PAR CONDICIO di chi?

Dove sono i candidati per le europee? I partiti piccoli e le donne desaparecidos chi li nasconde? Da Wikipedia: “Con l’espressione latina par condicio si intendono quei criteri adottati dalle emittenti televisive nel garantire un’appropriata visibilità a tutti i principali partiti e/o movimenti politici. La par condicio è un derivato del principio statunitense dell’ equal time (o Fairness Doctrine), e si può considerare un’estensione del principio del pluralismo interno, che si traduce anche nell’apertura alle diverse tendenze politiche (art. 1 l. 103/1975)” * La legge sulla par condicio prevede che gli spazi televisivi siano ripartiti in parti uguali tra tutti i movimenti che si presentano alle elezioni. L’ho letta con attenzione. Non trovo la dicitura: “escluse le donne”, oppure “esclusi i partiti piccoli”. Non c’è scritto nemmeno: “escluso Marco Pannella”. Eppure il leader storico dei radicali deve fare lo sciopero di fame e sete per ottenere il diritto di esistere mediaticamente. Non solo il Marco nazionale subisce l’ostracismo. “Sinistra e Libertà” si è rivolta con un’istanza al garante per la comunicazione (http://www.onerpo.it/tutte-le-notizie/127-europee-ricorso-contro-cancellazione mediatica.html ) sottoscritta da Nichi Vendola, Claudio Fava, Pia Locatelli, Grazia Francescato, Riccardo Nencini e Umberto Guidoni, per denunciare un’operazione di cancellazione mediatica dell’alleanza elettorale per le prossime elezioni europee sia da parte della Rai che dalle emittenti private”. Sconcerta l’assenza delle donne. Le dedesaparecidos tra desaparecidos. Dove sono? Ditemi dove e quando le avete viste perché a me non è riuscito. La cosa che di più scombussola è che tutto appare normale e nessuno si fa domande. Tutto normale forse inevitabile, come l’effetto serra, le guerre che affamano e terrorizzano interi popoli, le rate di mutuo che non calano nonostante l’abbassamento dei tassi, i conflitti d’interesse, il lavoro dei minori. Tutto accettato. Normale. C’era una volta la capacità di ribellarsi ai torti. Marco Pannella ha iniziato lo sciopero della fame e della sete dopo aver scritto al Presidente della Repubblica testualmente: “…da ora al momento del voto, il programma che dovrebbe garantire in condizioni di “par condicio” le Tribune e i servizi elettorali, è invece architettato in modo tale da assicurare il predominio assoluto di talk-show e telegiornali: vero e proprio monopolio politico incontrollabile e incontrollato di Raiset e del regime partitocratico dominante […] (http://www.radicali.it/view.php?id=141975). I radicali temono che per la prima volta dopo trent’anni la loro voce in Europa possa essere spenta. Un sondaggio fatto il 13 maggio, rivela che spontaneamente solo il 3% degli elettori è a conoscenza della presenza della Lista Bonino-Pannella alle prossime elezioni. Il 97 % quindi non lo sa. Le lagnanze sono anche di altri partiti. Una nota stampa della Lista Comunista scrive alla commissione di Vigilanza e l`Autorità per le garanzie nelle comunicazioni affinché intervengano data la cancellazione dalle trasmissioni televisive e dall`informazione Rai. Ma dovunque si va a cercare da destra a manca, si riscontra c’e lo sbarramento al 4% non è bastato a chi è contro la competizione democratica, ci si aggiunge l’espulsione mediatica. Tutto questo non va bene. Male l’assenza dei partiti, peggio ancora quella delle donne che spariscono del tutto. Esistevano una volta i diritti delle minoranze ed un’altra volta il predominio delle maggioranze. Le donne sono maggioranza o minoranza? Mi pare che le buggerano sia di qua che di là dello steccato. Sarebbero “maggioranza” secondo l’Istat e su circa 56.305.568, di abitanti le donne sono oltre il 51,6 % contro 48,4 uomini. Ma quanto maggioranza non contano un picchio. Attraggono la politica solo come elettrici, quindi bacino in cui attingere i voti come il placton del mare che deve nutrire i pescicani. L’attuale campagna elettorale è scandalosa per come si calpestano i diritti degli elettori di individuare i candidati. Noi addetti ai lavori facciamo fatica a capire, apprendere i nomi, i programmi, i curricula dei competitori. Quelli che si recheranno alle urne, nonostante l’astensionismo, voteranno sapendo di poter scegliere tra zuppa e pan bagnato. Il resto è buio. Che mondo è questo dove mangia solo chi ha già la pancia piena? C’è chi si abbuffa di spot .Veri spot in talk show, pupi e ballerine in qualsiasi telegiornale dove appaiono sempre le stesse facce uguali e le medesime promesse a cui non crediamo più. Wanda Montanelli

* http://it.wikipedia.org/wiki/Par_condicio

SDOGANARE LE DONNE TOCCA ALLE DONNE

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Né scienziate, né veline, né presidenti.

