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DICONO CHE LA RAGGI SIA RIMASTA SOLA MA INVECE UN ALLEATO CE L’HA

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Dicono che la Raggi sia rimasta sola, lasciata da tutti i poteri forti di questa città. Ma almeno un alleato secondo me ce l’ha: mi pare evidente che Bergoglio abbia una simpatia per lei, ogni volta che la vede si avvicina a salutarla. Diversamente da quanto faceva con il sindaco Marino che in queste occasioni pubbliche veniva sistematicamente ignorato. Salvo ritrovarselo in prima fila a Philadelphia, non-invitato, al simposio sulla famiglia (l’episodio scatenò tra l’altro l’ira del Papa che volle precisare: “el Sindaco Marino non è stato invitato da me, chiaro?“).

Era il periodo in cui Marino, era messo all’angolo da Renzi e Francesco se lo ritrovava sempre attorno. Del resto il Papa, come spifferò Roberto D’Agostino, aveva concesso a Marino “in un impeto di disumana generosità cristiana” nientemeno che il numero privatissimo del suo cellulare. Quello – per intenderci – che hanno solo i big della terra come Putin e Obama. E da quel momento la voce querula del Sindaco-chirurgo iniziò a bersagliare il Santo Padre “ogni giorno che Dio mandava in terra, a qualunque ora del giorno e della notte”. Al punto da costringere Bergoglio a chiedere al Segretario di Stato Parolin di fargli cambiare numero. Parolin gli spiegò che non si poteva perché quel numero era stato comunicato a tutti i capi di Stato.

Con la Sindaca è altra storia…

 C’è  un chiaro segnale di pulizia morale nell’operato della Sindaca, inclusi

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ASSALTO EUROPA

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“Moribonda ma non sa di esserlo, entra nella nostra vita
e vuole plasmarla nei più piccoli particolari. Agonizzante
e autoritaria come tutti i regimi. Vecchia e dispotica,
mentre potrebbe essere giovane e attraente”

 

L’assalto alla diligenza 
Il 25 maggio, ormai è un dato certo, si eleggerà il Parlamento europeo più antieuropeo della storia. Sono Grillo, Wilders, Le Pen, e Farage gli oppositori che vanno all’assalto della diligenza, e quando lo si fa il motivo dell’ attacco è quasi sempre inerente al bottino, che chiuso in un forziere o in robuste bisacce di pelle, fa gola ai ribelli. In questo caso parrebbe invece che si intenda intervenire sulla gestione del “tesoro”, che non debba essere più considerato di proprietà esclusiva dei padroni della diligenza ma di chi quel forziere, moneta dopo moneta, lo ha riempito. C’è fermento, eccitazione e contestazione dovunque, in Italia come fuori da essa. Bisogna distinguere però tra tanti gruppi di dissidenti, poiché ognuno è mosso da un motivo, un obiettivo, un’ideologia, o un’idea di mondo civile che spesso è contrapposta o incompatibile con i programmi di uno o più gruppi.

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