L’uso del corpo di una donna quale contenitore usa e getta, l’affitto dell’utero, l’assenza assoluta di rispetto umano e civile sono elementi costitutivi dell’egoismo individuale che fa prosperare il mercato dei bambini. Questa indecente compravendita dev’essere abolita universalmente. Condivido le pubblicazioni che seguono ed auspico una presa di coscienza delle istituzioni preposte a occuparsi del grave problema, a livello nazionale ed internazionale, per porre fine a questo scempio:
La maternità surrogata è una pratica in sé disumana nel senso preciso che distrugge un elemento costitutivo della nostra comune umanità
La vicenda orribile dei neonati a Kiev, parcheggiati in una stanza d’albergo, privati delle cure e dell’amore materni e senza nessuna protezione giuridica, ha sollevato il velo, per la grande opinione pubblica, sulla realtà della pratica dell’utero in affitto. Dinanzi alla crudezza di quelle immagini e di quelle parole pronunziate da impiegate di un’azienda che “produce” bambini non è più possibile imbastire la narrazione che per anni è stata diffusa dalle pagine di giornali, dai talk show televisivi, dalle riviste patinate per collocare la gestazione per altri (così viene chiamata per ripulirla dal marchio della pratica commerciale) sotto i capitoli della generosità e della libertà.