Solo casuali strumenti

Donne. Mai come in periodo di elezioni l’argomento viene alla ribalta. Il workshop di ‘Farefuturo’ su Donne e Politica è stata un’occasione di dibattito aperto a contributi vari. Culturali, sociali, istituzionali. Ognuno dalla propria esperienza. A partire dalla dichiarazione del presidente della Camera Fini che esternava disappunto in merito alle candidature delle veline pur senza condividere alcuni eccessi del dibattito. Da lì Veronica Lario con la frase «L’uso delle donne per le Europee? Ciarpame senza pudore. Voglio che sia chiaro che io e i miei figli siamo vittime e non complici”. Questa la dichiarazione. L’approfondimento è migliore. La Premier Dame d’Italia ha aggiunto: “… è la sfrontatezza e la mancanza di ritegno del potere che offende la credibilità di tutte e questo va contro le donne in genere e soprattutto contro quelle che sono state sempre in prima linea e che ancora lo sono a tutela dei loro diritti”. Che strano mondo. Mike Bongiorno, intervistato da Fabio Fazio su Raitre domenica sera, ha detto di essere addolorato perché il suo rapporto con Mediaset è terminato senza alcun preavviso, né una lettera o telefonata di congedo. Il decano dei presentatori ha ripetuto che è rimasto male per questa indifferenza. Ha chiesto alla stregua di chi chiede un regalo che Berlusconi si ricordi di chiamarlo, così come faceva una volta telefonandogli ogni settimana. Ho qui ancora in un ripiano in una cameretta a casa mia Pasqualino Settepose, il fotografo mascotte che mi richiama alla mente che più di venti anni fa fu il coraggio di Mike a dare impulso alla tv di Berlusconi. Era il giugno del 1982. Ricordo l’ultima puntata di Flash su Raiuno e un poco noto Silvio Berlusconi seduto in platea presso gli studi Rai dove si svolgevano le finalissime del quiz. Mike nel salutarci disse che non avrebbe rinnovato il contratto con la Rai per iniziare ad occuparsi della nuova televisione. Quella sera durante la cena conviviale con gli autori del programma e i concorrenti finalisti, molti si dissero convinti che Mike Bongiorno si stava dando la “zappa sui piedi” (veramente usarono una terminologia più greve). Nessuno di loro avrebbe lasciato Mamma Rai per una tv locale. Ma la fortuna di Re Mida ha fatto partire un impero televisivo. Son tutti più ricchi oggi. Quindi il cambio è convenuto anche a Mike Bongiorno, però mi chiedo se oltre ai soldi abbiano un senso i rapporti umani. Strano mondo.Veronica Lario chiederà il divorzio. Il “mi dispiace..”, riferito all’ esternazione della moglie contro le candidature delle veline, mi è sembrata la nota di sincerità tra tante parole espresse da Berlusconi. Lascerei a parte le veline, casuali strumenti che non hanno responsabilità per le colpe di quel potere che “offende la credibilità (e aggiungerei credulità) delle donne”. Nel 2005 raccogliemmo 10.000 firme con Tina Lagostena Bassi, la Consulta delle donne che coordinavo, alcune associazioni e le Parlamentari di Camera e Senato. Era l’appello per la “Democrazia incompiuta” scritto dall’On. Lagostena Bassi contro della legge elettorale varata in quei giorni. L’istanza da presentare al Presidente della Repubblica Carlo Azeglio Ciampi si riempì di sottoscrizioni in breve tempo. Poi lo stesso invito a firmare fu rivolto alle moglie di tutti i segretari politici. Non ero d’accordo allora e il coinvolgimento delle mogli mi appariva un’ingerenza nella vita privata, una modalità poco politica e scarsamente percorribile. Oggi rivedo le mie posizioni. L’impulso alle lotte femminile va accettato da qualsiasi parte arrivi. Se si riescono a sdoganare le donne ben venga la modalità insolita e fuori canone. L’inefficienza dei percorsi politici e istituzionali conduce a prendere i frutti da quell’altrove a cui non si era mai pensato. Mi pare invero non positiva la polemica per le veline. Noi siamo in ogni caso soccombenti. Chi è dentro è dentro, chi è fuori è fuori dai confini del potere. Vogliamo prendercela con qualche ragazza ventenne che si illude che possa facilmente entrare in Parlamento per il solo fatto che è “candidata?”