Affetti da strabismo ideologico diversi opinionisti politici e giornalisti faziosi sono pronti a giurare che i Rave Party sono eventi buoni e giusti, dove bravi ragazzotti si riuniscono per ballare agendo nel loro pieno diritto, ed altrettanto faziosamente costoro asseriscono che la decisione presa con il decreto Piantedosi    avrà effetto nelle feste private di addio al nubilato, le manifestazioni studentesche, i cortei, e addirittura nelle feste di compleanno con più di 50 persone.

Trovo questo modo di creare un cancan mediatico un esasperato tentativo di strumentalizzare quella che è un’azione di ripristino della legalità in qualcosa che in effetti non è, ovvero un limite alle libertà di manifestare in piazza.

Mi è captato più volte di organizzare eventi che prevedevano l’occupazione di suolo pubblico, e per ottenere i permessi di radunare gente, apporre gazebo e tavolini, usare altoparlanti, abbiamo svolto con lo staff organizzativo un impegnativo e preciso lavoro che prevedeva nella richiesta dei permessi alle autorità: il luogo della manifestazione, la data, il numero di persone attese, l’autorizzazione tecnica relativa ai decibel, il visto della Questura, il Nulla Osta degli uffici comunali per l’occupazione di suolo pubblico e di somministrazione alimenti e bevande, i contratti di fornitura energia elettrica con Acea, e quelli con la Siae per i diritti d’autore. A tutto questo è sempre seguito l’ingaggio e di una squadra per le pulizie finali allo scopo di non lasciare sporchi i luoghi dell’evento. Si tratta di educazione, si tratta di decenza.

Mi chiedo allora per quale motivo a centinaia se non addirittura a migliaia di individui dovrebbe essere concessa la libertà di occupare suoli pubblici o terreni privati allo scopo di fare i loro comodi (in tutti i sensi, anche quelli più beceri)  in completa assenza di rispetto delle regole, in mancanza di igiene, sicurezza; trasformando un campo del suolo italiano in una terra di nessuno dove sia possibile non solo ballare (sarebbe nulla), ma ubriacarsi, drogarsi, ed avere comportamenti illegali che sempre si registrano in questi casi come, nel Rave party di Valentano ed altri.

Vengono qui da ogni dove, perché evidentemente si è sparsa la voce tra molti disadattati d’Europa che in Italia ognuno può fare come cacchio gli pare, e si radunano in terra italiana perché nei loro paesi non è permesso spadroneggiare né in terre private altrui, né in luoghi pubblici.

Che c’entrano le feste di addio al nubilato o quelle di compleanno? Quando mai si è visto che tali feste di siano svolte in un campo di qualche contadino malcapitato o nelle piazze pubbliche? E che c’entrano le manifestazioni, i cortei, le occupazioni studentesche. Per le prime due occorrono i regolari permessi, per le aule scolastiche la giurisprudenza di merito e di legittimità si è espressa in più occasioni, sulla liceità, penale o meno, delle occupazioni scolastiche per “autogestione”, ed è questa una materia complessa che non ha nulla a che vedere con le invasioni “in casa d’altri” dei Rave Party.

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