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LITE A SINISTRA TRA ZINGA E CONCITA, RADICAL CHIC E CONFINDUSTRIA IN AIUTO DI RENZI

 
Certo che ‘sta Concita è proprio ai miei antipodi. Quando ho visto #Renzi fare quella specie di show al #Quirinale, usando anche formule da bar, come “volevano asfaltarci e non ci sono riusciti”, sono rimasta un po’ perplessa, considerata la “sacralità” del luogo. Ho apprezzato invece la pacatezza e la serietà di #Zingaretti, sempre inappuntabile.
Al contrario, Concita de Gregorio sembra essere rimasta favorevolmente impressionata dai giochi pirotecnici di Renzi e ha visto timidezza nell’atteggiamento di Zingaretti, liquidato come una specie di poveretto succube di #grillini e di #Tabacci, incapace persino di trovare l’uscita dal Quirinale (di fronte a un bivio con due corridoi ha avuto un attimo di esitazione su quale imboccare; lo avevo notato anch’io, ma non mi è parso un episodio così dirimente per giudicare la statura di un leader). È un fatto che il Partito Democratico di Zingaretti viaggi al 20% nonostante le fuoriuscite di Renzi, #Calenda e #Bersani. Il PD di Renzi, con la sola defezione di Bersani era invece al 18, minimo storico raggiunto del partito.
ln ogni caso il Segretario ha risposto alla De Gregorio per le rime: “L’eterno ritorno di una sinistra elitaria e radical chic, che vuole sempre dare lezioni a tutti, ma a noi ha lasciato macerie sulle quali stiamo ricostruendo”.
 

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“LICENZIARE”, MAGICA PAROLA

che scarica di adrenalina nel dirla!

Licenziamenti-facili

C’entrerà la libidine che in tempi di magra può essere cercata in gesti autolesionisti, come il frustrato della gag che comprava le scarpe di una misura più piccola per poter godere la sera del sollievo e piacere di massaggiarsi i piedi doloranti. Sceglieva di farsi del male non avendo null’altro, come ora poco o nulla hanno tanti giovani e vecchi italiani indotti a prendersela con quelli che le scarpe ce l’hanno della giusta misura.

Una guerra di poveri contro poveri
La guerra poveri contro poveri non riesco a tollerarla. Istigata da ruoli istituzionali per alzare una coltre di fumo su tutto quello che non va in Italia, e riproposta, moltiplicata, divulgata da alcuni media resi strumento politico per ottenere consensi sul dissenso di chi con ce la fa più a campare in questo paese in crisi.

È la Comunicazione bellezza!
L’art. 18, la manifestazione degli operai delle Acciaierie di Terni, i vigili assenti a capodanno, tutto può essere strumentalizzato a favore delle manovre per cambiare il paese verso il peggio. È la Comunicazione, che ancora non resa simmetrica divulga idee precostituite di una classe che esprime volontà di interessi economici egoistici quanto apicali, quindi molto ad di sopra degli interessi della classe più bisognosa di veri cambiamenti.

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