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Epurazioni, parole al vento, nuove prese in giro

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“Quasi al traguardo il giro d’Italia in “rosa” che ha visto protagoniste le donne dell’Italia dei Valori che ha portato all’elezione delle responsabili territoriali del coordinamento donne. Un viaggio attraverso le regioni che ha la tappa conclusiva a Vasto, sabato 13 settembre, con l’elezione della coordinatrice nazionale”. (leggi il resto*) Lancio originario d’agenzia: FESTA IDV: MONTANELLI, TANTE EPURAZIONI E SISTEMAZIONE DI MOGLI DI PARLAMENTARI NELLA NUOVA CONSULTA DONNE Roma, 13 set – “Come da previsioni, attraverso un sistema di riorganizzazione del partito che ricorda tanto vicende in voga un tempo in Bulgaria, c’è stata una vera e propria epurazione delle originarie componenti la Consulta Donne Idv”. A dichiararlo è Wanda Montanelli, già coordinatrice nazionale delle donne del partito, sospesa dall’ex pm a seguito delle “legittime richieste di concreta e reale applicazione dei principi costituzionali dell’art. 51, 3, e 2” e ad un’interrogazione sui fondi assegnati alle donne dalla legge 157/99 art. 3, per la promozione attiva delle donne alla politica. Pur indicate in bilancio, le somme non risultavano alla Montanelli, né alle altre donne della Consulta, essere state impiegate. “Per tutta risposta alla mia legittima richiesta di fare luce sulla questione – lamenta Montanelli – Antonio Di Pietro ha realizzato una “Consulta Donne alternativa”, sotto il pieno controllo e gestione da parte degli uomini di potere del partito e definita – secondo quanto mi è stato esposto e documentato da chi vi ha preso parte – attraverso meccanismi di pressione e acquisizione di tessere sui nomi di chi dovesse essere eletta. L’esito dell’operazione è stato, di fatto, la scomparsa della Consulta Donne originaria, soppiantata da una Consulta composta da affiliate, parenti amiche segretarie di parlamentari, coordinatori regionali e provinciali del partito. In Toscana, ad esempio, sono risultate elette al primo posto la moglie dell’onorevole Fabio Evangelisti, e al secondo la consorte del coordinatore Fedeli. In Sardegna la moglie del coordinatore provinciale Lino Mura mai iscritta a Idv, presentata dall’amico parlamentare Palomba. Nel Lazio idem con le persone sponsorizzate dal senatore Pedica. Per non parlare della coordinatrice nazionale, sen. Patrizia Bugnano, moglie del coordinatore Idv del Piemonte, o dei ruoli assegnati alla moglie di Di Pietro e alla tesoriera del partito, nota amica di famiglia. Una gestione “intimista” e familiare di un partito che usufruisce di fondi pubblici per molte decine di milioni di euro non è concepibile. Non abbiamo lottato per decine di anni, sfiancate di fatica, e fatto due scioperi della fame per far sistemare le amiche degli amici degli uomini di partito. Questa è una vera indecenza – accusa la Montanelli che dopo un recente sciopero della fame interrotto in seguito a ricovero urgente e alla richiesta di sospensione del presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, si è rivolta al Tribunale di Milano per il riconoscimento del danno esistenziale – ho fiducia che a fronte di questo ulteriore aggravarsi della discriminazione femminile, tra l’altro perpetratasi anche con la chiusura repentina del sito internet delle Consulta donne, in barba all’art. 21 della Costituzione sul diritto di espressione e informazione, la magistratura possa renderci giustizia attraverso una sentenza esemplare che faccia scuola”. AGENZIA PUBBLICATA *ERA TUTTO PREVISTO il 15 luglio : scrivevo sulla “Teoria della Consulta ombra“: (…) si sta cercando di epurare la Consulta Donne esistente; per soppiantarla con persone che magari di recente appartenenza, o comunque non bene informate di come stanno i fatti, credono a vecchie parole e fresche chiacchiere. Dico loro che sono dieci anni che riceviamo le stesse promesse che oggi vengono reiterate al solo scopo di mettere una toppa sull’immensa voragine dei mancati diritti alle pari opportunità nell’Italia dei Valori. Le donne di questo partito sono ricche di volontà, capacità, talento, serietà, motivazione, passione civile. In cambio hanno ricevuto: offese, umiliazioni, desertificazione delle opportunità, emarginazione, allontanamento dai luoghi delle decisioni, divieto di esprimersi durante le pubbliche assemblee, collocazioni in posizioni di non eleggibilità nelle liste. Stenti, miseria e povertà di mezzi. Povertà di mezzi economici. Di questo si chiede conto. Con la certezza di avere ragione. Perché solo con la forza di prove documenti e testimoni