP) di Roma, lanciata alla preCop26 nel 2021 e consolidata nel tempo fino a diventare un evento permanente per i giovani impegnati nella causa ambientale. Con Youth4Climate si vuole promuovere, in vista della Cop28 di Dubai, un dialogo attivo tra giovani e attori internazionali, che parte da proposte concrete lanciate dagli under 30: dai 1143 progetti presentati a New York lo scorso settembre, si arriverà a Roma a selezionarne i migliori quaranta.

L’evento si articola in tre giorni di lavori: i primi due a Palazzo Rospigliosi, l’ultimo nella Casina di Macchia Madama, aperto alla stampa.

L’apertura della giornata di domani è affidata all’Inviato speciale italiano per il Clima Francesco Corvaro e al Coordinatore del Centro UNDP di Roma Agostino Inguscio. Seguiranno quattro panel di confronto tra i giovani sui temi della sostenibilità urbana, energia, alimentazione e agricoltura, educazione.

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IN AMAZZONIA UN’ALLEANZA CONTRO LA DEFORESTAZIONE: DICHIARAZIONE CONGIUNTA DI 8 PAESI AL SUMMIT DI BELEN

I Paesi sudamericani dell’Amazzonia hanno annunciato la creazione di un’alleanza per combattere la deforestazione, in una dichiarazione congiunta diffusa in occasione del vertice che si tiene nella città brasiliana di Belem.

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«AI ACT»: L’INTELLIGENZA ARTIFICIALE DOVRA’ ESISTERE A FAVORE DELL’UMANITÀ, NON CONTRO DI ESSA

AI Act: cosa prevede il Regolamento Europeo sull’Intelligenza Artificiale

Il 2023 sarà l’anno del regolamento europeo sull’intelligenza artificiale. Elemento chiave della politica dell’UE è la promozione, lo sviluppo e l’adozione, in tutto il mercato unico, di un’IA sicura e lecita che rispetti i diritti fondamentali. In caso di violazioni, le autorità preposte potranno comminare sanzioni fino a 30mln di euro o 6% del fatturato mondiale annuo (per le PMI, comprese le start-up, tali sanzioni arrivano al 3 % del loro fatturato mondiale).  L’«Ai Act» è stato approvato da parte delle commissioni Giustizia e Mercato interno, con 58 voti a favore, 36 contrari e 10 astenuti. Lo scopo della normativa è quello  di garantire uno sviluppo etico dell’Intelligenza Artificiale tra gli Stati Membri. Ciò avverrà attraverso nuove regole di trasparenza e di gestione del rischio.

Cosa sarà vietato:

– il riconoscimento facciale in luoghi pubblici;

– i sistemi che vanno ad influenzare gli elettori nelle campagne politiche;

– i sistemi che possano procurare danni alla salute, alla sicurezza, ai diritti fondamentali o all’ambiente delle persone;

– le tecniche subliminali o manipolative o che vengono usati per attribuire un punteggio sociale di classificazione gli individui in base al loro stato socio-economico e al loro comportamento.

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UTO UGHI: “I MANESKIN SONO UN INSULTO ALLA CULTURA E ALL’ARTE”



“A parla’ chiaro se va…”
Così diceva un mio amico. Vedo però che fino ad ora emerge solo lui, il grande Uto Ughi, tra i plausi “per inerzia” e il galleggiare di prodotti scadenti giunti al successo fluttuando nell’insipienza, la grossolanità, l’assenza completa di cultura musicale. Il grigiore creativo non può essere compensato da urla, abiti pseudo-trasgressivi, tantomeno può acquisire valore il “chiasso” benché ripetuto, sponsorizzato, spalmato dappertutto. Il chiasso resta chiasso, il testo becero rimane ai livelli bassi dei contenuti espressivi, e se pure si voglia esaminare il prodotto in senso antropologico, il prodotto così costruito risulta completamente falso, perché non basta vestirsi male per essere autenticamente trasgressivi, come non basta un anello al naso per fare un aborigeno.

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GIOVANNA CHIRRI, PAPA BENEDETTO XVI E LA PREZIOSA REGOLA ANSA CHE LE ASSICURO’ LO SCOOP MONDIALE

Giovanna Chirri è la giornalista dell’ANSA diventata famosa in tutto il mondo anni fa per uno scoop clamoroso: fu l’unica a comprendere il messaggio in latino delle dimissioni di Papa Benedetto XVI “nascosto” all’interno di una comune cerimonia di concistoro. All’epoca venne intervistata da svariate testate internazionali, compresa la CNN. Ebbe in effetti un doppio merito: innanzitutto quello di conoscere molto bene il latino (ma ai vaticanisti dell’ANSA è richiesto, non si transige) e poi di essersi trattenuta sino alla fine della cerimonia, insieme a pochissimi altri. Rimasero con lei una troupe portoghese e tre o quattro giornalisti sparsi. Tutti gli altri reporter avevano già lasciato il Vaticano. Del resto, ebbe modo di raccontare la Chirri privatamente (in questa intervista a Repubblica non ne parla), non fece altro che rispettare la vecchia “regola del pomodoro” della scuola di cronisti di un tempo.

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