. Vero è che personcine pulite e profumate al posto di politici maleodoranti e brutti porterebbero una nota soave in parlamento, ma non si può nemmeno far credere che basti essere graziose e pulite per vincere l’ingresso in Parlamento. I fautori della meritocrazia lanciano messaggi contraddittori e soprattutto falsi. Anche perché la verità di una legge elettorale che prevede un trenta per cento di candidate donne non è detta da nessuno. Non ci sono regali, trattasi di altruismo peloso e il cadeau dato a questa o all’altra è una bufala. E’ un obbligo candidarle. Poi decidono le preferenze degli elettori. La finzione di liste scritte da uomini che fanno un uso spregiudicato delle illusioni di povere ragazze non è un bel gesto. Le aspiranti concorrenti non sanno che il posto offerto loro è fasullo, laureate o no, belle o no. Nella maggior parte dei casi saranno altri gli eletti. La vita è un contrappasso. Dante lo prevedeva all’inferno, ma la vita è un contrappasso già prima di trapassare. Vorrei che chi ha il potere oggi immaginasse il mondo da qui a qualche lustro. I semi gettati adesso daranno frutti buoni o cattivi anche per loro. Vorrei che chi ha il potere oggi cercasse di capire che difficoltà troveranno i loro figli e nipoti in un mondo mal concepito e scorretto. Che società avranno sviluppato? Riescono ad immaginare che le loro figliolanze potrebbero non essere in condizioni di trovarsi in cima alla casta? Nel tempo muteranno sia il concetto, sia i contenuti di casta e i rapporti potrebbero essere rovesciati. Riescono lontanamente a immaginare un/una loro nipote in un mondo in cui si sono cambiate le regole trovarsi perdente perché le norme di partenza non sono rispettate? Ammettiamo per un attimo che solo chi fa una gara di sopravvivenza alle frustrazioni possa accedere ad una casta speciale che governa sugli altri, i deboli e mollicci. Una volta si mandavano i figli dei ricchi imprenditori a far pratica di mozzo sulle navi, e solcavano per mesi gli oceani in lunghe gavette che li rinforzavano nel carattere e nelle abilità di stare al mondo con plurime categorie di esseri umani. Che fine farebbero i discendenti dell’attuale classe dirigente abituata ad ottenere tutto con lo schiocco di due dita? E se la casta dei privilegiati fosse composta da chi possiede una particolare conoscenza scientifica, una speciale medicina, o la formula per decodificare messaggi tra menti elevate? Se per far parte di futuri governi ci si dovesse sottoporre a prove di resistenza, tolleranza, forza mentale, capacità di interpretare codici ed espressioni matematiche, che cosa potrebbero dare in cambio nel “do ut des” a cui sono avvezzi? Il gioco del Parlamentare che fa un favore al Banchiere per assicurarsi l’ingresso del figliolo in un consiglio d’amministrazione e viceversa il favore incrociato per far eleggere in Parlamento il di lui nipotino, potrebbe non funzionare. Questi due potrebbero essere sprovvisti di parole d’ordine, di conoscenze di formule, o essere incapaci di superare una verifica di resistenza fisica. Una prova ideale a cui mi piacerebbe sottoporli è quella dell’antimaschilismo. Un test facile che le donne al governo dovrebbero poter fare a chi intende candidarsi alla vita pubblica. Un’altra è quella della prova di saggezza a donne e uomini per sapere se sono giovani o vecchi a prescindere dalla loro età. La selezione dovrebbe svolgersi tra chi pur avendo settant’anni è giovane dentro perché ha un cuore entusiasta, disinteressato, vibrante di progetti e di vita per gli altri e per sé. Sarebbero naturalmente subito scartati coloro i quali per sembrare giovani vampirizzano il potere, la linfa di giovani sprovvedute, l’energia sociale. La rappresentazione di sé assolutamente priva di saggezza, altruismo e misura ci indurrebbe a scartare gli illusi dell’eterna giovinezza che secondo loro si compra come la frutta al mercato. No questi soggetti passerebbero all’obbligatoria revisione dell’attitudine ad essere uomini e donne anziché soggetti dall’io ipertrofico destinati a restare soli. Wanda Montanelli

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