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ASSALTO EUROPA

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“Moribonda ma non sa di esserlo, entra nella nostra vita
e vuole plasmarla nei più piccoli particolari. Agonizzante
e autoritaria come tutti i regimi. Vecchia e dispotica,
mentre potrebbe essere giovane e attraente”

 

L’assalto alla diligenza 
Il 25 maggio, ormai è un dato certo, si eleggerà il Parlamento europeo più antieuropeo della storia. Sono Grillo, Wilders, Le Pen, e Farage gli oppositori che vanno all’assalto della diligenza, e quando lo si fa il motivo dell’ attacco è quasi sempre inerente al bottino, che chiuso in un forziere o in robuste bisacce di pelle, fa gola ai ribelli. In questo caso parrebbe invece che si intenda intervenire sulla gestione del “tesoro”, che non debba essere più considerato di proprietà esclusiva dei padroni della diligenza ma di chi quel forziere, moneta dopo moneta, lo ha riempito. C’è fermento, eccitazione e contestazione dovunque, in Italia come fuori da essa. Bisogna distinguere però tra tanti gruppi di dissidenti, poiché ognuno è mosso da un motivo, un obiettivo, un’ideologia, o un’idea di mondo civile che spesso è contrapposta o incompatibile con i programmi di uno o più gruppi.

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Quote e democrazia paritaria, ancora una volta la rete dà lezione

Ha funzionato solo la scelta dal basso, quella della gente comune che evidentemente è più avanzata dei politici. La parità di M5S con le parlamentari scelte in Internet è per ora l’unica certezza tangibile

Raccolta di firme per l'iniziativa 50e50

E’ come un film già visto, o un’imitazione di un originale vissuto. La lotta delle donne per democrazia paritaria. Un argomento complesso. Il rischio a parlarne è che si voglia ridurre tutto ad una corsa per le poltrone. Non è così.
Giorni fa ho sentito al telefono Pina Nuzzo, già delegata nazionale Udi, animatrice di eventi di grande coinvolgimento tra cui la “Staffetta delle Donne contro la violenza” e “Immagini Amiche”. Mi ha chiesto dove reperire il filmato delle 120mila firme consegnate in Senato nel 2007 per la legge di iniziativa popolare 50E50.

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LA SIMMETRIA DELLA COMUNICAZIONE, DIRITTO FONDAMENTALE DELL’UOMO

internetIl futuro da inventare è una delle scommesse più esaltanti di internet. Zygmunt Bauman, sociologo della modernità liquida lo ha testimoniato durante un suo recente intervento al Teatro Dal Verme in occasione del Meet the Media Guru di Milano. I cybernauti creatori e compositori del futuro acquisiscono sempre maggior consapevolezza delle enormi potenzialità della rete. Secondo Bauman, internet si plasma su di noi, sui nostri bisogni e le nostre paure. E’ dunque la nostra immagine riverberata sul mondo, è “strumento e specchio, che assume i volti che scegliamo di darle”. Ma è anche misura, esagerazione e confronto, apertura verso mondi nuovi; è scambio, divulgazione per la prima volta con percorsi di andata e di ritorno.

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Il coraggio di cambiare

Caro Bersani, tra tante missive che riceverai, questa è un invito come altri a fare scelte giuste in un periodo convulso pur nell’apparente stasi istituzionale. “Il coraggio chi non ce l’ha non se lo può dare” diceva Don Abbondio. Ma tu che sei tutt’altro che il prete codardo di Manzoni, dovrai trovare tutto il coraggio che necessita per prende atto del cambiamento in atto nella politica italiana. Così come è stato fatto per l’elezione dei presidenti di Camera e Senato, per il Presidente degli italiani è ora indispensabile un’altra incisiva prova di rinnovamento. Rodotà sicuramente non rappresenta il nuovo, data la sua intensa storia politica e culturale, tuttavia può rappresentare il campo nuovo nel quale impostare il cammino. Rappresenta un rispecchiamento del meglio possibile per gran parte degli italiani. Soprattutto nell’accettazione di nuovi meccanismi di scelta.