si può affrontare una causa civile di tale portata, contro una gestione accentratrice, antidemocratica e privatistica di un partito. Si chiede conto di ogni azione fatta contro le donne e la democrazia paritaria. Anche di questa Consulta “B” , o “Consulta Ombra” che si tenta in fretta e furia di mettere in piedi. Sono uomini che la stanno facendo. Costruendo un luogo delle donne al posto di quello già esistente. Stendendo una passata di vernice bianca su affreschi di valore. Oggi: si contano (per adesso) n. 7 mogli (n. 2 in Toscana, n. 1 in Sardegna, n. 1 Piemonte, n. 2 ruoli nazionali); e salvo due regioni in cui ci sono donne già impegnate da antica data e un altro paio di casi gestiti con un minimo di democrazia, tutte le altre regioni sono divise equamente in propaggini (prolungamenti, diramazioni, longa manus) degli uomini di partito, cioè segretarie, amiche di famiglia, o del cuore, parenti, e annesse. Invito gli interessati a denunciarmi se quanto qui dichiarato non corrisponde al vero. I commenti del blog sono aperti ad altre notizie. Internet serve a questo: a dire la verità. Wanda Montanelli, 13 settembre 2008

LA SINDROME DEL CUCULO

Questa è la storia di Annarita, una donna impegnata da molti anni nell’Italia dei Valori, identica nella sostanza a tante altre nel vasto territorio italiano in cui donne e uomini si sono messe in azione cedendo all’attrazione politica del progetto di cambiamento di Antonio Di Pietro. La lettera di dimissioni di Annarita da Idv ha tratti interessanti che con pochi cenni riferiscono più di mille righe scritte talvolta senza costrutto. Lei scrive: “Sono entrata nell’Italia dei Valori affascinata dall’entusiasmo di mio marito nei confronti dell’allora movimento dell’On. Di Pietro”. Donna energica e con le idee chiare Annarita ha compiuto nel tempo, e fino ad oggi, un lavoro di costruzione politica sul territorio del Lazio mettendo in piedi una postazione Idv da cui accrescere i consensi al partito e realizzare un’ eccellente attività di servizi alla cittadinanza. E’ capace Annarita; in grado di passare dal pensiero all’azione con fulminea velocità. Una perla per chiunque abbia un po’ di intelligenza politica e lungimiranza, ma non per chi ha sindromi da cuculo come taluni personaggi che abbiamo avuto la sfortuna di incontrare nella nostra vita. Non vi posso raccontare tutto perché l’impegno di anni non si narra in poche righe, vi assicuro pertanto che Annarita ha reso moltissimo al nostro partito. Il suo contatto con me è iniziato quando, anni fa, le fu data dal Sindaco della sua città la delega alle pari opportunità. Lei si è riferì a me affinché da responsabile nazionale del Dipartimento dessi un’occhiata al suo progetto. Devo dire che non c’è stato bisogno di aggiungere nulla ai documenti programmatici che aveva preparato e il lavoro sulle pari opportunità partì subito. Ma un altro compito, ancora più gravoso e importante è stato realizzato da Annarita, ed è quello inerente la delega per la lotta all’Usura. Coordinando ben cinque comuni lei realizzò lo “Sportello Intercomunale Antiusura della Provincia di Roma”; e poi, visto il successo riscontrato e i risultati tangibili, nel gennaio 2006 ha inaugurato il “Secondo Polo Territoriale delle Sportello Antiusura della Provincia di Roma”. Oltre a questo Annarita di cose ne ha fatte molte. Ha gestito una campagna di solidarietà, organizzata a Roma dalla Caritas Diocesana come Responsabile dello Sportello e componente del Consiglio direttivo, e in questa funzione ha erogato alle famiglie bisognose ed piccole imprese, molte centinaia di migliaia di euro. Sul tema della lotta all’usura ha partecipato ad incontri ed eventi e presentato relazioni pubblicate dal Ministero dell’Interno-Scuola Superiore della Pubblica Amministrazione. Tutto questo in nome e per conto di Italia dei Valori. Che altro?Vogliamo parlare della sede Idv di zona che con grossi sacrifici personali Annarita ha aperto insieme al marito, entusiasta fautore delle politica dipietrista? Qui si aprirebbe un capitolo a valanga, con sedi, tante sedi, dalle alpi alle Piramidi. Sezioni di partito auto-finanziate dagli stessi attivisti per anni ed anni. Lasciamo perdere… l’argomento è impegnativo. Che parli chi è dentro tali situazioni… Vado al sodo, perché la faccenda che mi preme è l’uso strumentale delle donne e delle nostre lotte per le pari opportunità. Avviene questo nella sindrome da cuculo. Poiché la razza di uccelli in habitat naturale non è gradita al prepotente di turno, un giorno si mettono in cova elementi estranei. O come scrive Gianluca Perini dalle Marche “si inseriscono virus estranei in cellule sane…”* . Ma