MonsantoAddio

La potente multinazionale se ne va tra il tripudio degli ecologisti.
Una serie di decisi “no” agli ogm da parte della società civile, con istituzioni, tv, stampa e associazioni ambientaliste ha determinato questa fuga dall’Italia di cui andare fieri

A chi dire bravo per il risultato agostano che fa uscire gli organismi geneticamente modificati dai nostri confini? Come sempre quando il risultato è certo e di grande rilevanza non è a un solo soggetto che se ne può attribuire il merito. Siamo stati bravissimi noi italiani di diversa estrazione, cultura, idealità politica, funzione, a portare a compimento il risultato; perché se di Dna si tratta, è quello insito nelle nostre cellule che ci spinge a rifiutare quell’insulto alla natura che è il sistema Ogm.
A partire dalla clausola di salvaguardia direttiva 2001/18/CE  e dal successivo decreto presidenziale 8 luglio 2003, n. 224, seguito dal decreto interministeriale del luglio 2013 , la storia di questa vittoria è lunga, complessa e combattuta. La Regione Friuli Venezia Giulia ha avuto il ruolo di apripista nel bene e nel male. Ma dopo che il signor Fidenato, con una buona dose di arroganza, ha coltivato il mais Ogm 810, e poi lo ha di nuovo seminato, nonostante le sentenze contrarie del Tar Lazio il 24. 04. 2014 e del Consiglio di Stato il 12 giugno 2014, il territorio del Friuli è riconosciuto libero dal mais geneticamente modificato.