C’entrerà la libidine che in tempi di magra può essere cercata in gesti autolesionisti, come il frustrato della gag che comprava le scarpe di una misura più piccola per poter godere la sera del sollievo e piacere di massaggiarsi i piedi doloranti. Sceglieva di farsi del male non avendo null’altro, come ora poco o nulla hanno tanti giovani e vecchi italiani indotti a prendersela con quelli che le scarpe ce l’hanno della giusta misura.
Una guerra di poveri contro poveri
La guerra poveri contro poveri non riesco a tollerarla. Istigata da ruoli istituzionali per alzare una coltre di fumo su tutto quello che non va in Italia, e riproposta, moltiplicata, divulgata da alcuni media resi strumento politico per ottenere consensi sul dissenso di chi con ce la fa più a campare in questo paese in crisi.
È la Comunicazione bellezza!
L’art. 18, la manifestazione degli operai delle Acciaierie di Terni, i vigili assenti a capodanno, tutto può essere strumentalizzato a favore delle manovre per cambiare il paese verso il peggio. È la Comunicazione, che ancora non resa simmetrica divulga idee precostituite di una classe che esprime volontà di interessi economici egoistici quanto apicali, quindi molto ad di sopra degli interessi della classe più bisognosa di veri cambiamenti.