allora la faccenda riguarda uomini e donne? Chiudo per dire che per Annarita è stato posto il veto riguardo ad un possibile assessorato, che la stessa è stata umiliata con frasi dimostranti quanto poco il lavoro sul territorio e sui bisogni della cittadinanza sia apprezzato. E dulcis in fundo è arrivata l’amica di un nostro parlamentare, una certa C. M che ha scavalcato, con l’incarico politico che le è stato assegnato, la nostra intrepida referente di zona alla quale è stato detto tout-court che dovrà prendere “disposizioni” da questa C.M., ultima arrivata e amica del potente Idv di turno (…si fa per dire tutto è relativo..) . Ed Annarita, impegnata da tanti anni a costo enormi di sacrifici personali, ha ritenuto che non le resta altro da fare che dimettersi. Allora io mi domando…”la lotta per le pari opportunità, gli appelli per le leggi paritarie, le istanze a Ciampi e a Napolitano, i presidi davanti al Parlamento, i convegni, le tavole rotonde i dibattiti, il triplo salto mortale per conciliare famiglia-lavoro- politica, i refendum, i tavolini per raccolta firme per i candidati, le assemblee permanenti, i verbali, il volantinaggio, insomma l’impegno l’investimento emotivo, l’idealità, l’esborso economico.. tutto questo è finalizzato a che cosa…? Ah, sì…a fare spazio a tutti coloro quali arrivano sul carro in corsa, diventano assessori, parlamentari, sottosegretari, consiglieri, e occupano ogni posto occupabile (tutti tranne che quelli di manovalanza). Poi gli stessi hanno di solito due modalità comportamentali: a) decidono dopo poco “Idv no-bbuona” e se ne vanno (nel Gruppo misto, da Berlusconi, ovunque d tiri vento favorevole. “Dove va la barca va baciccia” – ricordate lo sketc di Gilberto Govi? ) b) Restano e meditano come fare ancora danno. Dopo questo andirivieni, chi da decenni osserva lo scenario magari pensa..”Quando tutti saranno sistemati finirà l’occupazione..” Invece no. Non è così! C’è la seconda tornata, quella delle amiche! Ecco in che consistono le Pari Opportunità per certi soggetti senza imbarazzi. Una volta sistemati loro diventa doveroso trovare una collocazione “paritaria” per le amiche, le fidanzate, le figlie del preside della scuola di quando erano piccoli, la nipote dello zio a cui devono un favore, tutte e tutti, fuorché la gente che se lo merita, come Annarita. Il primo passo è la sostituzione. Sostituzioni di donne referenti ne avvengono in ogni luogo: dalle isole al centro, da nord a sud, dal Manzanarre al Reno. Alle donne in gamba vien detto di farsi da parte perché in virtù delle lotte per i diritti delle donne, si collocano persone che pur di genere femminile, non contribuiranno al raggiungimento dei diritti paritari poiché non sono altro che propaggini di uomini con l’abitudine a prevaricare sugli altri. La cosa che mi dispiace di più è che ci siano donne che si prestano a questo gioco infame. Nulla contro di loro quando sono strumenti inconsapevoli di astuti volponi della politica (attenzione ho scritto astuti non intelligenti perché l’intelligenza politica è un’altra cosa). Annarita scrive di non aver nulla di personale contro la nuova arrivata C. M. Solo vorrebbe, come logico che sia, che chi arriva all’ultimo minuto si metta in coda. Queste e altre sono le discriminazioni subite da Annarita e profonda amarezza si riscontra in una frase della sua dettagliata lettera di dimissioni: ” Non è un comportamento che ci si aspetta dal Segretario Regionale, né da un vecchio amico, né da un Senatore: non è giusto, non è leale, non è accettabile, non è corretto, né sul piano umano né su quello politico”. Sono dispiaciuta e amareggiata anch’io per questa ennesima percossa verso una persona di valore che merita considerazione e rispetto.. La consolazione è nell’attestazione di stima che il Sindaco ha dato ad Annarita, rispondendole che non accetta le sue dimissioni e che le lascia le deleghe perché in lei ha fiducia a prescindere dal partito dal quale si è dimessa. Non male, no? Ecco. Sono storie di donne, uomini e soggetti invadenti e irrispettosi. In tante/i e tanti mi scrivete. Annarita mi ha dato il consenso di pubblicare la sua vicenda. Dovremmo fare la conta di quante uova di cuculo sono in cova.. Roma 29 maggio 2007 Wanda Montanelli

* “Quest’ uomo è come un virus, s’introduce nel partito “ospite” poi si replica inserendo con ogni mezzo i suoi uomini in più posti possibile, distrugge le cellule buone, i tuoi coordinatori di ogni livello, finché l’ospite schioppa ed il partito muore. Allora, da bravo virus, aspetta qualcun altro e poi ci si attacca..” (dal blog di Di Pietro: Postato da: Gianluca Perini | 16.05.08 14:59)