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L’ONESTA’ TORNERA’ DI MODA

Borsa italiana a picco stamattina, addirittura sospesa per eccesso di ribasso. Probabilmente a Bruxelles e nei centri finanziari non si aspettavano questo flop di Monti (totalmente ininfluente, tanto alla Camera quanto al Senato). Credo che il Professore sia una bravissima persona ma ha un difetto imperdonabile: è completamente scollegato dalla realtà della vita di tutti i giorni e dai problemi della gente. Lui pensava solo ed esclusivamente a far quadrare i conti senza intervenire con forza anche sui privilegi, parallelamente all’introduzione di nuove tasse. Un autentico terremoto invece (o “tsunami” come dice lui) quello di Grillo che diventa il primo partito italiano con quasi il 26 per cento dei voti (al Senato ha poco meno perché i giovani non possono votare). Altro vincitore è sicuramente Berlusconi che ha recuperato prodigiosamente nelle ultime settimane toccando i punti dolenti degli italiani e promettendo balsami risolutivi è riuscito a convincere chi non aspettava altro che di essere convinto. Così ha messo i Democratici in una non facile condizione: se vogliono governare, devono fare accordi con lui (oppure con Grillo). Grandi sconfitti Antonio Di Pietro che rimane fuori dal Parlamento e Gianfranco Fini (anche lui fuori dal Parlamento, come D’Alema che però si è ritirato volontariamente non candidandosi). Sconfitto anche Casini che riesce a entrare ma per il “rotto della cuffia”. Il mandato esplorativo da Presidente del Consiglio verrà conferito dal Presidente della Repubblica ai Democratici, nella persona di Bersani (è vero che Grillo è primo partito, ma PD ha quasi gli stessi voti, circa il 26%, e alla fine riesce a superare M5S perché è in coalizione con SEL di Vendola – insieme fanno circa il 29 – mentre Grillo non è coalizzato con nessuno, quindi rimane col suo 26). Alla Camera I Democratici largheggeranno, perché alla prima coalizione viene attribuito il 55% dei seggi. Il problema però si pone al Senato, perché Silvio ha fatto un notevole risultato e non c’è modo di governare senza di lui. A meno di non accettare le proposte-terremoto di Grillo che non ne vuole sapere di andare al governo ma è disposto di far votare alcune singole proposte di legge: 1. Eliminazione dei rimborsi elettorali per i partiti (si tratta di centinaia e centinaia di milioni di euro, spesso mal utilizzati, come per compare Jeep, viaggi ai Caraibi, ostriche, Champagne e tutto il resto che abbiamo letto). 2. Riduzione degli stipendi dei parlamentari del 75% (i grillini lo faranno in ogni caso per se stessi, come lo han già fatto in Sicilia e ovunque sono andati al potere; del resto se la vita in Italia è meno cara che in Germania non si capisce perché i nostri parlamentari debbano guadagnare quasi il doppio di quelli tedeschi ed essere i più pagati dell’intero Occidente, Stati Uniti inclusi). 3. Introduzione di un reddito minimo di cittadinanza per i giovani – quantificabile attorno ai 1000 euro – nei periodi in cui sono disoccupati. Una specie di “sussidio” di disoccupazione giudicato spesso “demagogico” dagli altri partiti ma in realtà presente in quasi tutti i paesi d’Europa. Secondo Grillo al ragazzo disoccupato verrà offerto un lavoro, poi un secondo e poi un terzo. Se rifiuta per tre volte, perde il diritto al reddito minimo di cittadinanza (credo sia il modello danese). 4. Ritorno all’acqua pubblica. Se Bersani vuole governare, quindi, può farlo solo ed esclusivamente su questi singoli punti (o su altri punti proposti sempre da Grillo; oppure su altri proposti dagli stessi Democratici che però Grillo consideri giusti). In caso contrario dovrà fare maggioranza con Berlusconi. Ma sarebbe una maggioranza pericolosa, perché Grillo farebbe un’opposizione martellante e alle prossime elezioni prenderebbe, verosimilmente, ancora di più: magari il 35 o 40 per cento. Ultima considerazione positiva da aggiungere: poiché il M5S ha ottenuto questo risultato clamoroso, ha ora diritto ad entrare nelle varie commissioni parlamentari e a “spulciare” tutti i documenti e gli atti. Questo significa sapere quanto (noi italiani) paghiamo per le varie forniture di materiali, per cancelleria, servizi di ristorazione, a chi vanno in Italia i vari appalti e quanto ci costano, quante sono le auto blu e chi ne ha diritto etc. etc. Insomma signori, la pacchia è finita… http://www.corriere.it/economia/13_febbraio_26/voto-borsa-mercati-crisi_1958aa5a-7fe4-11e2-b0f8-b0cda815bb62.shtml http://www.repubblica.it/speciali/politica/elezioni2013/2013/02/25/news/elezioni_grillo_m5s_risultati_reazioni-53396877/?ref=HRER1-1 26. 02.2013 Wanda Montanelli