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IL MONITO PER QUEI GIORNALISTI CHE CON CINISMO USANO I NO-VAX

 

Questa volta Selvaggia Lucarelli ha ragione. Non si può far finta di niente in questa messe di pubblicità gratuita che i mass media regalano ai no-vax, ai complottisti da quattro soldi, a disadattati senza costrutto che afferrano l’occasione di essere intervistati da conduttori radio, presentatori tv; cinici responsabili di talk show a cui interessano esclusivamente gli incassi in termini di audience, e quindi pubblicità, compensi economici, rilevanza mediatica personale. E’ vero abbiamo tutti famiglia, ma c’è un limite a questo turbinio di false notizie, appelli alla Costituzione da chi non l’ha mai letta, parole senza capo né coda sulla libertà, sulla presunta schiavizzazione dei cittadini, sui complotti che costoro si sognano nei loro deliri notturni, per poi accedere – la mattina dopo – ad uno smartphone o una piccola videocamera e riprendersi sentendosi il premio Nobel di turno, postando in rete, sui social, le loro panzane indigeste. E come aveva ragione Umberto Eco nella sua descrizione di quei balordi che un tempo dicevano le loro scempiaggini in osteria, dove per lo più venivano zittiti con male parole. Invece cosa accade in tanti troppi programmi di intrattenimento terra-terra? Questi personaggi non soltanto sono invitati quotidianamente, ma sono vezzeggiati in modo tale che gli si permette di dire scemenze in confronto diretto con virologi, scienziati, professori e costituzionalisti. Tutto questo è imperdonabile, e lo è ancora di più per una radio – peraltro eccellente in molti programmi –  come radio24, che dovrebbe basare la programmazione sulla serietà, quella serietà che contraddistingue anche i programmi comici o umoristici. Tra i tanti da citare,Totò, Govi, Eduardo possono insegnarci tale serietà che ha uno scopo preciso, quello di divertire, arricchire, informare lo spettatore, non certo quello di incentivare questa sorta di bullismo espositivo-mediatico, gonfiato dal vuoto di informazioni, che causa sciaguratamente, insieme ai guadagni, troppi morti. Morti veri.

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L’INDEGNO ATTACCO SUI SOCIAL ALL’INFERMIERA CLAUDIA – PRIMA VACCINATA IN ITALIA – DA PARTE DI UN NUGOLO DI DISADATTATI

 

Quest’infermiera è serva dei poteri forti? Meno male che ci sono loro, i negazionisti (ma guai a chiamarli così, non vogliono) che ci svelano gli imbrogli e ci rivelano le verità che a noi ottusi bendati sfuggono. Qualche giorno fa ho visto un servizio a La7 sulla manifestazione che hanno fatto davanti alla Bocca della Verità: striscioni, cori, uno che parlava dal palco dicendo che nei vaccini ci mettono l’acqua di fogna per farci ammalare; una signora che gridava: “RE-SI-STEN-ZA, RE-SI-STEN-ZA”. Eh… quanti danni provoca la chiusura delle osterie intese alla Umberto Eco, dove gli imbecilli venivano zittiti davanti al fiasco di barbera.

Vorrei avere una bella macchina del tempo per caricarci sopra tutti costoro, portarli indietro di un secolo per fargli vedere da vicino la poliomielite, il vaiolo, la meningite, il morbillo, la difterite, la pertosse etc. Ma soprattutto per fargli vedere cosa è stata la Resistenza. Un po’ diversa da quella che stanno facendo loro. Tra l’altro, mi sbaglierò, ma io ho un sospetto: immagino che questi tizi, messi alla prova, non siano veri rivoluzionari. Non sono i Pertini, per capirci. Sono più simili, come biotipi, a quelli che insutavano Craxi DOPO che è caduto. Ma fino al giorno prima lo sostenevano e incensavano.

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BISOGNA CHE QUALCUNO LO DICA AGLI IMBECILLI CHE SONO IMBECILLI


E’ da troppo tempo che legioni di imbecilli hanno tanto credito sui social media. Per carità siamo in democrazia e se gli idioti, come diceva Umberto Eco, hanno in rete la stessa dignità di un premio Nobel, può andare bene. Lasciamoli cincischiare, parlare, dire, fare. E’ la famosa Simmetria della comunicazione  che ha i suoi risvolti prevedibili e auspicabili se utili. Ma quando ‘sti legionari dalla parola assurta a veicolo della scemenza portano discapito al prossimo è bene che si lasci da parte il politically correct e che qualcuno prenda il coraggio a due mani per dire agli imbecilli che sono imbecilli.

Il dramma di Internet, per dirla ancora come Eco, è che ha promosso lo scemo del villaggio a portatore di verità. Va bene , va bene che cosa ci interessa se un manipolo di bizzarri personaggi si autoconvincono che la terra è piatta. Distesa come un disco a 33 giri che termina sul bordo e confina con il baratro. Che ci importa dei terrappiatisti che poi alla fine ci strappano qualche risata e possono diventare argomento di arguti monologhi come quello di Jack Folla.
Va bene, va bene, tutto quanto fa spettacolo. Abbiamo parecchio bisogno di ridere tutti quanti. Ma finché si scherza tollerando che negazionisti, complottisti, alieni nostalgici di Marte, dicano la loro in pubblico o in privato, tutto si accetta. Quando però lo scherzo diventa troppo pesante per poterlo sopportare, allora occorre dire ai deficienti che devono smetterla. Anche se non proprio zittirli come con l’ubriaco nell’osteria del paese, occorre usare parole efficaci per far rinsavire chi danneggia la collettività. Abbiamo bisogno di ridere, dicevo, ma vorremmo anche non dover continuare a piangere i morti. Quelli sì delle lunghe file dei camion militari che portavano le salme, e quelli che soccorsi dall’autombulanza sono poi spariti alla vista, l’affetto, la cura dei propri cari; o quelli che ricoverati nelle case per anziani sono rimasti intrappolati in uno scadenzario di morte certa per contagio, letto dopo letto, reparto dopo reparto, e ancora gli altri… i medici, gli infermieri, i farmacisti che il virus non ha risparmiato mentre compivano il loro lavoro di cura e abnegazione verso gli ammalasti di covid19.

C’è troppa gente che ha straparlato da quando il virus cinese è piombato nelle nostre vite. Sì questa definizione “virus cinese” – fino a prova contraria – è una delle poche cose esatte che mi pare di sentire dalla bocca di Trump. Per il resto anche lui dovrebbe smetterla di dire fanfaronate senza passarsi una mano sulla coscienza e domandarsi quanti sono i defunti, tra gli oltre 200mila che si contano negli States, che devono la loro dipartita al suo comportamento menefreghista e alle sue chiacchiere negazioniste. Negare un problema è un contributo a moltiplicarlo. Il virus ringrazia. Lui, il covid19, è molto grato a chi gli permette di restare nel buio del negazionismo. Nun ce ‘nne covìdd  dicono i due infermier scafandrati per protestare contro chi va in giro a fare l’untore. Sì “untore” e usiamola questa parola! Chi va in giro senza rispetto per il prossimo può essere considerato alla stregua di untore se è consapevole che potrebbe essere infetto. E i troppi cialtroni, pseudo esperti, che in cerca di visibilità sono pronti a giurare che tutta la vicenda del covid19 è una sceneggiatura, un film messo in piedi per scopi di lucro, vanno resi consapevoli della loro stupidità.

C’è un limite a questi continui insulti all’intelligenza?

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